Medio Oriente Morta a Gaza la piccola Hind, aveva telefonato per chiedere aiuto

SDA

10.2.2024 - 20:58

Aveva chiesto disperatamente aiuto, telefonando dall'auto sventrata dai colpi di un tank israeliano in cui era rimasta intrappolata a Gaza, con intorno i cadaveri dei suoi familiari. Ma purtroppo, non è stato possibile salvarla: Hind Rajab, una bimba palestinese di sei anni, è stata ritrovata morta sabato, 12 giorni dopo, così come due medici che erano stati inviati lì con la speranza che potessero portarla in salvo.

Dei palestinesi guardano la distruzione dopo un attacco aereo israeliano a Rafah, nella Striscia di Gaza, venerdì 9 febbraio 2024.
Dei palestinesi guardano la distruzione dopo un attacco aereo israeliano a Rafah, nella Striscia di Gaza, venerdì 9 febbraio 2024.
KEYSTONE/AP Photo/Fatima Shbair

«Ho tanta paura, per favore vieni. Per favore, chiama qualcuno che venga a prendermi», così la piccola si era rivolta piangendo disperatamente durante quella chiamata alla Mezza Luna Rossa palestinese.

Una telefonata durata tre ore, nel tentativo di calmarla, di contenere il suo terrore, scrive Al Jazeera online, che pubblica anche diverse foto della piccola sorridente e felice, scattate prima dell'inizio della guerra.

Tutte e sette le persone all'interno dell'auto sono state uccise, ha affermato la Mezza Luna Rossa palestinese, aggiungendo che anche due suoi medici sono morti quando «gli occupanti (israeliani) hanno deliberatamente preso di mira l'ambulanza al suo arrivo sul posto, a pochi metri dal veicolo con dentro la bimba Hind intrappolata».

E questo, «nonostante il preventivo coordinamento per consentire all'ambulanza di raggiungere il luogo per soccorrere la bambina».

Situazione catastrofica a Gaza secondo l'Unicef

Sabato mattina, poco dopo che le forze israeliane si sono ritirate dalla zona, i familiari della piccola si sono precipitati sul posto e hanno trovato il corpo di Hind insieme a quelli di suo zio, sua zia e dei loro tre figli vicino a una rotonda nel sobborgo di Tal al-Hawa, e anche quello di un altro zio, ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa.

La drammatica storia di Hind arriva sulla scia dei ripetuti appelli dell'Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, secondo il quale «a Gaza la situazione continua ad essere catastrofica e il prezzo più alto lo pagano i bambini. Qui ogni 3 minuti un bambino viene ucciso o rimane ferito».

Ancora il mese scorso, l'organizzazione umanitaria Save The Children stimava in oltre 10 mila i bambini morti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, una cifra confermata anche dall'Onu alcuni giorni fa, mentre l'Unicef ha affermato che, sempre nella Striscia, sono circa 19'000 i bambini rimasti orfani o soli senza alcun adulto che si prenda cura di loro.

Molti bambini sono stati peraltro ritrovati sotto le macerie in condizioni simili a quelle della piccola Hind. Loro sono sopravvissuti, ma ci si chiede che futuro ora possano mai avere. «In quattro mesi di guerra brutale a Gaza, il bilancio sui bambini è tragico», ha scritto su X il Commissario generale dell'Unrwa Philippe Lazzarini, aggiungendo che a Gaza «oltre mezzo milione di ragazze e ragazzi non frequentano la scuola primaria e secondaria. Ogni giorno di guerra approfondisce le cicatrici, mettendo a rischio una generazione perduta vulnerabile allo sfruttamento. I bambini vengono derubati dell'infanzia».

La guerra ha peraltro danneggiato il 78% degli istituti scolastici, 386 scuole, mentre 138 altre sono state completamente distrutte, ha indicato invece l'Unesco, sottolineando amaramente che, in fondo, anche l'istruzione è un diritto umano.

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