Naufragio Le riserve di ossigeno del Titan sono finite? Ridotte a un lumicino le speranze di salvare i passeggeri

SDA / pab

22.6.2023 - 14:50

Sembrano ormai essere ridotte al lumicino le speranze di ritrovare ancora in vita i cinque passeggeri del batiscafo (foto d'archivio)
Sembrano ormai essere ridotte al lumicino le speranze di ritrovare ancora in vita i cinque passeggeri del batiscafo (foto d'archivio)
OceanGate/ZUMA Press Wire Service/dpa

Sono scadute le 96 ore di ossigeno a disposizione nel sommergibile Titan disperso da domenica. La speranza di ritrovare i 5 passeggeri ancora in vita si affievoliscono. Anche se dovesse succedere, nessuno sa come portarli in salvo. I suoni captati a inizio settimana sarebbero il rumore di fondo dell'Oceano. Nella zona di ricerca, nel frattempo ampliata, è arrivato sul fondo dell'Oceano un veicolo a controllo remoto (ROV). Un secondo, il Victor 6000, lo raggiungerà presto. S'infiammano le polemiche sulla OceanGate.

22.6.2023 - 14:50

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Secondo gli esperti la riserva di ossigeno a bordo del Titan, sommergibile scomparso da domenica, sono finite.
  • Le speranze di trovare in vita i cinque passeggeri si affievoliscono.
  • I suoni rilevati a inizio settimana, fa sapere la Marina statunitense, sono generati dal «rumore di fondo dell'oceano».
  • Un robot comandato a distanza ha raggiunto il fondo dell'oceano e iniziato le ricerche. Un secondo lo sta per raggiungere.
  • La zona di ricerca, nella quale ci sono almeno cinque navi, è stata ampliata.
  • Gli esperti dicono che se anche si trovasse il Titan, non è possibile rifornirlo di ossigeno perché non ci sono le possibilità tecniche per farlo. Si dovrebbe far riaffiorare lo scafo, missione molto difficile e che richiederebbe comunque diverse ore.
  • I più ottimisti sperano che il sottomarino sia emerso da solo maa che non sia stato ancora individuato.
  • Le critiche verso OceanGate, che ha organizzato la spedizione, non si placano, anche, ma non solo, perché il sommergibile non è stato certificato da personale indipendente e perché al suo interno sono state adottate soluzioni tecnologiche di bassa qualità.
  • La moglie del pilota del Titan è parente di 2 vittime del Titanic.

Le novantasei ore di autonomia di ossigeno del Titan, il piccolo sommergibile inabissatosi domenica per raggiungere il relitto del Titanic a 3.800 metri di profondità e di cui si sono persi i contatti dopo un'ora e mezza dalla sua partenza, è finito. O almeno è l'idea generale, se i calcoli degli esperti sono corretti.

Ma sono proprio loro, gli esperti, a sottolineare che la cifra data, 96 ore di ossigeno, si tratta di una stima imprecisa e che se i passeggeri avessero adottato alcuni accorgimenti per consumarne meno (ad esempio rimanere calmi e non mangiare) ci sarebbe ancora qualche ora di autonomia.

Frank Owen, esperto di ricerca e salvataggio di sottomarini, ha spiegato in particolare che la stima sull'ossigeno si basa solo su una «quantità nominale di consumo».

E tuttavia, al di là dei pareri tecnici, sembrano ormai essere ridotte al lumicino le speranze di ritrovare ancora in vita i cinque passeggeri del batiscafo. Anche perché, se si dovessero trovare, rimarrebbe ancora una fase importantissima, quella del recupero, che finora nessuno ha spiegato come potrebbe o dovrebbe svolgersi.

Insomma, aldilà di ogni più ottimistica previsione, sembra davvero poco probabile che i cinque a bordo possano essere salvati, a meno che, come alcuni, (pochi) ottimisti sperano, il sommergibile sia riuscito a riemergere da solo in superficie ma che non sia ancora stato individuato.

