Ticino Il Consiglio della magistratura destituisce i giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti

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12.12.2024 - 14:31

L'aula maggiore del Tribunale penale cantonale (immagine illustrativa).
L'aula maggiore del Tribunale penale cantonale (immagine illustrativa).
Ti-Press

Colpo di scena nella vertenza venuta alla luce in seno al Tribunale penale cantonale ticinese in aprile: il Consiglio della magistratura ha deciso all’unanimità il 10 dicembre la destituzione con effetto immediato dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti.

Questo «per avere gravemente violato i loro doveri di magistrato denunciando per pornografia il presidente del Tribunale (Mauro Ermani, ndr)».

Un reato – si legge in un comunicato diffuso giovedì e citato dalla RSI – «che sapevano non sussistere», come poi sancito a inizio settembre anche dal procuratore pubblico straordinario Franco Passini, nominato in agosto dal Governo.

Per questo motivo la denuncia «è inaccettabile e inconciliabile con la loro funzione».

Passini aveva poi pure stabilito - riporta la radiotelevisione - che «non sussistevano i presupposti dei reati ipotizzati di lesioni all’onore» nella segnalazione inoltrata contro Verda Chiocchetti e Quadri dagli altri tre magistrati coinvolti, oltre a Ermani i giudici Marco Villa e Amos Pagnamenta.

Si chiude il procedimento disciplinare nei loro confronti

Quella adottata, si precisa, è la sanzione più pesante prevista dalla legge, ma il Consiglio ritiene che si giustifichi «in ragione della gravità dell’atto compiuto, del contesto nel quale si è inserita la denuncia, delle conseguenze che essa ha avuto per l’immagine del Tribunale penale cantonale e della magistratura intera nonché della colpa dei due magistrati».

Come scrive l'emittente di Comano, si conclude così il procedimento disciplinare nei confronti di Quadri e Verda Chiocchetti, mentre resta aperto quello avviato contemporaneamente in agosto contro lo stesso Ermani, che «sta seguendo il suo corso».

«La sua evasione – si legge nella nota – è altrettanto prioritaria per il Consiglio, ma comporta accertamenti diversi e di conseguenza differenti tempi procedurali».