GuerraMosca sferra un massiccio attacco con missili e droni sugli impianti energetici ucraini
SDA
15.1.2025 - 19:37
Il giorno dopo aver subito quello che gli ucraini hanno definito come «il più massiccio attacco contro strutture militari» sul proprio territorio, la Russia è tornata a prendere di mira infrastrutture critiche del settore energetico in varie regioni dell'Ucraina, compresa quella occidentale di Leopoli, ai confini con la Polonia. Una quarantina di missili e oltre 70 droni sono stati impiegati negli attacchi, ha detto Volodymyr Zelensky.
Keystone-SDA
15.01.2025, 19:37
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«È pieno inverno – ha scritto sul suo canale Telegram il presidente ucraino – e l'obiettivo per i russi rimane lo stesso: il nostro settore energetico. Tra gli obiettivi ci sono le infrastrutture del gas e gli impianti energetici che garantiscono la vita normale delle persone».
Il ministero della Difesa russo ha invece affermato che gli impianti presi di mira «sostengono il funzionamento del complesso militare-industriale dell'Ucraina».
La Russia aveva preannunciato una «risposta» ai bombardamenti ucraini che avevano colpito obiettivi fino a più di mille chilometri oltre confine, ma soprattutto al lancio di sei missili americani Atacms e sei britannici Storm Shadow sulla regione frontaliera di Bryansk.
Secondo le autorità ucraine, le forze di Mosca hanno impiegato 40 missili balistici e da crociera, almeno 30 dei quali abbattuti dalla contraerea, e più di 70 droni, almeno 47 dei quali intercettati.
Il sistema energetico è rimasto «in funzione»
Sono stati prese di mira in particolare le infrastrutture del gas nelle regioni di Kharkiv, a nord-est, e di Leopoli e Ivano-Frankiv, nell'ovest. La Polonia ha fatto levare in volo a scopo precauzionale i suoi jet da combattimento mentre i missili russi erano segnalati in avvicinamento. Non si è parlato di vittime, e secondo Zelensky il sistema energetico è rimasto «in funzione», tranne alcuni limitati blackout.
La guerra dei cieli prende quindi il sopravvento in questi ultimi giorni rispetto a quella sul terreno, dove continua l'avanzata russa nell'est dell'Ucraina. Mosca ha detto di avere conquistato nelle ultime ore un altro villaggio, Ukrainka, nella regione di Donetsk.
Ma in entrambi i Paesi è palpabile l'atmosfera d'attesa per la tanto annunciata iniziativa di pace di Donald Trump, a cinque giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca.
Funzionari statunitensi e ucraini «stanno già lavorando sul contenuto e sul formato del prossimo incontro» fra Trump e Zelensky «dopo l'insediamento», ha detto il presidente ucraino.
«Discuteremo lì le questioni principali, non entrerò nei dettagli, è troppo presto», ha aggiunto. Ieri il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov aveva affermato che Mosca aspetta di vedere «iniziative concrete» da parte del nuovo presidente per «prenderle in considerazione».
Trump ammette che «ci vorranno mesi» per portare la pace
Qualcuno nella squadra di Trump si premura tuttavia di ridimensionare le attese, soprattutto sui tempi, dopo che in campagna elettorale il tycoon era arrivato a promettere di portare a una soluzione del conflitto «in 24 ore».
Due consiglieri di Trump che hanno discusso la questione con lui hanno detto all'agenzia Reuters che ora il presidente eletto ammette che «ci vorranno mesi, o anche di più» per portare la pace.
E nella sua udienza di conferma al Senato come segretario di Stato, Marco Rubio ha avvertito che entrambe le parti dovranno fare concessioni, auspicando una «diplomazia coraggiosa» per far cessare il conflitto.
«Vogliamo tutti soprattutto che la pace duri»
Nell'attesa che Trump scopra le carte, Mark Rutte ribadisce invece la necessità di «sostenere di più l'Ucraina», dicendosi convinto che ciò potrà «cambiare la traiettoria della guerra» a suo favore.
«Vogliamo tutti che (la guerra) finisca, ma soprattutto vogliamo che la pace duri», ha scandito il segretario generale della Nato aprendo la due giorni di riunione del Comitato militare dell'Alleanza.
Non solo. Rutte ha affermato che le azioni ostili di Mosca contro i Paesi del Patto Atlantico «stanno accelerando, con attacchi informatici, tentativi di assassinio, atti di sabotaggio e altro ancora».
«Per prevenire la guerra dobbiamo prepararci, è tempo di passare a una mentalità da tempo di guerra», è l'appello lanciato dal capo della Nato.