In un blog cancellato Meghan critica il matrimonio di Kate
Prima di diventare duchessa, Meghan gestiva un blog online di lifestyle. In un vecchio post ora riemerso, critica il matrimonio della principessa Kate, prima ancora di conoscerla.
Internet non dimentica. Lo ha scoperto anche la duchessa Meghan. Il suo blog «The Tig» è stato cancellato anni fa, ma ora un vecchio post è tornato alla luce. In esso, Meghan non scrive belle parole sulla sua futura cognata, la principessa Catherine. All'epoca non conosceva nemmeno la moglie del principe William.
È un peccato che Meghan abbia più volte sottolineato nelle interviste di non sapere «nulla del lavoro» della famiglia reale britannica. Nel suo testo emerge chiaramente che conosceva i grandi eventi di palazzo, come il matrimonio della principessa Kate e del principe William.
Per Meghan essere una principessa è una «fantasia d'infanzia». Il britannico «Daily Mail» ha pubblicato un post sul blog che Meghan ha scritto nel 2014, tre anni dopo il matrimonio di Kate e William e due anni prima di conoscere suo marito, il principe Harry.
In esso scriveva che probabilmente molte donne avevano «fantasie infantili» di diventare principesse. E poi si rivolgeva a Kate. «Le donne adulte sembrano conservare questa fantasia infantile. Basta guardare lo sfarzo del matrimonio reale e l'infinito parlare della principessa Kate».
Meghan cancella il progetto del blog
Lei stessa, d'altra parte, si era infatuata del personaggio dei cartoni animati She-Ra. Una supereroina che porta l'appellativo di «Principessa del potere».
Quando Meghan scrisse queste righe, ovviamente non immaginava che solo pochi anni dopo avrebbe incontrato un reale e avrebbe finito per sposare il principe Harry.
Poco prima che la coppia annunciasse il fidanzamento, Meghan ha annunciato la fine del suo blog «The Tig». Descrive il sito come un «progetto di passione» e la comunità come «un'incredibile comunità di ispirazione, supporto, divertimento e frivolezza».
Il suo post di addio su Instagram è ancora disponibile. Internet non dimentica.
