Massima allerta negli USA Lo zio dell'attentatore al Trump Hotel di Las Vegas: «Amava Donald, era un patriota»

SDA

3.1.2025 - 20:26

Massima allerta negli Stati Uniti (immagine illustrativa).
Massima allerta negli Stati Uniti (immagine illustrativa).
Keystone

L'FBI e il Dipartimento per la Sicurezza interna statunitense alzano l'allerta: il rischio di nuovi attentati, ispirati a quello di New Orleans, spinge a misure straordinarie in tutto il Paese.

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Non c'è una minaccia specifica ma il rischio che qualche lupo solitario o una scheggia impazzita decida di emulare il terrorista di Capodanno a New Orleans (Louisiana) è alto.

Per questo la polizia federale statunitense Fbi e il Dipartimento per la sicurezza interna americana hanno inviato una nota congiunta a circa 18'000 dirigenti di polizia e sceriffi in tutto il paese avvertendoli di essere «iper vigili».

Bourbon Street, teatro della strage nella notte di Capodanno, ha già cominciato a riprendere vita ma le indagini sulla strage continuano, come proseguono quelle sull'altro incidente di una giornata infausta per gli Stati Uniti, l'esplosione dell'automobile di marca Tesla fuori dalle Trump Towers a Las Vegas (Nevada).

Su quest'ultimo caso, il medico legale ha confermato quello che l'Fbi già sospettava dopo aver trovato una ferita di arma da fuoco sul cadavere. L'uomo che era alla guida si è suicidato prima dell'esplosione. Nel suo pick-up sono state trovate anche taniche di carburante e più di una dozzina di mortai pirotecnici.

Lo zio: «Amava Trump, era un patriota»

Quello che ancora non si trova è il movente. Perché ha guidato 800 chilometri dal Colorado a Las Vegas? E ancora: l'esplosione fuori dall'hotel di Trump voleva essere un atto politico? Secondo uno zio, l'attentatore «era un patriota al 100% e un ardente sostenitore di Trump», il presidente eletto.

«Amava Donald - ha insistito il parente del 37enne - ed è sempre stato un soldato molto, molto patriottico. È uno dei motivi per cui è stato nelle forze speciali per così tanti anni», ha aggiunto definendo il nipote un «super soldato». E poi l'interrogativo più impellente: l'incidente a Las Vegas è collegato all'attentato di New Orleans?

L'attentato di New Orleans

Sul fronte dell'attacco, dopo aver acclarato che l'attentatore ha agito «ispirato dall'Isis», il sedicente Stato islamico, la polizia ha scoperto che aveva creato nella sua casa mobile in Texas una postazione per fabbricare bombe, e teneva un Corano aperto su una pagina che parlava di «uccidere» nel nome di Allah.

Secondo il quotidiano «New York Post» (Nyp), la piccola abitazione a nord di Houston era piena di bottiglie con sostanze chimiche, e tra gli oggetti sequestrati dall'Fbi c'era un lungo elenco di sostanze usate per fabbricare bombe.

Intanto il presidente uscente Joe Biden, che ha già parlato al telefono con le famiglie delle quattordici vittime, si recherà lunedì prossimo nella città della Louisiana assieme alla consorte Jill.

Al momento la Casa Bianca non ha avuto alcuna prova che ci sia il coinvolgimento o la direzione di un paese straniero dietro all'attacco che viene ancora considerato come l'opera di un lupo solitario senza nessun legame con, ad esempio, la caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria, come era stato suggerito da alcune indiscrezioni comparse sui media.

Misure di massima allerta rafforzate

Nell'immediato, e anche in vista delle cerimonie per l'insediamento di Trump il 20, la preoccupazione più grande è la sicurezza degli americani.

L'Fbi e il Dipartimento per la sicurezza interna (Homeland Security Department) hanno chiesto alle forze dell'ordine di tutti gli Stati Uniti di attuare misure di massima allerta per il rischio di nuovi attentati sul modello di New Orleans e alcuni luoghi strategici degli Stati Uniti, come aeroporti e basi militari, hanno già provveduto a rafforzarle.

Tanto più che qualcuno sostiene che l'attentato a Bourbon Street si sarebbe potuto evitare se fossero state sostituite le barriere di protezione e i dissuasori per evitare l'ingresso delle auto nell'iconica e popolare zona turistica, come suggerito da un rapporto di una società privata nel 2019.