Il ponte di Visletto a Cevio è stato distrutto dalle forze dell'acqua.
La valle Maggia è tagliata in due.
Un elicottero porta i soccorsi nella zona colpita della Valle Maggia.
Elicottero Super Puma dell'Esercito svizzero impegnato nelle operazioni di soccorso in Valle Maggia.
Il maltempo in Alta Vallemaggia
Il ponte di Visletto a Cevio è stato distrutto dalle forze dell'acqua.
La valle Maggia è tagliata in due.
Un elicottero porta i soccorsi nella zona colpita della Valle Maggia.
Elicottero Super Puma dell'Esercito svizzero impegnato nelle operazioni di soccorso in Valle Maggia.
Marco Gaia di MeteoSvizzera ha spiegato alla RSI cosa è successo in Alta Vallemaggia, dove il maltempo ha causato almeno tre morti.
L'esperto di MeteoSvizzera Marco Gaia ha spiegato al TG della RSI cosa è successo in alta Valle Onsernone e soprattutto in Alta Vallemaggia, dove si registrano addirittura tre morti e un disperso: «Si sono riuniti, un'altra volta in pochi giorni, tutti gli ingredienti nella giusta quantità e composizione per dare una linea temporalesca molto intensa».
Questi ingredienti sono: aria calda e umida con venti a basse quote, un disturbo in quota che ha portato alla destabilizzazione della situazione e aria fredda in arrivo ad alta quota.
«La line temporalesca che questi ingredienti hanno prodotto si è stabilizzata e continuamente si è autogenerata sopra la alta Vallemaggia. In poche ore è caduta la pioggia che normalmente cade in un mese».
Emanata una pre-allerta di grado 4 su 5 per tutto il Ticino
Già venerdì sera MeteoSvizzera aveva emanato una pre-allerta di grado 4 su 5 per tutto il Ticino. Delle allerte specifiche sono poi state lanciate poche ore prima dell'episodio, proprio per l'Alta Vallemaggia, ma Gaia confessa che non si attendeva una tale violenza: «Quello che si è verificato è andato al di là delle nostre aspettative. Era uno scenario possibile, ma non quello più probabile».
A essere determinanti in questi casi sono anche altri aspetti, oltre a quelli metereologici. Questi ultimi sono «il grilletto d’innesco, ma dipende tutto da una serie di altri fattori». Tra questi, «le portate dei fiumi prima dell’inizio delle precipitazioni e la capacità del terreno di assorbire o meno la pioggia».
Questo tipo di linee temporalesche, come quella avvenuta anche una settimana fa in Mesolcina, «fanno parte della nostra climatologia al Sud delle Alpi», prosegue Gaia, ma «con il cambiamento climatico in atto, innescato dal surriscaldamento indotto dalle attività umane, ci attendiamo anche in Svizzera un aumento di questi fenomeni estremi».