Giustizia? La giudice Cannon nel processo per le carte segrete simpatizza con... Trump

La giudice Aileen Cannon che emetterà il verdetto sulla vicenda dei documenti segreti di Donald Trump è considerata una simpatizzante dell'ex presidente. Sebbene sia stata nominata secondo il principio di casualità, i critici chiedono la sua rimozione.

Donald Trump ha fatto di nuovo la storia: il repubblicano è stato il primo ex presidente degli Stati Uniti ad essere incriminato a livello federale. Il dipartimento di giustizia lo accusa, tra l'altro, di aver violato la legge statunitense sullo spionaggio e di aver ostacolato le indagini. Questo potrebbe comportare una lunga pena detentiva.

Trump sostiene ancora di essere stato accusato per motivi politici. È la seconda causa legale contro il tycoon dopo che è stato incriminato in un tribunale di New York sulla scia dello scandalo delle mazzette che circonda la sua relazione con l'ex porno star Stormy Daniels.

Ma l'ex presidente è fortunato nella sua sfortuna: la giudice assegnata al caso, secondo il principio della casualità, è la conservatrice Aileen Cannon. Lo stesso Trump l'ha nominata giudice distrettuale federale durante la sua presidenza.

Indagini ritardate

Nata in Colombia, la giurista di Miami è una dei circa 200 giudici nominati da Trump durante il suo mandato. Cannon non ha attirato molta attenzione pubblica nella sua nuova posizione fino allo scorso settembre, quando è stata coinvolta nelle indagini sui documenti segreti rubati dell'ex presidente.

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Gli avvocati di Trump volevano che le indagini venissero ritardate. Cannon ha esaudito il loro desiderio: ha assunto un esperto indipendente per verificare se le carte contenessero qualcosa a cui gli investigatori non avrebbero dovuto avere accesso per legge. Solo dopo che il suo lavoro fosse stato completato avrebbero dovuto essere messi a disposizione dell'FBI per la mediazione.

Tuttavia, un tribunale superiore ha annullato l'ordine di Cannon e ha stabilito che ha abusato della sua autorità. Anche l'ex procuratore generale di Trump, William Barr, ha criticato la decisione di Cannon.

Gli avvocati di Trump stanno usando tattiche dilatorie

Questo ha ritardato le indagini e ha suggerito che un ex presidente gode di una migliore protezione legale rispetto ai normali cittadini statunitensi.

Ora la squadra di Trump farà affidamento esattamente su tali ritardi nel processo stesso: idealmente, il verdetto non dovrebbe essere emesso fino a dopo le elezioni presidenziali del novembre 2024.

Il procuratore speciale Jack Smith, d'altra parte, chiede un processo rapido, ma la giudice Cannon può influenzare la velocità del processo.

I media liberali lanciano l'allarme

Cannon influenza anche la composizione della giuria o decide quali prove possono essere prese in considerazione nel processo. Sono già state fatte richieste di cui la giudice non dovrebbe essere effettivamente responsabile del processo perché simpatizza chiaramente con l'imputato.

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I media liberali stanno già lanciando l'allarme sul personale sensibile. «Aileen Cannon è il giudice sbagliato per il processo di Trump», afferma il canale di notizie «MSNBC». Il «New York Times» ha persino chiesto al tribunale competente se la selezione del giudice sia stata effettivamente svolta secondo la consueta procedura, l'assegnazione casuale. La richiesta è stata approvata.

Nessuna base giuridica per il licenziamento

Ma se non si rivolge lei stessa al caso, probabilmente Cannon guiderà il processo. Non vi è alcuna base giuridica per il suo licenziamento. Se la giudice fosse costretta a dimettersi, farebbe anche il gioco di Trump: sembrerebbe che gli si possa impedire a tutti i costi di essere assolto.

Il fatto che una giudice conservatrice decida sul caso potrebbe avere vantaggi anche per gli oppositori dell'ex presidente: se Trump fosse dichiarato colpevole da una giudice considerata sua simpatizzante, la narrazione di Trump potrebbe arrecare notevoli danni alla persecuzione politica.

La sua prima accusa ha dato a Trump una spinta nei sondaggi tra gli elettori conservatori che lo vedono vittima di una «caccia alle streghe».