Ticino Alluvione in Emilia-Romagna, MeteoSvizzera: «Anche da noi possibili eventi di maltempo estremo»

sam

21.5.2023

Tutti in questi giorni abbiamo negli occhi le immagini che ci arrivano dall'Emilia-Romagna, regione messa in ginocchio da un'alluvione che ha portato morte e distruzione. Ma come è possibile che si è arrivati a questa tragica situazione? La colpa è da ricercare nei cambiamenti climatici? Un evento simile potrebbe svilupparsi anche in Ticino? MeteoSvizzera ha provato a dare una risposta a queste e ad altre domande.

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Lo ha fatto attraverso un blog sul proprio sito internet, che vi riproponiamo in maniera integrale.

Cosa ha portato a questa catastrofica alluvione?

MeteoSvizzera: «Responsabile dell’alluvione è stata la depressione Minerva (così denominata dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare). Una depressione inusuale non solo per traiettoria, posizione e intensità, ma anche perché il 16 e 17 maggio è rimasta pressoché stazionaria sull’Italia centrale per circa 48 ore, mantenendo in questo modo un costante flusso di aria umida verso gli Appennini, dando vita ad abbondanti ed intense precipitazioni».

Quanta pioggia è caduta?

In due giorni è caduta la quantità di pioggia che solitamente cade in tre mesi, da marzo a maggio. Come si può leggere nell’analisi effettuata dalla Società meteorologica italiana sono caduti da 100 a 250 litri per metroquadrato, valore che si somma a quantitativi pressoché simili già caduti solo due settimane prima, dal 1 al 3 maggio 2023. Complessivamente in due settimane, la pioggia misurata è stata pari a circa la metà di quella che cade in quelle regioni in un anno.

Un evento simile potrebbe svilupparsi anche in Ticino?

Il clima del versante sudalpino e il clima dell’Emilia-Romagna sono fondamentalmente differenti. Come lo è la conformazione del territorio. Ciò nonostante le tragiche alluvioni del 1978 o del 1993 testimoniano come anche da noi possono svilupparsi degli eventi di maltempo estremo. Se si dovesse sviluppare in Ticino una situazione che porta in due giorni la pioggia che cade mediamente in tre mesi, qualche conseguenza l’avremmo anche da noi. E questo nonostante i grandi investimenti fatti negli scorsi decenni da Confederazione, Cantoni e Comuni per proteggere la popolazione e le infrastrutture dai pericoli naturali, sempre in agguato in un territorio come quello alpino.

L’alluvione è una conseguenza della persistente siccità degli scorsi mesi, che ha toccato anche l’Italia settentrionale?

No, non vi è nessun legame diretto. Non vi è nessuna ragione fisica per cui al termine di un periodo di siccità , per quanto lungo e severo, debbano svilupparsi improvvisamente delle precipitazioni così intense ed abbondanti.

L’alluvione è dovuta ai cambiamenti climatici?

Quanto avvenuto è compatibile con gli scenari che descrivono ciò che ci attendiamo a seguito del riscaldamento globale in atto. Vale a dire un aumento in frequenza e in intensità dei fenomeni di precipitazione intensi. Detto questo attribuire un singolo evento in modo univoco ai cambiamenti climatici non è esercizio facile e richiede particolari studi, che verranno sicuramente fatti nei prossimi mesi.

Quale è il legame fra riscaldamento globale e aumento delle precipitazioni intense?

Il riscaldamento globale porta ad una modifica dell’intensità e della frequenza di numerosi fenomeni che avvengono nell’atmosfera. La relazione con l’aumento delle precipitazioni intense nasce da due fattori: da un lato il riscaldamento globale provoca una maggiore evaporazione dell’acqua degli oceani; dall’altro il fatto che la quantità massima di vapore acqueo che può essere presente in un volume dato aumenta con la temperatura. Questi due fattori fanno sì che il vapore acqueo potenzialmente a disposizione nell’atmosfera per provocare delle precipitazioni intense aumenta a seguito del riscaldamento globale.

Si afferma però che in futuro anche i periodi di siccità andranno ad aumentare. Non è una contraddizione?

No, non lo è. La Terra è molto complessa e variegata e presenta diversi climi: le precipitazioni e le temperature tipiche del Ticino sono completamente diverse da quelle della Sicilia oppure della Scandinavia. I cambiamenti climatici si manifestano già, e si manifesteranno ancor di più in futuro, con delle differenze regionali e stagionali importanti. Per quel che riguarda il versante sudalpino gli scenari climatici CH2018 indicano che dobbiamo attenderci un futuro caratterizzato da siccità estive importanti, ulteriore aumento delle temperature in tutte le stagioni, aumento dei periodi di precipitazioni intense, inverni piuttosto piovosi che non nevosi a basse quote.

Siamo ancora in tempo per arginare questi cambiamenti?

Sì, le ricerche condotte con i modelli che simulano l’andamento del clima futuro indicano che la protezione del clima può funzionare: La protezione del clima funziona. Una riduzione generalizzata delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale può contrastare in modo efficace i cambiamenti climatici. Entro la metà del XXI secolo si potrebbero evitare circa la metà dei possibili cambiamenti climatici in Svizzera ed entro la fine del secolo i due terzi. Dei cambiamenti sono inevitabili, ma in misura molto minore rispetto a quelli attesi in caso di un ulteriore aumento delle concentrazioni di gas ad effetto serra.

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