Politica In Austria salta il tavolo per il governo, Nehammer si arrende

SDA

4.1.2025 - 21:52

In Austria sono saltati i negoziati per formare una coalizione di governo fra i tre partiti istituzionali per isolare l'ultradestra della Fpö, uscita vincitrice nelle elezioni di ottobre, e il cancelliere conservatore Karl Nehammer getta la spugna, annunciando che si dimetterà «nei prossimi giorni». 

Karl Nehammer (ÖVP) in una foto dell'11 dicembre 2024-
Karl Nehammer (ÖVP) in una foto dell'11 dicembre 2024-
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Le trattative, che duravano da tempo, sono state interrotte venerdì, quando si è sfilato il partito liberale Neos, che si candidava a junior party in una difficile alleanza con il Partito popolare austriaco (Övp), che esprime il cancelliere, e i socialdemocratici dell'Ösp.

«Dopo la rottura dei negoziati per la formazione di una coalizione, farò quanto segue: mi dimetterò sia dalla carica di cancelliere, sia dalla presidenza del Partito popolare nei prossimi giorni per permettere una transizione ordinata», ha dichiarato Nehammer su X.

Ecco chi ha rotto le trattative e perché

Le discussioni erano finalizzate a isolare l'ultradestra populista e anti-immigrati del Partito delle Libertà (Fpö) che nelle ultime elezioni è arrivato al suo storico traguardo di prima formazione dell'Austria con il 28,8% dei voti, ma che non può governare da solo e ha bisogno di alleati che tuttavia non riesce a trovare.

Il conservatore Partito popolare, ex detentore della maggioranza relativa, è arrivato secondo con il 26,3%, seguito dai socialdemocratici, di centro-sinistra, al 21,1% e i liberali centristi di Neos al 9,1%.

Proprio questi ultimi hanno rovesciato il tavolo: la leader, Beate Meinl-Reisinger, ha spiegato che la causa di questa decisione è la mancanza di un reale cambiamento da parte dei potenziali alleati, soprattutto riguardo alla gestione del debito pubblico record e alla necessità di riformare il sistema pensionistico.

«Nessuno sembra volersi muovere»

Secondo Meinl-Reisinger, la situazione economica in Austria è critica e il Paese sta affrontando il terzo anno consecutivo di recessione con i conti pubblici, in particolare il deficit, che cresce a dismisura.

«Siamo pronti a proporre nuove soluzioni, ma nessuno sembra volersi muovere», ha dichiarato, sottolineando come l'aumento delle pensioni e degli stipendi dei funzionari pubblici all'inizio dell'anno non faccia che aggravare la situazione, senza alcuna vera riforma strutturale.

«Un male per l'Austria»

Nehammer aveva dichiarato di voler essere la forza di gravità per costruire un «baluardo» contro gli estremisti. «Sono profondamente convinto che non offrano una soluzione a un singolo problema, ma vivano solo descrivendo problemi», aveva aggiunto.

«Questo è un male per l'Austria, per la gente del nostro Paese».

Se fosse andata in porto, per Vienna si sarebbe trattato della prima coalizione di governo a tre dal 1949.

Venerdì il presidente della repubblica, Alexander Van der Belle, aveva chiamato gli altri due partiti rimasti al tavolo a «formare un governo senza indugi».

Ma l'uscita di scena, almeno per ora, dei liberali rende le trattative veramente ardue.