Sommergibile scomparso Trovati i resti del Titan, la OceanGate: «I 5 dell'equipaggio sono morti»

SDA /Red

22.6.2023

La conferenza stampa della Guardia Costiera USA.
La conferenza stampa della Guardia Costiera USA.
KEYSTONE

Per i cinque passeggeri del Titan non c'è più nulla da fare. Dopo giorni di ricerche disperate, sono stati trovati vicino al relitto del Titanic i rottami del sommergibile di OceanGate disperso da domenica. Lo afferma la Guardia Costiera americana.

SDA /Red

22.6.2023

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Il sommergibile Titan è scomparso domenica nelle acque del Nordatlantico.
  • A bordo vi erano cinque passeggeri, tra cui l'amministratore delegato di OceanGate Stockton Rush.
  • Alcuni rottami del sommergibile sono stati ritrovati nei pressi del relitto del Titanic. Stando agli esperti si tratta dei resti del sommergibile scomparso.
  • Lo scafo sarebbe imploso poco dopo aver perso contatto con la nave che lo ha portato sul posto, circa un'ora e mezza dopo l'inizio della discesa verso il relitto del Titanic.
  • All'origine del dramma molto probabilmente vi è l'utilizzo ripetuto del sommergibile, non programmato a questo scopo. La struttura si sarebbe così indebolita.

La guardia costiera statunitense ipotizza la morte dei cinque occupanti del sommergibile «Titan» ed esprime le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, ha detto giovedì a Boston il portavoce John Mauger.

Secondo la guardia costiera degli Stati Uniti, i detriti trovati vicino al relitto del «Titanic», circa a 500 metri di distanza dalla prua della nave, fanno parte del sommergibile disperso «Titan». Ciò dimostra che le cinque persone scomparse non sono sopravvissute.

Il robot schierato per setacciare gli abissi dell'oceano a caccia del sottomarino ha rinvenuto, secondo indiscrezioni rilanciate in serata dalla Bbc, il telaio di atterraggio del batiscafo e la sua parte posteriore.

Un'implosione istantanea

Con molta probabilità, spiegano gli esperti, il veicolo è imploso istantaneamente, forse a causa di un cedimento strutturale dovuto alla pressione o a un malfunzionamento.

È probabile che l'implosione sia avvenuta poco dopo la perdita dei contatti con la nave che l'aveva accompagnato nell'area di discesa verso il Titanic. Lo spiega un esperto alla Cnn sulla base delle informazioni a disposizione.

Nessuna speranza per l'equipaggio

Per i cinque passeggeri del Titan non c'è quindi più nulla da fare. «Crediamo che l'equipaggio del nostro sommergibile sia morto»ha fatto sapere OceanGate in una nota, confermando la morte dei cinque passeggeri del Titan.

Al quarto giorno di affannose ricerche, le chance di riuscire a salvare l'equipaggio erano già ridotte al lumicino, considerato il freddo gelido e l'ossigeno nel veicolo molto probabilmente esaurito. Gli esperti avevano reso noto che il sommergibile avrebbe avuto un'autonomia d'ossigeno di al massimo 96 ore. In base a questi calcoli la loro scorta si sarebbe esaurita giovedì pomeriggio attorno alle 13h, ora svizzera.

Nonostante questo i ricercatori, complice il bel tempo, hanno continuano senza sosta e con un'urgenza sempre maggiore la loro attività, affiancati da personale medico specializzato con al seguito una camera iperbarica in grado di contenere sei persone, pronta all'uso qualora ci fosse stato il miracolo.

Le autorità costiere americane e canadesi sono state affiancate da quelle del Regno Unito. Londra ha infatti inviato un aereo militare della Raf con equipaggiamento specializzato e con a bordo un ufficiale sommergibilista, il tenente di vascello Richard Kantharia, esperto conoscitore della guerra sottomarina e delle operazioni di immersione.

Critiche e polemiche su OceanGate

Un dispiegamento di forze straordinario che però non ha potuto nulla per salvare la vita all'amministratore delegato di OceanGate Stockton Rush, al miliardario britannico Hamish Harding, al francese Paul-Henry Nargeolet e all'uomo d'affari pachistano e a suo figlio Shahzada e Suleman Dawood.

I passeggeri a bordo del Titan, da sinistra a destra e dall'alto in basso, l'uomo d'affari britannico Hamish Harding, il fondatore di OceanGate Stockton Rush, lo specialista francese del Titanic Paul-Henri Nargeolet, il magnate britannico-pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Suleman.
I passeggeri a bordo del Titan, da sinistra a destra e dall'alto in basso, l'uomo d'affari britannico Hamish Harding, il fondatore di OceanGate Stockton Rush, lo specialista francese del Titanic Paul-Henri Nargeolet, il magnate britannico-pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Suleman.
ATS

Mentre il dramma si consuma e si cercano ancora risposte, le polemiche su OceanGate e il suo CEO non si placano. Nel mirino delle critiche c'è la struttura del sommergibile, operato tramite un controller per videogame Logitech F710, la mancanza di controlli sulla sicurezza ma anche i ritardi nel lanciare l'allarme una volta persi i contatti.

Il Titan, così come i veicoli simili, è soggetto ad una supervisione regolamentare molto limitata e questo – secondo i critici – ha aperto la strada a scorciatoie in termini di sicurezza da parte della società. Viaggiare sul sommergibile di OceanGate è «un'operazione kamikaze», ha raccontato Arthur Loibl, il 61enne tedesco che due anni fa ha compiuto la stessa immersione.

Un utilizzo troppo intenso è stato probabilmente fatale

Gli esperti ritengono che uno dei problemi del sottomarino fosse il suo ripetuto utilizzo: per la sua struttura era infatti adeguato alla traversata sott'acqua per un numero limitato di volte, non per immergersi spesso come invece ha fatto. I molteplici viaggi potrebbero infatti aver indebolito la struttura, causandone il catastrofico collasso.

E suonano ormai come un sinistro presagio le parole che l'amministratore delegato Rush aveva pronunciato in un podcast del 2022, quando aveva sostenuto che la sicurezza era un «puro spreco»: «Se si vuole rimanere al sicuro non ci si deve alzare dal letto, non si deve entrare in macchina, non si deve fare niente». Questo è stato il risultato, la maledizione del Titanic continua.