Marco Odermatt è stato eliminato nello slalom gigante di Beaver Creek, non riuscendo a concludere la gara nella sua disciplina preferita per la terza volta consecutiva. Bernhard Russi ha criticato le scelte tattiche della superstar elvetica.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Marco Odermatt, dopo 13 vittorie in una stagione e una serie di podi dal 2021, ha interrotto la sua striscia positiva in gigante nell'ultima gara della scorsa stagione a Saalbach.
- Il nidvaldese ha fallito ancora lo scorso fine settimana a Beaver Creek, uscendo alla quinta porta della seconda manche.
- Bernhard Russi critica Odermatt per aver perso la pazienza e suggerisce che accettare piazzamenti minori porterà a nuove vittorie.
Da marzo 2023 a marzo 2024, Marco Odermatt ha vinto 13 gare di slalom gigante nell'arco di una stagione. Dal 2021, ha sempre conquistato un podio fino a quando, nell'ultimo gigante della scorsa stagione a Saalbach, la sua incredibile serie si è interrotta con un’eliminazione. Da allora, sembra che qualcosa si sia incrinato.
Dopo essere uscito alla prima stagionale a Sölden, anche domenica scorsa a Beaver Creek il nidvaldese non è riuscito a raggiungere il traguardo. Dopo aver accumulato un ritardo significativo nella prima manche, la sua tattica aggressiva non ha funzionato nella seconda.
L'atleta rossocrociato è uscito di pista alla quinta porta, dichiarando alla «SRF»: «Ho dovuto liberarmi brevemente, e poi ero già fuori. È stato quasi imbarazzante. (...) Quando scii così male, non vinci queste gare».
La leggenda dello sci Bernhard Russi ritiene che il campione di Buchs abbia semplicemente esagerato. Nella sua rubrica per il «Blick», l'ex campione olimpico di discesa ha parlato di un errore tattico: «Marco Odermatt ha perso la pazienza, una qualità che di solito lo contraddistingue».
Odi ha voluto strafare?
Secondo il 76enne, Odi ha provato a vincere la gara già alla quarta porta, adottando una linea troppo stretta e diretta: «Ha cercato di superare sé stesso, dimenticando di essere sé stesso», ha spiegato.
Anche in una carriera ricca di successi, ci sono giorni in cui non si è sul pezzo, ha osservato il nativo di Andermatt. Durante la prima manche, Odermatt aveva già accumulato 1,26 secondi di ritardo dall'atleta più veloce: «In quei momenti bisogna limitare i danni, magari accontentandosi di un quarto o quinto posto», ha suggerito.
Russi ha concluso che Odermatt ha già costruito il «tetto d'oro» della sua carriera, ma gli mancano alcune fondamenta solide: quei piazzamenti d’onore che stabilizzano il tutto. «Se accetterà questa realtà, le vittorie torneranno da sole».