Las Vegas Il suicida nella Tesla esplosa al Trump hotel soffriva di stress post-traumatico

SDA

4.1.2025 - 08:16

"Perché l'ho fatto personalmente ora? Avevo bisogno di purificare la mia mente dai fratelli che ho perso e liberarmi dal peso delle vite che ho ucciso", aveva scritto Matthew Alan Livelsberger nelle note del suo telefonino. (Foto d'archivio)
"Perché l'ho fatto personalmente ora? Avevo bisogno di purificare la mia mente dai fratelli che ho perso e liberarmi dal peso delle vite che ho ucciso", aveva scritto Matthew Alan Livelsberger nelle note del suo telefonino. (Foto d'archivio)
Keystone

Matthew Alan Livelsberger, il berretto verde che si è sparato prima di far esplodere una Tesla cybertruck davanti al Trump hotel a Las Vegas, soffriva di disturbo da stress post-traumatico ma lui stesso ha scritto che il suo non era «un attacco terroristico».

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Lo ha definito «un campanello d'allarme» per un Paese «diretto verso il collasso», come hanno rivelato gli investigatori riferendo di aver trovato alcune note lasciate nel suo telefonino.

«Questo non è un attacco terroristico», ha scritto. «È stato un campanello d'allarme. Gli americani prestano attenzione solo agli spettacoli e alla violenza. Quale modo migliore per far capire il mio punto di vista se non con una trovata con fuochi d'artificio ed esplosivi?», ha spiegato. «Perché l'ho fatto personalmente ora? Avevo bisogno di purificare la mia mente dai fratelli che ho perso e liberarmi dal peso delle vite che ho ucciso», ha affermato il sergente Livelsberger.

Escluso quindi ogni collegamento con l'attacco di New Orleans e anche eventuali animosità verso Donald Trump, dato che amici, parenti e militari con cui aveva prestato servizio hanno assicurato che non ne aveva, anzi apprezzava il tycoon.

«Sebbene questo incidente sia più pubblico e sensazionale del solito, alla fine sembra essere un tragico caso di suicidio che ha coinvolto un veterano di guerra ampiamente decorato che stava lottando contro il disturbo da stress post-traumatico e altri problemi», ha affermato l'agente speciale dell'Fbi Spencer Evans.