Il regista di «Titanic» James Cameron: «Sono colpito dalle analogie tra le sciagure del Titan e del Titanic»

SDA / pab

23.6.2023 - 12:01

La perdita del sommergibile Titan è paragonabile a ciò che potrebbe aver portato il Titanic alla sua stessa fine: un eccesso di fiducia. Ne è convinto James Cameron, regista del kolossal 'Titanic', vincitore di un Oscar nel 1997.

23.6.2023 - 12:01

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Il regista James Cameron è colpito dalle analogia tra il dramma del Titan e quello del Titanic: alla base delle due tragedie c'è l'eccessiva fiducia.
  • Cameron, che è anche progettista di sottomarini, ha detto che il Titan era «Troppo sperimentale per trasportare passeggeri» e che molti esperti del settore erano preoccupati dalle operazioni della OceanGate, ditta che ha organizzato la missione.
  • A suo avviso la costruzione del Titan era «fondamentalmente sbagliata» per il tipo di materiale usato.
  • Cameron è commosso per la morte di Paul-Henri Nargeolet, ai comandi del Titan, soprannominato «Mr Titanic», viste le innumerevoli immersioni in 25 anni.

Intervistato da Abc News dopo la notizia dell'implosione del sommergibile costata la vita ai cinque esploratori a bordo, Cameron ha affermato di essere rimasto «colpito dalla somiglianza con il disastro del Titanic, dove il capitano fu ripetutamente avvertito della presenza di ghiaccio davanti alla sua nave, eppure si lanciò a tutta velocità in un campo di ghiaccio in una notte senza luna».

Nel 1912 «molte persone morirono di conseguenza e per noi (c'è stata) una tragedia molto simile, in cui gli avvertimenti sono rimasti inascoltati, si è verificata nello stesso identico luogo è semplicemente sconcertante», ha sbottato il regista del film «Abyss». «È davvero surreale».

La Guardia Costiera statunitense, giova ricordarlo, ha annunciato giovedì che il sommergibile OceanGate, disperso da domenica nell'Atlantico settentrionale, ha subito una «implosione catastrofica» nelle profondità dell'oceano. I cinque passeggeri a bordo sono considerati morti.

«Troppo sperimentale per trasportare passeggeri»

Il rischio di implosione di un sommergibile è sempre una preoccupazione «primaria» quando viene costruito, ha ricordato Cameron, che nel 2012 è stato il primo a immergersi in solitaria nelle profondità oceaniche con un'imbarcazione subacquea che lui stesso ha contribuito a progettare.

«Questo è l'incubo con cui tutti noi abbiamo convissuto da quando siamo entrati in questo campo», ha insistito, sottolineando l'impeccabile sicurezza raggiunta dalla maggior parte dei partecipanti al mondo dell'esplorazione subacquea.

Ma «molte persone nella comunità erano molto preoccupate per questo sommergibile» di OceanGate, ha ricordato. «Alcuni dei principali esponenti della comunità di ingegneri che si occupano di immersioni profonde scrissero addirittura delle lettere all'azienda, dicendo che quello che stavano facendo era troppo sperimentale per trasportare dei passeggeri».

Progettazione sbagliata

Cameron, che è anche un progettista di sommergibili e ha progettato imbarcazioni in grado di immergersi a profondità tre volte superiori a quelle del Titanic, ha poi definito la costruzione in fibra di carbonio del Titan «fondamentalmente sbagliata».

Da parte sua, l'amministratore delegato della OceanGate – Stockton Rush, che era ai comandi del suo sommergibile – aveva in passato difeso la decisione di produrre il Titan con questo materiale, affermando di ritenere che un sottomarino realizzato in fibra di carbonio avrebbe avuto un miglior rapporto resistenza/galleggiamento rispetto al titanio.

«Impossibile accettare che sia morto in questo modo»

 Dall'inizio delle ricerche, sono emerse informazioni che coinvolgono OceanGate su possibili negligenze tecniche del dispositivo turistico subacqueo.

Una denuncia del 2018 afferma che un ex direttore della società, David Lochridge, è stato licenziato dopo aver sollevato seri dubbi sulla sicurezza del sommergibile.

Cameron è commosso per la morte di Paul-Henri Nargeolet, l'esploratore francese che è stato una delle cinque vittime dell'incidente.

Il regista lo conosceva, era soprannominato «Mr Titanic», da 25 anni grazie alle sue numerose immersioni nel sito. «È quasi impossibile per me accettare che sia morto tragicamente in questo modo», si è rammaricato il regista.

SDA / pab