Giustizia ticinese Niente effetto sospensivo per i giudici destituiti, si andrà davanti al Tribunale federale

Swisstxt

15.1.2025 - 17:26

La Commissione di ricorso sulla Magistratura non ha accolto la richiesta di Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti (immagine illustrativa).
La Commissione di ricorso sulla Magistratura non ha accolto la richiesta di Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti (immagine illustrativa).
Ti-Press

«È pacifico che le decisioni odierne verranno impugnate al più presto davanti al Tribunale federale». Lo scrive l’avvocato Marco Broggini, legale dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti destituiti lo scorso 10 dicembre su decisione del Consiglio della Magistratura. Lo riporta la RSI.

Alessia Moneghini

«La Commissione di ricorso – recita la nota stampa citata da RSI – pretende che la negazione dell’effetto sospensivo (…) sarebbe giustificata da un interesse pubblico prevalente, e meglio dalla necessità di garantire il buon funzionamento del Tribunale penale cantonale e quindi della giustizia penale ticinese».

«Ribadisco che a mio giudizio questa vicenda ha ben poco a che vedere con l’applicazione della legge, ma è retta principalmente da speculazioni e interessi politici», scrive il legale.

Le loro sentenze saranno annullate?

L’argomento, sottolinea Broggini, sarebbe insomma «pretestuoso». Come puntualizza la nota stampa, «i giudici Quadri e Verda Chiocchetti hanno continuato a presiedere Corti di assise correzionali e criminali fino a pochi giorni prima del 10 dicembre».

Qualora non fossero reintegrati, afferma Broggini, «le sentenze da loro pronunciate, ma non ancora motivate per iscritto e firmate dai medesimi saranno nulle, e i relativi processi andranno ricelebrati».

Una tesi su cui però non concordano il presidente del tribunale d’appello Gian Maria Tattarletti, sia la presidente della Corte d’appello e revisione penale Giovanna Roggero Will.

Allla RSI fanno notare che le motivazioni di una sentenza possono essere firmate anche dal cancelliere o da uno dei giudici a latere.

Già posticipati diversi dibattimenti

Al momento, conclude il legale, «con due soli giudici attivi, è stato necessario rinviare vari dibattimenti pubblici persino a carico di persone in carcere preventivo. Del resto è evidente che eventuali sostituti non potranno certo presiedere Corti di assise a breve, e ristabilire in qualche modo la celerità necessaria».