Politica Alain Berset lascia il Consiglio federale: «È il momento giusto, è finito un ciclo»

ATS / pab

21.6.2023

In una conferenza stampa convocata con nemmeno mezz'ora di preavviso il consigliere federale e attuale presidente della Confederazione Alain Berset ha annunciato che non si ricandida al Consiglio federale, che lascia alla fine dell'anno, al termine della legislatura.

ATS / pab

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Alain Berset lascia il Consiglio federale alla fine del 2023.
  • Per l'attuale presidente della Confederazione: «È il momento giusto», dopo 12 anni in Governo, passati sempre alla testa del Dipartimento federale dell'interno (DFI).
  • Il socialista è stato particolarmente colpito dalla pandemia Covid-19 e dalla violenza degli attacchi personali, che hanno colpito anche la sua famiglia.
  • I recenti scandali non hanno giocato nessun ruolo nella decisione perché essa «Si basa sui tempi istituzionali, ormai è finito un ciclo».
  • Non sa cosa farà dal primo gennaio 2024. «Non ho un piano, magari mi dedicherò allo yoga» ha detto ridendo e driblando così il tema.
  • Si apre il dibattito sulla sua successione. I Verdi tenteranno la scalata al Consiglio federale?

Alain Berset ha annunciato mercoledì le sue dimissioni dal Consiglio federale. Il responsabile del Dipartimento federale dell'interno (DFI) non si ripresenterà in dicembre.

Lo ha detto lo stesso presidente della Confederazione in una conferenza stampa. «È il momento giusto per fare questo passo», ha dichiarato Berset.

In carica dal 1° gennaio 2012, Berset, 51 anni, ha sempre diretto il DFI. Il socialista friburghese è stato presidente della Confederazione una prima volta nel 2018 e una seconda quest'anno.

In precedenza ha trascorso otto anni sui banchi del Consiglio degli Stati, Camera che ha presieduto nel 2009.

«Ho sempre cercato di dare tutto»

Berset attualmente è il più giovane ma anche il più longevo membro del Consiglio federale.

«Ho informato oggi i miei colleghi in governo della mia intenzione di lasciare alla fine dell'anno. Dopo tre legislature complete e 29 votazioni federali, ora ho voglia di fare altro», ha affermato Berset davanti ai media a Berna.

Colpito dalla violenza durante il Covid: «è stato brutale»

«Sono particolarmente fiero di aver partecipato per molto tempo e attivamente al funzionamento della nostra democrazia», ha proseguito Berset. «Mi hanno detto che le 29 votazioni a cui ho preso parte sono un record», ha detto in tal proposito.

Per Berset, non avere mai cambiato dipartimento durante la permanenza in governo è stato positivo. «La continuità è estremamente importante se si vogliono cambiare le cose», ha messo in risalto.

Riguardo al periodo più complicato vissuto, Berset non ha esitato a definire la pandemia «brutale», sia per lui sia per la sua famiglia. «Mai avrei immaginato di dover lavorare così tanto e di dover sopportare tali violenze». «Il mio impegno è stato totale, bisogna rinunciare a molte cose, ma non ho rimpianti».

«Gli scandali non hanno giocato nessun ruolo»

Incalzato dai giornalisti, Berset ha smentito che gli scandali associati al suo nome abbiano avuto la minima influenza sulla sua scelta. «La mia decisione si basa sui tempi istituzionali, ormai è finito un ciclo», ha commentato, precisando che l'inchiesta sulla fuga di notizie in seno al Dipartimento dell'interno non rappresenta né un problema né motivo di pressione.

Sollecitato sul fatto che di recente avesse manifestato l'intenzione di continuare l'avventura nell'esecutivo, Berset ha confutato seccamente tale tesi. «Non ho mai detto questa frase», ha dichiarato, criticando il modo in cui le sue parole sono state riportate dalla stampa.

Il friburghese ha poi passato in rassegna tutto quanto fatto in questo lungo periodo in governo, soffermandosi su numerosi temi in ambito sanitario e culturale. Un pensiero è poi andato a famigliari e collaboratori: «Ho sempre potuto contare su molta vicinanza e su una squadra solida».

Futuro ancora tutto da scrivere

«Alla fine siamo un po' soli nel nostro lavoro e in queste decisioni», ha affermato Berset, specificando che nemmeno il suo partito, malgrado ci si trovi in un anno elettorale, ha esercitato alcuna pressione nei suoi confronti. Rimanere per oltre dodici anni vorrebbe dire considerarsi insostituibile, ha motivato una volta di più il friburghese.

Cosa regalerà ora il futuro a Berset? Il diretto interessato non sembra averci pensato troppo per il momento. «Non ho un piano, vedremo l'anno prossimo», si è limitato a commentare. «Magari mi dedicherò allo yoga», ha detto con un sorriso dribblando le domande in merito.

Si apre il dibattito sulla sua successione

L'annuncio di Berset darà probabilmente nuovo impulso al dibattito sulla futura composizione del governo federale, a pochi mesi dalle elezioni nazionali di ottobre.

Dopo il successo elettorale del 2019, i Verdi hanno più volte flirtato con una candidatura al Consiglio federale, ma dopo le dimissioni della consigliera federale del PS Simonetta Sommaruga, hanno rinunciato a candidarsi.

Più recentemente, i Verdi hanno fallito nel 2019 con l'allora presidente del partito e consigliera nazionale bernese Regula Rytz, quando hanno nuovamente attaccato un seggio detenuto dai Liberi Democratici nell'ambito delle elezioni per il rinnovo generale.