Regno Unito Ultimo viaggio di Elisabetta in Scozia, celebrata dalla folla

SDA

11.9.2022 - 21:05

Elisabetta II, la regina più longeva della storia britannica, ha avviato domenica il tragitto verso la dimora definitiva della sepoltura, lasciando per sempre l'amata residenza scozzese di Balmoral per raggiungere Edimburgo.

Un ultimo viaggio fra i silenzi, il raccoglimento e l'esplosione di qualche applauso liberatorio in mezzo a un'ininterrotta ala di folla.

La capitale della nazione del Regno più indocile, ma forse anche più vicina al suo cuore, dove domani il feretro sarà esposto per la prima volta all'omaggio dei sudditi nella cattedrale di St Giles, dopo un rito alla presenza del suo primogenito e successore, re Carlo III, atteso in città nelle stesse ore.

Il corteo ha iniziato ad attraversare di buon mattino un Paese su cui il lutto – calato l'8 settembre con l'annuncio della morte della figlia 96enne di Giorgio VI – è destinato a proseguire per diversi giorni.

L'addio a Balmoral è stato l'addio al luogo della normalità familiare di Elisabetta, delle vacanza estive con il marito, i figli e poi i nipoti.

Luogo in cui – come ha raccontato in mattinata alla Bbc l'ex premier David Cameron, sul filo di una testimonianza diretta – poteva capitare di vedere il principe consorte Filippo preparare un barbecue o la regina medesima servire l'ospite di turno a tavola e sparecchiare in un'atmosfera informale.

Un saluto sobrio

Un saluto segnato dal rispetto del cerimoniale, ma in fondo sobria: con la bara, avvolta nello stendardo reale di casa Windsor, disposta su veicolo funebre a vista che ha oltrepassato il cancello d'uscita sotto lo sguardo di due guardie sugli attenti, seguito dalla Rolls Royce reale con a bordo la principessa Anna, secondogenita e unica figlia femmina di Sua Maestà incaricatasi di accompagnarla durante tutto il percorso e da alcune Range Rover di scorta. Oltre a un paio di agenti motociclisti, in testa e in coda.

Il via a un lento corteo transitato attraverso città come Aberdeen, Perth, o Dundee, dove la gente si è assiepata a decine di migliaia per assistere al passaggio.

Ma anche nel borgo di Ballater, l'abitato più vicino a Balmoral, dove si è radunata un'intera comunità. Gente che la sovrana la conosceva di persona e che l'ha attesa di fronte alla chiesa locale, quella in cui Elisabetta era solita andare alla messa domenicale quando si trovava nella residenza.

Da donna di fede qual era, come ha ricordato in settimana il reverendo Iain Greenshields, della Chiesa di Scozia, uno fra gli ultimi interlocutori ad averla incontrata, non senza raccontare le sue parole serene a pochi giorni dalla morte «sull'Aldilà» e sul suo «amore per prince Philip» (scomparso nell'aprile 2021 fa quasi centenario dopo 73 anni di matrimonio), che confidava di poter ricontrare.

Arrivo puntuale a Edimburgo

L'arrivo a Edimburgo – preceduto di poche ore dalla lettura dell'atto formale di proclamazione a re di Carlo anche in Scozia, dopo la cerimonia di ieri a Londra, oltre che in Galles e in Irlanda del Nord al suono dell'inno God Save The King – si è compiuto con perfetta puntualità verso le 16 locali.

Qui la bara è stata portata a spalla da un reparto militare d'onore scozzese in kilt all'interno del palazzo reale di Holyroodhouse, dove sarà vegliata nella notte oltre che da Anna, dai fratelli minori Andrea e Edoardo, unitisi a lei all'ingresso in un clima di profonda commozione.

La processione continua

Lunedì il programma prevede la processione lungo il Royal Mile, con in prima fila anche re Carlo III e la regina consorte Camilla, fino alla cattedrale edimburghese di St Giles, dove verrà officiata una liturgia di suffragio e sarà poi possibile rendere omaggio ai resti mortali della monarca per 24 ore.

Martedì pomeriggio il feretro potrà essere quindi traslato in aereo fino a Londra, dove ancora Carlo – impegnato oggi nel suo debutto da sovrano anche con i rappresentanti del Commonwealth – lo accoglierà a Buckingham Palace.

Da mercoledì è quindi prevista l'esposizione al pubblico per 4 giorni a Westminster Hall.

E infine il cerchio si chiuderà con i solenni funerali di Stato di lunedì 19 nell'abbazia di Westminster. Tappa finale, sotto gli occhi dei potenti della Terra di oggi, di un cammino che s'incrocia con un secolo di storia.

I cani di Elisabetta adottati da Andrea e l'ex moglie

I cani della regina, rimasti orfani, hanno una nuova casa: quella dove coabitano il principe Andrea e la sua ex moglie Sarah Ferguson, vicino al castello di Windsor. Lo ha annunciato un loro portavoce.

Era stato lo stesso Andrea, secondo la stampa britannica figlio prediletto della regina ma allontanato dalla vita pubblica l'anno scorso a seguito delle accuse di abusi sessuali su una minore negli Stati Uniti, a donare alla madre gli ultimi discendenti di una lunga dinastia, da sempre accanto a Elisabetta.

I cani di razza corgi, dal manto fulvo, le gambe corte e le orecchie a punta, sono stati con la regina fin da quando era bambina. Per il suo diciottesimo compleanno, i suoi genitori le regalarono la femmina Susan, capostipite di molte generazioni, tanto da apparire spesso nelle fotografie o nei dipinti ufficiali.

Andrea e Sarah, sposati nel 1986 e divorziati dieci anni dopo alimentando le pagine dei rotocalchi, sono rimasti in buoni rapporti e condividono una casa, con spazi separati, vicino al Castello di Windsor. Saranno loro ad occuparsi di Muick e Sandy, giovanissimi esemplari di corgi rimasti fino all'ultimo accanto alla sovrana.

Lo stesso Andrea aveva regalato alla madre nella primavera del 2021, per rallegrarla durante il lockdown al castello di Windsor, Muick e un altro cucciolo, Fergus.

Quest'ultimo era morto ad appena cinque mesi e, come consolazione, Andrew e le sue figlie Beatrice ed Eugenie le avevano regalato Sandy per il suo 95mo compleanno.

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