Musica La Svezia vince l'Eurovision Song Contest, Remo Forrer solo 20mo

ATS / sam

14.5.2023 - 01:28

Una vittoria ampiamente annunciata quella della Svezia alla 67esima edizione dell'Eurovision Song Contest (ESC). Testa a testa con la Finlandia che ha sbancato al televoto, arrivando seconda con Käärijä e il brano «Cha Cha Cha». A riportare la manifestazione in Scandinavia è stata Loreen, alla sua seconda vittoria, con il brano «Tattoo», data per favorita già dalla vigilia. Al terzo posto Israele con Noa Kirel e «Unicorn».

Lo svizzero Remo Forrer, nonostante dopo l'esibizione in semifinale abbia ricevuto molti complimenti sia per la sua voce che per la sua canzone «Watergun» anche a livello internazionale, non è riuscito a conquistare la giuria e i televotanti e si è quindi piazzato solamente al ventesimo posto su 26.

Ottima prova, ma all'ultimo è rimasto fuori dal podio, anche l'italiano Marco Mengoni, che ha appunto conquistato il quarto posto con la sua «Due Vite», con la quale aveva vinto Sanremo.

L'italiano ha voluto portare sul palco non solo la bandiera del suo Paese, ma anche quella LGBTQI disegnata dal graphic designer Daniel Quasar per rendere la celebre rainbow flag ancora più inclusiva. Cinque colori in più, il bianco, il rosa, l'azzurro, il marrone e il nero, posizionati a lato. Le nuove strisce colorate sono dedicate alla comunità di colore, a quella transgender, ai malati di HIV e a chi è morto per portare avanti la battaglia dei diritti.

La serata nel segno dell'Ucraina

La serata si è aperta nel segno dell'Ucraina, che dopo la vittoria lo scorso anno a Torino della Kalusch Orchestra, avrebbe dovuto ospitare la manifestazione. Ma la situazione attuale del Paese, ancora in guerra, non lo ha permesso.

E così, in un ideale collegamento tra Kiev e Liverpool, scelta come sede alternativa della manifestazione, proprio la Kalush Orchestra, portavoce del dramma ucraino, ha aperto la finale con «Stefania», il brano che un anno fa li portò alla vittoria, e con un filmato al quale hanno partecipato artisti britannici del calibro di Andrew Lloyd Webber e Joss Stone. Cameo anche della principessa del Galles Kate Middleton al pianoforte.

A sostegno dell'Ucraina anche la Repubblica Ceca con le Vesna e il brano «My sister's crown», inno femminista che invita a non arrendersi mai, ma anche brano a sfondo politico con un messaggio umanitario di sostegno alla popolazione ucraina, sottolineato dal ritornello cantato in ucraino. Anche i croati Let3 dicono no alle dittature e alla guerra rimanendo in mutande e con finti missili sul palco.

Come da tradizione non sono mancate piume e paillette

Ma l'ESC non rinuncia alla sua dose di show eccessivo, di trash, di piume e paillettes, come da tradizione. Come non ha rinunciato a omaggiare la città che lo ha ospitato con il Liverpool Songbook, durate la quale alcuni artisti che sono stati protagonisti nelle edizioni passate hanno ripercorso la storia della musica della città.

Tra questi anche un emozionato Mahmood che si è esibito in una versione rivisitata di «Imagine», il grande classico di John Lennon. L'artista, alla sua terza presenza all'ESC dopo aver rappresentato l'Italia a Tel Aviv nel 2019 arrivando secondo con «Soldi» e a Torino lo scorso anno insieme a Blanco con un sesto posto grazie a «Brividi», è il primo italiano a essere invitato come ospite fuori concorso in un'edizione all'estero.

Ecco «Tattoo», la canzone che ha vinto:

ATS / sam