Istigazione? Capsula del suicidio Sarco, scarcerato il copresidente di «The Last Resort»

mh, ats

2.12.2024 - 15:13

La discussa capsula Sarco
La discussa capsula Sarco
Keystone

È stato scarcerato il copresidente dell'organizzazione per l'assistenza al suicidio «The Last Resort», sospettato di essere legato all'uso della discussa capsula Sarco in un bosco a Merishausen (SH). Era in detenzione preventiva dal 24 settembre scorso.

Il Ministero pubblico non lo accusa più di omicidio intenzionale. In base allo stato attuale delle indagini, permane tuttavia il forte sospetto di istigazione e aiuto al suicidio, ha precisato oggi la procura sciaffusana.

I risultati dell'autopsia realizzata dall'Istituto di medicina legale del Canton Zurigo sulla donna statunitense di 64 anni morta nella capsula non sono ancora disponibili, scrive la Procura di Sciaffusa. È però venuto a cadere il sospetto di omicidio intenzionale.

I responsabili del progetto, guidati dall'attivista e medico australiano Philip Nitschke, inventore di Sarco, hanno fermamente negato davanti ai media che qualcuno abbia «aiutato» la donna a togliersi la vita.

In dubbio ancora la legalità del dispositivo

Il dispositivo si riempie di azoto premendo un pulsante e consente, secondo i suoi fautori, di porre fine alla propria vita in maniera autodeterminata. A differenza dei procedimenti impiegati da organizzazioni come Exit o Dignitas, non viene coinvolto alcun medico, se non uno psichiatra che valuta lo stato mentale della persona che desidera morire, indica «The Last Resort».

In seguito all'uso della capsula erano state arrestate altre tre persone, due avvocati e un fotografo olandese, aveva reso noto «The Last Resort». La legalità dell'uso del dispositivo è controversa.

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider l'aveva definita in parlamento «non conforme alla legge». Anche in diversi Cantoni, le autorità hanno espresso pareri in questo senso.

mh, ats