Sommergibile implosoTragedia del Titan, la zia: «Suleman ha percepito che c'era qualcosa che non andava»
SDA / smi
23.6.2023
Suleman Dawooh, il diciannovenne morto a bordo del Titan, era «terrorizzato» e non era convinto di voler partecipare all'avventura nel sommergibile insieme al padre, l'uomo d'affari pachistano Shahzada Dawood. A confessarlo è la zia del ragazzo e sorella di Shahzada Dawood in un'intervista a Nbc.
SDA / smi
23.06.2023, 14:34
23.06.2023, 14:40
SDA / smi
Hai fretta? blue News riassume per te:
Tra le vittime del sommergibile Titan ci sono l'imprenditore pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Suleman.
La sorella del miliardario ha dichiarato in un'intervista che l'adolescente aveva paura dell'immersione verso il relitto del Titanic. Ci è andato solo perché era la festa del papà e voleva rafforzare il rapporto con il padre.
Per lei è stato confortante che i due non abbiano sofferto a causa dell'implosione. Ma per la moglie e la figlia di Dawood è molto dura.
«Non era affatto entusiasta di partecipare al viaggio verso il Titanic», dice Azmeh Dawood, trattenendo le lacrime. È la zia del 19enne Suleman a bordo del «Titan» e sorella del miliardario Shahzada Dawood.
L'imprenditore pakistano è sempre stato affascinato dal Titanic. Con l'immersione con meta il relitto del transatlantico ha voluto realizzare il sogno di una vita. E voleva che suo figlio fosse presente.
Asmeh Dawood ha parlato del fratello e del nipote in un'intervista video a Sky News. «Suleman aveva la sensazione che questo [il Titan o l'immersione verso il Titanic] non andasse bene».
Suleman è salito a bordo solo perché era la festa del papà
Nei giorni precedenti al viaggio nell'oceano era «terrorizzato» e riluttante, ha detto Azmeh Dawood sottolineando che il ragazzo alla fine ha superato la paura per fare contento il padre, un appassionato del Titanic, nel giorno della festa del papà il 18 giugno.
«Ha partecipato al viaggio per rafforzare il suo rapporto con il padre nel giorno della festa del papà». Gli adulti a bordo sono andati tutti di loro spontanea volontà, a differenza di Suleman.
Singhiozzando al telefono, Azmeh racconta a Nbc di aver trascorso gli ultimi giorni incollata alla televisione, alla disperata ricerca di aggiornamenti sul fratello e sul nipote. «Non riesco a crederci, è una situazione surreale. Mi sembra di essere imprigionata in un brutto sogno e, personalmente, trovo difficoltà a respirare pensando l loro», aggiunge la donna.
Lei stessa non sarebbe salita sul sommergibile nemmeno per un milione di dollari, ha dichiarato a Business Insider la parente stretta.
L'ha confortata sapere che suo fratello e suo nipote non si dovrebbero essere accorti di nulla. «Erano insieme, nell'avventura di una vita. E all'improvviso - boom - è finita». Shahzada Dawood è ormai entrata a far parte della leggenda del Titanic, dice, «quando la gente parlerà dell'affondamento del Titanic, ora parlerà di questo disastro».
Per la moglie e la figlia di Dawood, tuttavia, è molto difficile. «Shahzada era il loro angelo prezioso».