E sulla Rai...Pier Silvio Berlusconi sul caso Giambruno: «Ricostruzioni tragicomiche»
Covermedia
8.11.2023 - 11:00
Il leader di Mediaset glissa sulla vicenda del giornalista, ex compagno della premier Giorgia Meloni, e sulla Rai ribatte: «Gli errori vengono da lontano».
08.11.2023, 11:00
08.11.2023, 11:15
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Pier Silvio Berlusconi traccia un excursus delle prossime sfide Mediaset, commenta le scelte della Rai e si lascia scappare un accenno al caso Giambruno.
Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'amministratore delegato (ad) e vicepresidente Mediaset, esprime molto chiaramente le sue opinioni sul declino della rete pubblica e sulla vicenda che ha sbancato nelle ultime settimane, in seguito alla diffusione dei turpiloqui sessisti mandati in onda da Striscia la Notizia che incastrano l’ex compagno della premier Giorgia Meloni.
«Dico solo che sono molto dispiaciuto e che ho letto ricostruzioni tragicomiche», ammette Pier Silvio che riflette sull’odierna situazione della Rai.
«La Rai ha una condotta autolesionista»
«Non mi permetto di dare giudizi. Noi stiamo crescendo di ascolto da diverse stagioni, abbiamo cambiato passo dal 2020 dopo l’emergenza Covid. E contemporaneamente la Rai si è un po’ involuta, nel senso che si è dimenticata che prima di tutto «la Rai è la Rai», il che significa istituzione e Servizio pubblico.»
«Invece appena c’è un leggero calo di ascolti la sua risposta è aumentare il comportamento da tv commerciale, nella speranza di ottenere qualche decimale di share che poi non sempre arriva; una condotta autolesionista che alla lunga fa male a tutto il sistema televisivo.»
«Una Rai ricca e potente (di idee e di prodotto) per noi è stata un grande concorrente, ma è servita a tenere alto il benchmark, perché la Rai è la guida del sistema editoriale italiano. Se invece si comporta da broadcaster commerciale questo ruolo istituzionale viene meno».
Non è colpa del Governo Meloni
Tuttavia per il leader di Mediaset la colpa non è da imputare all’attuale governo in carica.
«(…) io non penso che le difficoltà della Rai di oggi – autunno 2023 – siano colpa dei nuovi vertici Rai, arrivati da pochi mesi; gli errori piuttosto vengono da lontano.»
«Chi c’è oggi ha invece una grandissima opportunità, che mi pare voglia perseguire: tornare a portare la Rai a essere prima di tutto Servizio pubblico che non vuol dire fare una tv noiosa, di documentari in bianco e nero, ma avere un’identità che la distingue dalla tv commerciale».