Roberto Mancini si è espresso sulla stampa italiana per spiegare la sua partenza dalla carica di commissario tecnico della Nazionale, criticando la Federazione.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Roberto Mancini ha improvvisamente lasciato il posto di allenatore della Nazionale italiana.
- Secondo la stampa del bel paese l'ex ct azzurro sarebbe in procinto di firmare un contratto di 40 milioni di euro a stagione con l'Arabia Saudita, lo stesso Mancini però smentisce.
- Il successore del Mancio sulla panchina dell'Italia potrebbero essere Conte o Spalletti, quest'ultimo sarebbe in pole position anche se però c'è un problema...
Due giorni dopo l'annuncio della sua partenza, che ha scioccato e deluso il calcio italiano, Mancini ha lanciato un contrattacco con delle interviste rilasciate a diversi giornali. L'ex attaccante della Sampdoria, ferito dalle critiche, non ha usato mezzi termini.
«Non ho ucciso nessuno e mi sento trattato in un modo che non merito. Sono state dette troppe cose che non corrispondono alla realtà», ha dichiarato al quotidiano romano «Il Messaggero».
Mancini, che nel 2021 ha portato l'Italia a vincere il secondo titolo europeo della storia, ha voluto prima di tutto smentire le voci che lo vedevano lasciare l'Italia per allenare l'Arabia Saudita, alla ricerca di un coach dopo la partenza del francese Hervé Renard.
«L'Arabia Saudita non c'entra niente»
«Per me, l'Italia è sempre stata la priorità. Dopo tanti anni in questo ruolo, è naturale che ora riceva diverse proposte. Le valuterò nelle prossime settimane, ma al momento non c'è nulla di concreto. Qualcosa succederà quando riceverò una proposta interessante, ma posso già dire subito che l'Arabia Saudita non c'entra niente», ha assicurato in un'intervista apparsa sulle pagine del «Corriere dello Sport».
Oltre all'Arabia Saudita, che secondo i media italiani gli offrirebbe un contratto triennale del valore fino a 40 milioni di euro a stagione, anche il Messico e diversi club prestigiosi sarebbero interessati ad accogliere l'ex Mister dell'Inter e del Manchester City.
Le ragioni della sua partenza, cinque anni dopo la sua nomina nel maggio del 2018 e 17 mesi dopo il clamoroso fallimento della qualificazione ai Mondiali in Qatar, secondo lo stesso allenatore sono da ricercare in seno alla Federazione.
«Ci pensavo da mesi»
«Alla mia partenza ci pensavo da mesi: quando certe situazioni cambiano arriva il momento di lasciare. Gravina (il presidente della Federazione (FIGC) ndr.) poteva trattenermi se avesse voluto...», ha spiegato il 58enne sempre sulle colonne del «Corriere dello Sport».
Per sostituire il Mister partente, la FIGC sta ora pensando ad Antonio Conte, che ha già guidato la Nazionale azzurra tra il 2014 e il 2016, e a Luciano Spalletti, appena incoronato campione d'Italia con il Napoli. Quest'ultimo sembrerebbe essere il favorito, anche se c'è un grosso ostacolo legale-finanziario da superare.
Una clausola da 3 milioni
Anche se ha lasciato il suo ruolo di allenatore del Napoli, squadra che ha portato al suo terzo scudetto della storia dopo quelli del 1987 e il 1990, il 64enne è ancora sotto contratto con la squadra napoletana fino a giugno 2024.
Una clausola presente nel suo accordo coi partenopei prevede che sarebbe libero di firmare per una nuova squadra di club o nazionale solo dopo il pagamento di tre milioni di euro d'indennità, somma che diminuisce di 250'000 euro ogni mese fino alla scadenza del contratto stesso.