Molti i motiviEcco perché a Viola Amherd non piaceva più lavorare in Consiglio federale
Sara Matasci
16.1.2025
Viola Amherd ha annunciato le sue dimissioni dal Consiglio federale mercoledì. Dopo mesi di speculazioni e pressioni politiche, l'esponente del Centro ne ha tratto le sue conseguenze.
16.01.2025, 10:48
Sven Ziegler
Hai fretta? blue News riassume per te
Sono stati diversi gli eventi decisivi che hanno portato alle dimissioni di Viola Amherd.
Dopo che se n'è andato Walter Thurnherr, Amherd si è sentita isolata, soprattutto sotto il dominio di Karin Keller-Sutter.
La sua decisione ha poco a che fare con le ripetute e recenti richieste dell'UDC.
Dopo settimane di speculazioni, ora è ufficiale: Viola Amherd si è dimessa. La politica de Il Centro ha deciso di lasciare il Consiglio federale dopo un anno di presidenza della Confederazione e un mandato turbolento.
Le dimissioni di mercoledì sono arrivate all'improvviso, ma la pressione sulla ministra della Difesa cresceva da mesi. Una ricostruzione mostra che diversi momenti chiave hanno spianato la strada a questo passo.
Isolamento dopo la partenza di Turnherr
Secondo il «Tages-Anzeiger», Viola Amherd ha perso un importante alleato in Consiglio federale quando Walter Thurnherr si è dimesso alla fine del 2023.
L'ex cancelliere federale era un confidente e ha sempre sostenuto Amherd, in particolare nelle difficili discussioni con la consigliera federale del PLR Karin Keller-Sutter.
Dopo la sua partenza, Amherd è entrata in una fase di isolamento. «Il periodo sotto la presidenza di Keller-Sutter è stato estremamente stressante per lei»: così le persone a lei vicine hanno descritto la situazione al quotidiano.
I resoconti critici dei media le hanno fatto pesare un ulteriore fardello.
La sua più stretta consigliera sotto i riflettori
La collaborazione con la sua consulente di lunga data Brigitte Hauser-Süess ha scatenato un'accesa discussione l'anno scorso. Quando la donna ha raggiunto l'età pensionabile, nel 2024, ha ricevuto un contratto di consulenza a tempo determinato con condizioni generose. Amherd si è sentita personalmente colpita dalle critiche.
Anche l'UDC ha ripreso il dibattito, come ha ricostruito il «Blick». «La signora Amherd non può ovviamente fare a meno della sua consigliera Hauser-Süess», ha commentato il tribuno zurighese Christoph Blocher nel suo programma «Teleblocher».
L'anno di Amherd come presidente della Confederazione è culminato con il successo dei negoziati con l'UE. Sempre secondo il quotidiano Tages-Anzeiger, in questo periodo sono state prese alcune decisioni cruciali.
Tuttavia, il suo ruolo è stato sminuito al momento dell'annuncio dell'accordo.
Al posto di Amherd, il risultato è stato presentato da ministro degli esteri Ignazio Cassis, da quello della giustizia Beat Jans e da quello dell'economia Guy Parmelin. «Questo momento è stato un punto morto per lei», ha dichiarato un confidente al quotidiano Tamedia.
Dimissioni del presidente del partito
Le dimissioni del presidente del Partito del Centro Gerhard Pfister, il 6 gennaio, hanno dato nuovo slancio alle discussioni sul futuro di Amherd. Le possibili ambizioni di Pfister per un seggio nel Consiglio federale hanno ravvivato le speculazioni sulla partenza della vallessana.
Ma, come fa sapere la «Neue Zürcher Zeitung», la partenza non è stata concordata con Pfister. Le fonti riferiscono che il presidente uscente è rimasto sorpreso. E secondo quanto ha detto la stessa Amherd, anche lui è stato informato solo poco prima dell'annuncio pubblico.
Sono insistenti anche le voci secondo cui il ministro degli esteri Ignazio Cassis si dimetterà presto.
La decisione di Amherd potrebbe ora mettere sotto pressione il PLR: «Sarebbe certamente più facile per i liberali radicali difendere il secondo seggio in Consiglio federale se quello del Centro fosse vacante nello stesso momento», afferma la politologa Sara Bütikofer a blue News.
Ma affinché un'eventuale elezione sostitutiva di Cassis abbia luogo a marzo, il ticinese dovrebbe prendere una decisione sul suo futuro molto presto. Il che sarebbe possibile, come sottolinea Bütikofer: «Ogni consigliere federale ha il diritto di dimettersi dalla carica con breve preavviso senza informare nessuno».
Secondo la «NZZ», però, è improbabile che Cassis si dimetta con un così breve preavviso.
Non è chiaro se la mossa di Amherd era effettivamente volta a evitare un doppio posto vacante alla fine dell'anno e quindi si sia dimessa già ora.
Decisione già a Natale
Le speculazioni hanno raggiunto l'apice quando l'UDC ha invitato pubblicamente Amherd a dimettersi. Quello che il partito non sapeva è che la consigliera federale aveva già preso la sua decisione durante le vacanze di Natale, come ha reso noto ancora «Tages-Anzeiger».
Aveva però informato solo la sua famiglia.
Sul piano professionale, nessuno sapeva nulla del suo ritiro. I suoi più stretti confidenti sono stati informati solo poco prima dell'annuncio pubblico.