Ucraina Zelensky aspetta Trump: «Il 2025 sarà il nostro anno»

SDA

1.1.2025 - 20:14

Un 2025 di lotta, «sia sul campo di battaglia sia al tavolo dei negoziati»: nella notte di Capodanno, Volodymyr Zelensky traccia la rotta di un nuovo anno in cui l'Ucraina dovrà combattere su due fronti, per rafforzare la propria posizione per porre fine all'invasione che va avanti da tre anni.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (immagine d'archivio).
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (immagine d'archivio).
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Keystone-SDA

«Che il 2025 sia il nostro anno. L'anno dell'Ucraina. Sappiamo che la pace non ci verrà regalata, ma faremo di tutto per fermare la Russia e porre fine alla guerra», ha sottolineato il presidente ucraino.

Ma il 2025 è anche l'anno del ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, sul quale Zelensky è tornato a mostrarsi fiducioso: «non ho dubbi che il nuovo presidente americano sia disposto e capace di raggiungere la pace».

Il dubbio è che la pace di Washington non sia la stessa pace «giusta» tanto auspicata da Kiev, obbligata a fare i conti col nuovo corso negli Stati Uniti, alleati chiave per proseguire la loro resistenza all'invasione che sono pronti – parola del tycoon – a cambiare la propria politica di sostegno nei confronti del Paese invaso.

Sarà un anno di svolta?

Che il 2025 dovrà essere un anno di svolta lo dicono le notizie del fronte, dove le difese ucraine non reggono il passo di un'avanzata russa inesorabile. Secondo un'analisi dell'Afp sui dati del think tank statunitense Isw, le forze di Mosca hanno catturato 4 mila chilometri quadrati (3'985) nel 2024, sette volte di più rispetto al 2023.

Un successo raggiunto villaggio dopo villaggio, spinto soprattutto dalle avanzate dell'autunno, 610 chilometri quadrati a ottobre e 725 chilometri quadrati a novembre: è dalle prime settimane del conflitto, nel marzo 2022, che i russi non conquistavano così tanto territorio in soli due mesi.

Nel frattempo l'agenzia di stampa russa Tass afferma – con cifre non verificabili – che oltre un milione di soldati ucraini sarebbero rimasti uccisi o feriti in azione dall'inizio di quella che Mosca chiama «operazione militare speciale» contro Kiev, nel febbraio 2022.

Propaganda o meno, resta urgente per l'Ucraina trovare al più presto, entro quest'anno, una soluzione – auspicabilmente mediata – alla guerra. Le cifre, intanto, fanno sorridere Vladimir Putin, sempre più zar della Russia con 25 anni di governo alle spalle di cui, alla vigilia del Capodanno, si è detto «orgoglioso».

Qual è la prospettiva di Putin?

«Molto resta ancora da decidere», secondo il presidente russo, che non ha alcuna intenzione di mollare la sua morsa sui territori orientali ucraini e che respinge al mittente qualunque proposta mediata che non sia a condizioni vantaggiose per Mosca, in primis un'Ucraina nella Nato.

Così, il conflitto prosegue e nemmeno il Capodanno riesce a fermare lo scambio di attacchi con missili e droni da entrambi i fronti: nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, l'aeronautica ucraina ha riferito di aver abbattuto 63 su 111 droni lanciati su diverse regioni ucraine, anche sulla capitale Kiev dove gli Uav hanno colpito uccidendo due persone e provocando sette feriti.

«Anche a Capodanno, la Russia si è preoccupata solo di danneggiare l'Ucraina», ha commentato Zelensky, mentre nulla è cambiato per una popolazione civile ormai stremata da tre anni di bombardamenti che hanno provocato milioni di sfollati e rifugiati, e li hanno lasciati ancora una volta al buio al gelo dell'ennesimo inverno di guerra.