Stati Uniti Biden vuole altri 24 miliardi di aiuti per Kiev, Musk: «Non va bene»

SDA

27.11.2024 - 19:42

Il presidente Joe Biden vorrebbe garantire altri 24 miliardi di dollari di aiuti all'Ucraina prima della fine del suo mandato.
Il presidente Joe Biden vorrebbe garantire altri 24 miliardi di dollari di aiuti all'Ucraina prima della fine del suo mandato.
KEYSTONE

Altri 24 miliardi di dollari (oltre 21 miliardi di franchi al cambio attuale): questo l'ammontare degli aiuti che, secondo alcuni media statunitensi, il presidente Joe Biden vorrebbe assicurare all'Ucraina, con relativo appello al Congresso, prima di lasciare la Casa Bianca.

Un modo per ricostituire le scorte di armamenti statunitensi che si sono ridotte con le precedenti forniture e per rafforzare il sostegno militare a Kiev, in vista di un possibile cambiamento di rotta della nuova amministrazione di Donald Trump.

Ma se il presidente eletto non ha commentato, ad esprimere un laconico giudizio negativo ci ha pensato Elon Musk. «Questo non va bene», ha scritto sulla rete sociale X l'uomo d'affari più vicino al tycoon – il patron di Tesla e l'ex candidato repubblicano alla presidenza Vivek Ramaswamy guideranno il Dipartimento per l'efficienza governativa (DOGE).

Le parti si preparano comunque a fare i conti con la nuova amministrazione che tra meno di due mesi si insedierà a Washington e a prendere in considerazione le sue tanto attese proposte per una soluzione negoziata del conflitto.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito che «solo un sostegno costante all'Ucraina e una pressione crescente sulla Russia» potranno garantire «una pace sostenibile e affidabile». Ma dietro alle frasi di rito, Kiev comincia a far trapelare segnali su quali potrebbero essere le eventuali concessioni.

Kiev potrebbe concedere Crimea e parte di Donetsk e Lugansk

Lo stesso Zelensky nei giorni scorsi aveva fatto capire che l'Ucraina non può permettersi di «perdere decine di migliaia» di soldati per puntare a una riconquista manu militari della Crimea. Oggi il suo capo di gabinetto, Andrii Yermak, ha chiarito che un «punto di partenza» per le trattative sarebbe riportare la situazione territoriale «almeno al 23 febbraio 2022».

Vale a dire alla vigilia dell'intervento militare russo, con la Crimea sotto il controllo di Mosca e parte delle regioni di Donetsk e Lugansk dichiaratesi indipendenti sotto le bandiere delle due autoproclamate repubbliche filorusse.

In Europa, nel frattempo, il prossimo insediamento di Trump rende più assertivi i governi critici del sostegno militare dell'Ue all'Ucraina. Oltre a quello ungherese di Viktor Orban, quello slovacco del premier Robert Fico, che oggi ha annunciato di aver accettato l'invito del presidente russo Vladimir Putin a partecipare nel maggio del 2025 alle celebrazioni a Mosca per l'80esimo anniversario della vittoria sul nazismo.

Lo stesso Fico il mese scorso aveva parlato in un dibattito alla televisione di Stato russa Rossija-1 dicendosi pronto a incontrare Putin per fare da mediatore.

Le tensioni tra Berlino e Mosca non si placano

Gli sforzi per avviare un dialogo con Putin da parte di un altro capo di governo europeo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, non sembrano invece aver rasserenato il clima tra Russia e Germania.

Mosca ha annunciato la decisione di espellere due giornalisti del gruppo televisivo tedesco Ard in risposta a quello che ha denunciato come «il divieto delle autorità tedesche di soggiorno e di lavoro» dei corrispondenti dalla Germania della televisione pubblica russa Pervyj kanal (primo canale).

«Le affermazioni russe sono false, il governo federale non ha chiuso gli uffici di questo canale, e i giornalisti russi possono lavorare liberamente e senza ostacoli in Germania», ha risposto il ministero degli esteri di Berlino.

Intanto il ministro della difesa ucraino, Rustem Umerov, ha incontrato intanto a Seul il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, con il quale ha discusso, secondo l'ufficio di presidenza del Paese asiatico, le «misure di risposta pratiche» da dare al «dispiegamento di truppe del Nord in Russia e ai trasferimenti di armi e tecnologia tra Mosca e Pyongyang».

I russi continuano ad avanzare nell'est dell'Ucraina

Per quanto riguarda la situazione sul campo, le autorità locali hanno segnalato un attacco ucraino con decine di droni e alcuni missili nella regione di Sebastopoli, in Crimea, dove ha sede il quartier generale della flotta russa del Mar Nero.

Secondo canali Telegram russi, l'obiettivo sarebbe stata la base aerea di Belbek, già più volte presa di mira, ma non si hanno notizie sugli eventuali danni inflitti.

Le forze di Mosca continuano invece la loro avanzata nell'est dell'Ucraina, dove il ministero della difesa ha rivendicato la conquista del villaggio di Novaya Ilyinka, in direzione della cittadina di Kurakhovo, nella regione di Donetsk.

Putin nel frattempo ha cominciato una visita di Stato di due giorni in Kazakhstan, paese che ha definito un «amico fedele», con il quale la Russia ha un interscambio commerciale di quasi 30 miliardi di dollari e nel quale ha investimenti per 13 miliardi.

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