Djoko e la sua Jelena Possiedono l'80% di una compagnia che sviluppa farmaci per la cura del Covid  

SB10/la redazione

20.1.2022

Novak Djokovic, non solo grande tennista ma anche attento investitore.
Novak Djokovic, non solo grande tennista ma anche attento investitore.
Getty

Secondo 'Reuters' il numero 1 del tennis mondiale ha investito in una società biotecnologica danese, con sedi anche in Slovenia e Australia. 

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Ancora lui, Novak Djokovic, che nonostante la sua assenza a Melbourne continua a far parlare di sé.

ll CEO di QuantBioRes Ivan Loncarevic ha raccontato a 'Reuters' che il serbo ha investito nella sua compagnia a giugno del 2020. L'amministratore delegato della società danese non ha però voluto commentare l'importo.

Secondo Forbes, che  lo ha inserito nella top-50 degli atleti più pagati al mondo nel 2021, il serbo ha guadagnato 4,5 milioni di dollari in premi, sul campo, mentre ben oltre 30 milioni sono gli introiti provenienti dagli sponsor.

Un farmaco per il trattamento del Covid-19

Secondo la dichiarazione della società danese il 40,8 per cento delle azioni sono registrate a nome di Novak Djokovic, mentre il 39,2 per cento sotto quello di sua moglie Jelena. QuantBioRes ha undici ricercatori che lavorano in Danimarca, Australia e Slovenia.

Novak Djokovic e la moglie Jelena nel 2017
Novak Djokovic e la moglie Jelena nel 2017
KEYSTONE

I ricercatori stanno lavorando ad un trattamento, e non ad un vaccino, ha confermato Loncarevic. L'azienda sta sviluppando un peptide (ndr: brevi frammenti proteici) che dovrebbe impedire al coronavirus di infettare le cellule umane.

I ricercatori si dicono ottimisti dopo i primi test clinici fatti nel Regno Unito quest'estate, ha aggiunto il CEO dell'azienda.

Novak Djokovic e il suo entourage non hanno ancora commentato la notizia.

Ricordiamo che il tennista numero uno del mondo era recentemente entrato in Australia con una deroga medica. Dopo una disputa legale, però, il serbo ha dovuto lasciare il paese e rinunciare così alla  partecipazione agli Australian Open, attualmente in corso. Il 34enne rischia di non poter partecipare ad altri grandi tornei di tennis - Indian Wells, Roland Garros e US Open tra i più importanti della lista - se le restrizioni per arginare la pandemia non cambieranno e se continuerà a non volersi vaccinare.

Mancano ad oggi ancora terapie efficaci per il trattamento di coloro che sono già infetti da coronavirus. Se anche Djokovic sarà parte di un successo farmacologico in questa direzione è certo che il tutto verrà seguito con interesse, e non solo dal mondo del tennis.