I rumori rilevati erano di fondo Oceano

A fare temere il peggio poi anche la notizia di metà pomeriggio, divulgata, secondo Sky News, dalla Marina statunitense. I suoni rilevati all'inizio di questa settimana nella ricerca del Titan erano infatti generati dal «rumore di fondo dell'oceano», secondo le prime analisi.

Il contrammiraglio John Mauger ha dichiarato a Sky News che gli ufficiali stanno continuando le loro analisi ma ha aggiunto che la Guardia Costiera degli Stati Uniti non sta aspettando un rapporto completo per intervenire.

La Marina continuerà a cercare tutte le «informazioni disponibili» sui suoni subacquei rilevati.

Impossibile rifornire il Titan di ossigeno sott'acqua

Anche se il sommergibile venisse presto ritrovato, gli esperti affermano che non è possibile rifornirlo di ossigeno fresco sott'acqua. «Non c'è davvero modo di far entrare l'ossigeno a quella profondità», ha dichiarato giovedì all'emittente statunitense CNN lo scienziato marino Tom Dettweiler. «Non ci sono aperture o cose del genere per far entrare l'ossigeno».

L'unica soluzione sarebbe portare il Titan in superficie il più rapidamente possibile, aprire il portello e raggiungere le persone, ha sottolineato Dettweiler, che ha partecipato alla ricerca e alla scoperta del relitto del «Titanic» nel 1985.

Ma portarlo in superficie da grandi profondità richiederebbe probabilmente diverse ore, ha sottolineato il ricercatore. «Si tratta semplicemente di una grande distanza e di condizioni difficili», ha detto Dettweiler.

Uno dei problemi maggiori, ha aggiunto, è quello di portare le attrezzature necessarie per la localizzazione e il salvataggio nell'area di ricerca. «È tutto molto grande, molto pesante, è stato necessario trasportarlo con aerei cargo». Solo da lì è stato possibile calare le attrezzature sulle navi. È uno «sforzo enorme».

Un ROV sul fondo dell'Oceano, il secondo lo raggiungerà

Intanto però le operazioni di ricerca proseguono a pieno regime. Un robot ha raggiunto il fondo del Nord Atlantico ed ha iniziato la sua missione per localizzare il piccolo sommergibile (di poco più lungo di sei metri) disperso da domenica. Lo ha reso noto la Guardia Costiera degli Stati Uniti, come riporta Sky News.

«La nave canadese Horizon Arctic ha dispiegato un Rov (veicolo a controllo remoto, ndr) che ha raggiunto il fondale marino e ha iniziato la ricerca del sommergibile scomparso», ha twittato la Guardia Costiera statunitense.

Allo stesso tempo, ha aggiunto la Guardia Costiera, «la nave francese l'Atalante sta preparando il suo Rov per entrare in acqua».

Il robot è in grado di immergersi a profondità estreme, fino a 6.000 metri. Secondo i dati rilevati da Marine Traffic, la Atalante ha rallentato la sua velocità a sei nodi nautici e si trova a pochi chilometri dalla ‹nave madre› Polar Prince.

Il robot, denominato Victor 6000, è dotato di bracci controllati a distanza che possono essere utilizzati per tagliare i cavi o eseguire altre manovre per liberare un'imbarcazione rimasta bloccata.

Sebbene il veicolo non possa sollevare il Titan in superficie da solo, potrebbe aiutare ad agganciarlo a una nave in superficie.

Area di ricerca ampliata, almeno 5 navi in zona

L'area di ricerca si è intanto ampliata dopo la rilevazione di suoni martedì e mercoledì. Ora copre un'area grande il doppio del Connecticut e un'area sotterranea profonda 2,5 miglia. Lo riporta la Bbc.

Secondo quanto riferito da Sky News, almeno cinque navi si trovano attualmente sul luogo del naufragio del Titanic, mentre altre quattro stanno arrivando o sono nelle vicinanze. Si tratta di altre due della guardia costiera canadese, una nave della marina militare canadese e una nave privata di supporto offshore.

Sky ha detto che i dati di tracciamento marino hanno mostrato che la nave da ricerca Polar Prince, la «nave madre» del sommergibile Titan, si trova nel sito, insieme a una nave per la posa di tubi delle Bahamas, Deep Energy, e a una nave commerciale, Skandi Vinland.

