L'amaro sfogo Svaligiata la casa di Luca Tommassini: «La violenza più brutta che abbia mai subito»

Covermedia

4.12.2024 - 16:30

Luca Tommassini
Luca Tommassini

Il coreografo ha condiviso un amaro sfogo sui social media.

È stata completamente svaligiata la casa a Roma di Luca Tommassini. È il coreografo stesso a parlarne sui social, scrivendo due lunghi sfoghi.

«Questa volta, la seconda in pochi anni, me l'hanno veramente devastata la mia casa che sto con tanta fatica e sacrifici ristrutturando da due anni», ha detto l'artista che nel corso della sua lunga carriera ha lavorato con star del calibro di Madonna, Raffaella Carrà, Diana Ross, Prince, Michael e Janet Jackson.

«Mancano pezzi di grande valore e cose intime»

Ha spiegato che «sono lontano per lavoro, in mezzo al Mediterraneo navigando verso la Spagna, quindi è ancora più difficile capire quanto siano riusciti a portare via. Di sicuro hanno massacrato porte e pareti. Aperto la cassaforte. Sembrerebbero mancare tantissime cose di grande valore, pezzi d'arte e cose intime di grande valore affettivo. Si sono attaccati a tutto, dalle scarpe agli abiti, dai gioieilli ai quadri».

L'assistente, in casa durante il furto, è scioccato

«Sono addolorato e spaventato – ha aggiunto Luca Tommassini – perché erano una banda di criminali armati e il mio assistente Nico 'Fratacchiò' è arrivato a casa mentre erano dentro, ed è giustamente scioccato. Mi piange il cuore, stavamo costruendo questa casa con tanto amore».

«Calcolando che la mia casa è di quattro piani vi lascio solo immaginare la devastazione che c'è ovunque. Io sono ancora lontano in mezzo al mediterraneo per lavoro, mai mollerei un mio progetto, per me il lavoro é sacro, – ha proseguito il ballerino e coreografo in un altro post – ma questa volta è dura pensare che dovrò tornare per fare la conta di tutto quello che non c'è più. Si sono attaccati a tutto, ovviamente alle casseforti ma pure alle mie scarpe, camicie e mutande».

«Hanno rubato anche la piccola croce di papà»

«Ma la cosa che fa più male, dove sono crollato in un pianto, sono i miei cassetti del cuore, quelli vicino al mio lato del letto, lì dove tenevo ogni piccolo oggetto appartenuto alle persone che ho amato e voluto bene nella mia vita. Hanno rubato anche la collana con la piccola croce di papà che era l'unica cosa a me rimasta di lui, l'anello di mia nonna, e tantissime cose dei miei collaboratori del cuore e artisti che amo».

Tommassini ha proseguito: «Cassetti, che tenevo chiusi con dei lucchetti, erano la mia vita. Sono cresciuto senza mai avere un mio letto o un mio spazio per custodire le mie cose. Come dice questo brano che ho sempre amato 'home' la mia casa, per me rappresenta il mio tutto. È la mia conquista che nessuno mi dato o regalato, il mio premio per i tanti sacrifici. Questa è forse la violenza più brutta che io abbia mai subito. Scusate lo sfogo ma ci sto così male che rimango senza respiro».

«Nessuno verrà punito e mi fa tanta rabbia»

«Come sapete voi che mi seguite l'utilizzo che faccio io di Instagram è quello di un 'diario', è qui che ritrovo tante delle tracce del mio vissuto, dei miei viaggi, delle cose belle e brutte che faccio e che penso ed è qui che denuncio spesso quello che trovo ingiusto».

«Già so per esperienza – ha concluso sconsolato – che nessuno verrà punito per questo reato e fa tanta rabbia. Nessuno chiederà scusa o pagherà per il danno psicofisico recato a me e al mio fratellino del cuore Nico (Fratacchiò) che stavolta si è trovato quattro infami armati davanti. Mi farò una ragione delle cose materiali che non ci sono più, anzi già non me ne frega un cazz@ ma non perdonerò mai chi fa del male a chi voglio bene. Certo ora quei cassetti saranno vuoti e tutto dovrà vivere custodito nel mio cuore».

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