Giubileo di Platino Un mare di folla celebra la Regina dei record

SDA

2.6.2022 - 20:47

Affacciata dal balcone di Buckingham Palace ancora una volta: con lo sguardo proiettato su una marea umana di sudditi in tripudio, sulla Storia e su «un futuro» che si accorcia e che, tuttavia, resta per il momento suo. 

Elisabetta II ha ricevuto l'ennesima ovazione di un regno da record a chiusura dell'evento che ha inaugurato le celebrazioni pubbliche del suo Giubileo di Platino sul trono, traguardo mai raggiunto da alcun sovrano nella storia plurisecolare della monarchia britannica.

«Torneremo a incontrarci», aveva promesso due anni fa nel discorso d'incoraggiamento rivolto alla nazione fra le incertezze dei primi terribili mesi d'isolamento della pandemia: «We'll meet again», aveva scandito, evocando il ritornello d'una canzone intonata da tanti della sua generazione al tempo della Seconda Guerra Mondiale.

Una promessa ora mantenuta, negli umori della moltitudine di ammiratori accorsi stamattina a decine e decine di migliaia nel cuore di Londra – senza più mascherine, obblighi di distanziamento o restrizioni di sorta – per rendere omaggio a un'irriducibile regina 96enne.

L'ultimo «urrà» di un Giubileo

L'ultimo «urrà» di un Giubileo, in qualche modo: salvo sfidare la fatalità di un'anagrafe pure impotente sinora di fronte alla tempra della matriarca di casa Windsor. Una tempra testimoniata di nuovo nel videomessaggio con cui Elisabetta ha aperto i festeggiamenti odierni, destinati a protrarsi fino a domenica in un susseguirsi di sfilate, show e concerti in suo onore.

Non senza ribadire una certa idea di senso del dovere. «Continuo a essere ispirata dalla vostra benevolenza verso di me – ha detto ai britannici e ai popoli del Commonwealth tuttora legati alla Corona – e spero che questi giorni ci diano l'opportunità di riflettere su tutto ciò che abbiamo conseguito negli ultimi 70 anni, mentre guardiamo al futuro con fiducia ed entusiasmo».

Entusiasmo che del resto non è mancato a margine di Trooping the Colour, tradizionale parata dedicata alla celebrazione ufficiale ritardata del compleanno della monarca che quest'anno – animata da 1'450 militari, 400 musicanti e 200 cavalli sotto le insegne del reggimento d'élite delle Irish Guards – ha dato il via tra marce e salve di cannone al clou del Giubileo di Platino.

Una cerimonia delegata al Principe Carlo

Una cerimonia delegata per la prima volta sul campo al principe Carlo, eterno delfino 73enne chiamato a ricevere in sella gli onori dei reparti – con alle spalle il figlio William, secondo nella linea di successione, e la principessa Anna – quasi come a compiere un altro passettino simbolico verso il suo sfuggente destino da re.

Ma che Sua Maestà non ha rinunciato a chiudere da protagonista – a dispetto delle defezioni, delle limitazioni imposte dai medici, dei problemi di mobilità manifestati negli ultimi mesi come mai prima durante la sua lunga vita – nel trionfale saluto finale dal balcone.

Mentre all'eco della piazza si sommavano gli auguri calorosi di leader o ex leader di mezzo mondo – da papa Francesco all'ex presidente americano Barack Obama –, quelli di vip di ogni provenienza – da Paul McCartney a David Beckham – verso un capo di Stato che è ormai anche icona pop.

E persino l'inatteso riconoscimento del suo «contributo alla pace» in Irlanda giunto da Mary Lou McDonald, portabandiera di quello Sinn Fein che in passato fu braccio politico della guerriglia repubblicana nordirlandese dell'Ira responsabile fra l'altro nel 1979 dell'attentato che fece a pezzi lord Louis Mountbatten, influentissimo zio di Elisabetta.

Hanno partecipato solo i membri «in servizio attivo»

Il suggello di una ricorrenza epocale in cui accanto della sovrana è stato dato spazio come previsto solo ai membri «in servizio attivo» della dinastia. Quindi senza il terzogenito Andrea, accantonato per il coinvolgimento nello scandalo sessuale Epstein.

E senza il nipote ribelle Harry, giunto a Londra a omaggiare la nonna per la prima volta con la moglie Meghan ed entrambi i figlioletti, Archie e Lilibet Diana, dopo lo strappo del trasloco negli Stati Uniti pagato con la rinuncia obbligata allo status senior in seno alla dinastia, e presente a palazzo, ma lasciato per oggi lontano dai riflettori in attesa di comparire domani alla liturgia familiare di ringraziamento in programma nella cattedrale di St.Paul. Liturgia a cui viceversa Andrea sarà di nuovo escluso, causa un contagio da Covid a orologeria.

Il tutto sullo sfondo di un proscenio laddove Elisabetta, vestita d'azzurro dalla fida Angela Kelly, ha condiviso il rito del balcone – fra sguardi assorti dietro le lenti fumé ed espressioni ammirate per il sorvolo di aerei ed elicotteri della Raf – soprattutto con Carlo, sistemato alla sua destra con Camilla al fianco e impegnato in un fitto scambio di sorrisi e parole.

Oltre che con i duchi di Cambridge, William, Kate (in abito bianco firmato Alexander McQueen) e i loro figli George, Charlotte e Louis: capace, quest'ultimo, a 4 anni di rubare la scena non solo alle smorfie imbarazzate dei due fratelli maggiori, bensì un po' a tutti; e di duettare disinvolto con la bisnonna regina.

La Regina non parteciperà alla cerimonia a St. Paul

La regina Elisabetta non parteciperà alla messa di ringraziamento di domani alla cattedrale di Saint Paul di Londra nell'ambito dei festeggiamenti: una decisione presa in seguito ad un «malessere», fa sapere Buckigham Palace, citato dalla Bbc, che parla di nuove preoccupazioni per la salute della sovrana.

«La regina ha apprezzato molto la Birthday Parade e il Flypast di oggi, ma ha provato un certo malessere», ha reso noto un portavoce del Palazzo, riporta Sky News.

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