Una raffica di record stabiliti negli ultimi mesi, attrezzature sempre più avanzate (scarpe e pista), nuove stelle affamate: il quadro sembra estremamente promettente in vista delle competizioni olimpiche di atletica allo Stade de France. Diamo uno sguardo a quello che ci aspetta.
Sprint: Lyles e Sha'Carri Richardson
Come Usain Bolt prima di lui, Noah Lyles vuole entrare nella storia, sia in pista che fuori. L'americano è pronto a dare spettacolo, curando la sua immagine e costruendo una lista di successi XL, destinata a diventare XXL a questi Giochi.
Sei volte campione del mondo, punta finalmente all'Olimpo, e per ben tre volte: nei 100, 200 e 4x100m. Nei 200 m, la distanza su cui ha perso l'ultima volta ai Giochi di Tokyo del 2021, ha tutte le carte in regola per battere il record mondiale di Bolt (19''19). Nei 100 m, il compito sembra più arduo.
Nella gara femminile, Sha'Carri Richardson, che ha saltato le Olimpiadi di Tokyo a causa dell'uso di cannabis, si è ricostruita dopo Tokyo e sta emergendo come la favorita per i 100m. L'americana, molto dimostrativa e spettacolare, vuole porre fine al dominio giamaicano nel rettilineo.
Jakob Ingebrigtsen
Il norvegese punta alla doppietta 1500-5000m. Recentemente a Monaco ha abbassato il record europeo dei 1500 (3'26''73) e si sta avvicinando al leggendario record mondiale di Hicham El-Guerrouj (3'26''00). Ha visibilmente superato la terribile faida familiare che lo oppone al padre e all'ex-allenatore Gjert, indagato per violenza domestica. Ma attenzione: ci potrebbe essere un inglese (come Josh Kerr nei 1500m) o un africano (come l'ugandese Joshua Cheptegei nei 5000m) a vanificare i piani del vichingo.
Fede Kipyegon
Come Ingebrigtsen, la keniana punterà alla doppietta 1500-5000m. Incoronata atleta dell'anno 2023, Kipyegon è anche la donna che ha battuto uno dei cinque record mondiali stabiliti quest'anno (3'49''04 nei 1500m). Ha il potenziale per fare altrettanto bene nei 5.000 m, nonostante l'opposizione di Sifan Hassan.
L'olandese è iscritta a quattro discipline (1'500, 5'000, 10'000 m e maratona) a Parigi. Anche se dovesse gareggiare in "solo" tre di esse, l'azzardo sembra folle, quasi insensato. Ma Hassan, la più versatile delle campionesse di lunghe distanze, è capace di (quasi) tutto.
Armand Duplantis
Lo svedese svetta su tutti gli altri. A 24 anni ha già vinto tutto. Ora è in modalità "piglia tutto": non solo titoli, ma anche record mondiali. Questa primavera ha battuto il suo ottavo record di salto con l'asta (6m24). I 70'000 spettatori attesi allo Stade de France saranno un ulteriore incentivo.
Crouser e gli uomini forti
Il lancio del peso maschile è tornato di moda nelle ultime stagioni e il carismatico Ryan Crouser ha molto a che fare con questo fenomeno. L'americano punta al terzo titolo olimpico, risultato che non ha precedenti nella disciplina. Ma la concorrenza, dagli Stati Uniti (Joe Kovacs) alla Nuova Zelanda (Tom Walsh) e all'Europa (Leonardo Fabbri), è diventata sempre più dura.
400 m ostacoli in fiamme
Per stessa ammissione di Noah Lyles, i 400 m ostacoli sono l'evento più caldo dell'atletica in questo momento. I tre migliori interpreti della disciplina saranno pronti per un nuovo scontro, tre anni dopo la memorabile finale olimpica di Tokyo che vide il norvegese Karsten Warholm portare il record mondiale a 45'94, davanti a Rai Benjamin (USA) e Alison dos Santos (BRA). La vendetta è nell'aria.
Anche i 400 m ostacoli femminili vedranno un confronto formidabile, con la supersonica americana Sydney McLaughlin-Levrone, il cui record mondiale (50''65) è stato quasi solleticato da Femke Bol (50''95) proprio di recente a La Chaux-de-Fonds. Anche l'olandese allenata dal friburghese Laurent Meuwly è in forma e sarà da tenere d'occhio.
L'enigma Kipchoge
Eliud Kipchoge punta al terzo titolo olimpico nella maratona, nella città in cui si è fatto conoscere al mondo nel... 2003, quando divenne campione del mondo nei 5'000 m all'età di 17 anni. Tuttavia, i suoi preparativi sono stati interrotti dalla caccia all'uomo di cui è stato vittima sui social network in Kenya, dopo la morte in un incidente d'auto del suo rivale e detentore del record mondiale Kelvin Kiptum. Senza uno straccio di prova, Kipchoge è stato accusato di essere il responsabile.
Di fronte a lui, nelle strade di Parigi, c'era un'altra leggenda dell'atletica: l'etiope Kenenisa Bekele, che ha appena festeggiato i 41 anni.