Guerra Decine di missili sull'Ucraina, Kiev e Kharkiv nel mirino

SDA

23.1.2024 - 18:40

«Atti deliberati di terrorismo». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito i bombardamenti compiuti con decine di missili nelle ultime ore da parte delle forze di terra e dell'aviazione russe, che hanno preso di mira in particolare Kharkiv, nel nord-est del Paese, oltre che la capitale Kiev e la città di Pavlohrad, nel sud-est.

Il Servizio di Emergenza dello Stato ucraino rimuove i detriti di un missile russo X-101 abbattuto dal sito di un attacco missilistico, a Kiev, Ucraina, il 23 gennaio 2024,
Il Servizio di Emergenza dello Stato ucraino rimuove i detriti di un missile russo X-101 abbattuto dal sito di un attacco missilistico, a Kiev, Ucraina, il 23 gennaio 2024,
KEYSTONE/EPA/OLEG PETRASYUK

Sette morti e un'ottantina di feriti il bilancio, secondo le autorità ucraine, a cui si aggiunge un'altra persona uccisa e due ferite nel distretto meridionale di Kherson, secondo l'amministrazione militare regionale.

I russi respingono le accuse di avere preso di mira edifici residenziali civili. Il ministero della Difesa assicura di avere colpito «siti per la produzione di razzi, componenti di razzi e munizioni».

«A differenza del regime di Kiev, le nostre forze non prendono di mira infrastrutture sociali, aree residenziali e civili», ha affermato da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rifiutando l'ipotesi che quelli di martedì siano stati bombardamenti compiuti per rappresaglia all'attacco ucraino su un mercato nella città di Donetsk che domenica scorsa ha provocato 27 morti e 25 feriti.

Un bombardamento a sua volta definito da Mosca come «un mostruoso atto di terrorismo». Proprio a Donetsk peraltro, annessa unilateralmente lo scorso anno alla Federazione russa, le autorità locali hanno denunciato nelle ultime ore un nuovo bombardamento delle forze di Kiev che ha ucciso altri due civili.

Nuovi proiettili per l'Ucraina

Secondo il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, «il mondo deve capire che questo terrore (cioè i bombardamenti russi) può essere fermato solo con la forza». Quindi con sempre nuove forniture di armamenti e munizioni da parte degli alleati occidentali.

Proprio martedì il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e il direttore generale della Support and Procurement Agency, Stacy Cummings, hanno firmato un accordo in base al quale l'Alleanza Atlantica si rifornirà di centinaia di migliaia di nuovi proiettili di artiglieria da 155 millimetri per un valore di 1,2 miliardi di dollari.

Un passo che dovrebbe rendere possibile incrementare la fornitura di munizioni all'Ucraina, finora ostacolata dalla carenza di scorte negli arsenali occidentali.

Kiev chiede sistemi di difesa più avanzati

Ma gli ucraini insistono nel chiedere anche sistemi di difesa aerea più avanzati. E i numeri degli attacchi di oggi mettono in luce le difficoltà che devono affrontare le forze ucraine in questo campo.

Kiev è riuscita ad abbattere non più di 21 dei 41 missili, da crociera e balistici, lanciati dai russi, ha ammesso il capo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny.

La città più colpita è Kharkiv, dove, secondo le autorità locali, sono stati danneggiati decine di appartamenti in edifici residenziali e si contano sette morti e 57 feriti. A Kiev sono segnalati 22 feriti, mentre una persona è stata uccisa a Pavlohrad.

L'azienda energetica statale Naftogaz ha reso noto che gli attacchi su Kharkiv hanno provocato anche danni ad un gasdotto quali non si registravano dall'inizio dell'inverno. Mentre undicimila famiglie della regione sono rimaste temporaneamente senza elettricità, secondo il ministero dell'Energia.

Nessuna minaccia alla NATO

Intanto dopo gli allarmi dei giorni scorsi provenienti da alcuni alti ufficiali della Nato, il segretario generale Stoltenberg ha assicurato di non vedere «alcuna minaccia diretta o imminente contro alcun alleato» del Patto Atlantico.

L'esercitazione con la partecipazione di 90'000 soldati che comincia questa settimana, la più vasta degli ultimi decenni, è volta soprattutto, secondo Stoltenberg, ad «eliminare ogni spazio per errori di calcolo o incomprensioni a Mosca sulla nostra preparazione».

Ma secondo Peskov tra i Paesi europei cominciano a sentirsi «voci» di qualcuno che vorrebbe uscire dall'attuale fase di sfida con Mosca «attraverso il dialogo». Mentre la Russia, ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in un'intervista alla Cbs, non ritiene che un'eventuale rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti possa cambiare sostanzialmente la politica americana «distruttiva» verso Mosca.

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