Le navi della guardia costiera canadese sono invece la John Cabot e la Atlantic Merlin.

Non si placano le polemiche sulla OgeanGate

Non accennano intanto a diminuire le polemiche attorno alla OceanGate, l'azienda che ha organizzato la missione sul Titan, sottomarino che non ha ottenuto una certificazione indipendente di navigazione.

Giova ricordare che per il patron di OceanGate e pilota del sommergibile disperso nel Nord Atlantico Stockton Rush le certificazioni delle misure di sicurezza non son utili perché rallentano il progresso scientifico. Il Titan, pubblicizzato come scafo che può raggiungere il 4.000 metri di profondità sarebbe stato omologato nel 2021 per raggiungere al massimo 1.500 metri. 

Il noto scienziato marino David Mearns ha dichiarato alla BBC che il fatto che il sommergibile non sia stato certificato in modo indipendente è motivo di preoccupazione. «Sceglierei un veicolo senza certificazione? Non è nemmeno permesso. Credo che questo risponda alla domanda», ha detto l'esperto noto come «cacciatore di relitti».

Ha invitato l'industria a riflettere attentamente e ad esaminare se i passeggeri debbano davvero essere portati in luoghi così remoti. «Perché se qualcosa va storto, le possibilità di recupero sono molto, molto poche».

Usati strumenti low-tech, non proprio affidabili

Il fatto che il sommergibile Titan sia apparentemente controllato da un joystick (manopola) disponibile in commercio ha suscitato molto stupore.

Gli ex passeggeri hanno criticato il sommergibile per la presenza di elementi improvvisati e inaffidabili. Come ha spiegato alla CNN un ex subappaltatore che ha partecipato allo sviluppo del Titan, l'apparente soluzione low-tech è stata usata molto deliberatamente.

La OceanGate aveva cercato di usare il maggior numero possibile di prodotti di serie per mantenere bassi i costi di ricerca e sviluppo, ha dichiarato Doug Virnig alla CNN.

«Se si sapesse quanta tecnologia c'è in questa centralina e quali sono le sue capacità, e quanto denaro costa sviluppare qualcosa di simile, non si potrebbe fare da soli», ha spiegato Virnig.

È una «decisione saggia» quella di prendere questi componenti disponibili in commercio, accorciando così i tempi di ricerca e sviluppo. Inoltre, ha ricordato Virnig, l'obiettivo di OceanGate è l'esplorazione dell'oceano e non il turismo d'avventura, visto solo come un mezzo per finanziare i progetti di ricerca. OceanGate ha anche utilizzato le tecnologie più recenti, ove necessario, ma ha incorporato le conoscenze convenzionali.

La moglie del pilota del Titan parente di 2 vittime del Titanic

Wendy Rush, moglie del patron di OceanGate e pilota del sommergibile disperso nel Nord Atlantico Stockton Rush, è anche la pronipote di Isidor e Ida Straus, due passeggeri di prima classe che erano a bordo del Titanic quando affondò nel 1912.

Gli Straus erano tra i passeggeri più ricchi del Titanic, riporta la Bbc: Isidor e suo fratello Nathan erano comproprietari dei grandi magazzini Macy's.

I sopravvissuti della tragedia hanno ricordato di aver visto Isidor rifiutare un posto su una scialuppa di salvataggio del Titanic finché tutte le donne e i bambini non fossero saliti a bordo. Ida, sua moglie da 40 anni, si rifiutò di andare senza il marito e i due furono visti abbracciati mentre la nave affondava.

Una versione romanzata di questa scena è stata rappresentata nel film Titanic del 1997 di James Cameron, che mostra una coppia abbracciata a letto mentre viene sommersa dall'acqua.

Secondo gli archivi del New York Times, il corpo di Isidor fu recuperato in mare circa due settimane dopo il naufragio, mentre i resti di Ida non furono mai ritrovati.

Wendy Rush, attuale direttrice delle comunicazioni di OceanGate, ha sposato Stockton Rush nel 1986 e ha partecipato a tre spedizioni sul relitto del Titanic.

SDA / pab