Un mega evento calcistico giocato dai club di Premier League in una località posta in quarantena per permettere di giocare le 92 partite che mancano per terminare il campionato 2019-2020.
L'idea parte dall'Inghilterra, dalla Premier League: per poter terminare il campionato di calcio tra giugno e luglio, le formazioni di Premier League verrebbero portate in una 'campo-coronavirus', lontani dalle loro famiglie. Qui uscirebbero solo in occasione delle partite, così da minimizzare i rischio di contagi. Lì vivrebbero per due mesi, in isolamento come il resto della popolazione. Le misure restrittive verrebbero estese anche ad arbitri, cameraman e operatori televisivi, ovvero a tutte le persone coinvolte nell'organizzazione delle singole partite, dopo essere state testate al coronavirus, così come ovviamente tutti i giocatori, in precedenza.
Un mega evento calcistico durante il quale si giocherebbero le rimanenti 92 partite del campionato di Premier League.
La Federazione inglese, così come anche i club e i giocatori vogliono concludere la stagione, giocando se necessario anche in luglio, per ridurre al minimo l'impatto economico negativo.
Tutti i 92 incontri, che ancora restano da giocare, verrebbero trasmessi in televisione, probabilmente in chiaro.
Pazza idea
Sembra un romanzo di Isaac Asimov, in cui dei robot continuano a far divertire il loro creatori, anche nel mezzo di una tremenda tempesta galattica.
Ricorda pure una celebre frase del filosofo romano Frontone: «Populum romanum duabus praecipue rebus, annona et spectacula, teneri» (il popolo romano ormai si preoccupa soprattutto di due cose: le vettovaglie e gli spettacoli).
O forse ancora, avrà ragione Raheem Sterling, giocatore del Manchester City, che a proposito dell'idea di far ripartire la Premier League dice:«Il ritorno di un evento tanto grande quanto la Premier League potrebbe essere visto come un grande passo verso un ritorno alla normalità, oltre che un'iniezione di speranza per tutta la nazione».
Il governo inglese culla l'idea
Un'idea, che secondo i media inglesi, avrebbe trovato il consenso del governo, soprattutto qualora il lockdown dovesse essere prolungato per diversi mesi.
«Potrebbe essere un primo passo per iniziare a rimettere in moto l'economia - ha dichiarato qualcuno - dalle pubblicità al settore delle scommesse».
Dubbi sulla moralità dell'esperimento
Se la proposta della Premier League sembra raccogliere sempre più consensi - oltre che gettare le basi per altre iniziative simili in altri paesi e altri sport - restano perplessità di ordine morale, dal momento che il calcio non sembra rientrare tra le attività essenziali.
Come fa notare qualcuno, se un giocatore subisse un grave infortunio, graverebbe sul sistema sanitario, occupando medici e infermieri proprio nel mezzo di un'emergenza sanitaria di livello nazionale.
Il Regno Unito registra oggi più di 20'000 persone contagiate da coronavirus, mentre il numero di morti è di 1'299.
Il luogo e dove si dovrebbe svolgere il mega evento di calcio non è stato svelato.