USATrump condanna i lanci dei razzi americani sulla Russia
SDA
12.12.2024 - 19:20
Donald Trump critica duramente l'uso dei missili americani da parte di Kiev per colpire il territorio russo, promettendo un possibile cambio di rotta una volta insediato alla Casa Bianca.
Keystone-SDA
12.12.2024, 19:20
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Il presidente eletto degli Usa Donald Trump si schiera apertamente contro l'uso da parte di Kiev dei missili americani per bombardare il territorio russo, lanciando un chiaro monito al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e facendo capire che potrebbe revocare l'autorizzazione concessa dall'amministrazione uscente di Joe Biden una volta insediato alla Casa Bianca, fra poco più di un mese.
«Disapprovo con forza il fatto di lanciare missili (...) dentro la Russia», ha affermato il repubblicano, il giorno dopo l'ultimo bombardamento con sei vettori Atacms denunciato da Mosca.
Il Cremlino ha avvertito che la Russia risponderà «sicuramente, nei tempi e nelle modalità ritenuti opportuni», al nuovo raid, che ha preso di mira un aeroporto militare a Taganrog, nella regione di Rostov.
Ma Zelensky non si mostra preoccupato e dice di voler insistere: «Che gli Himars (propriamente il sistema missilistico M142 High Mobility Artillery Rocket System ndr.) colpiscano i bersagli nemici», ha incitato il presidente ucraino durante una visita alla 277esima brigata di artiglieria missilistica, citando il sistema utilizzato anche per lanciare gli Atacms, che hanno una gittata massima di 300 chilometri.
Trump: «Una follia»
In un'intervista alla rivista «Time», che lo ha nominato Persona dell'anno, Trump ha invece definito «un errore molto grande» la decisione di Biden di consentire a Kiev l'uso dei missili.
«Perché stiamo facendo questo? - ha chiesto - stiamo solo provocando un'escalation in questa guerra e la stiamo rendendo peggiore. Questo non doveva essere permesso».
Il presidente eletto ha definito «una follia» la strage in corso di soldati ucraini e russi, con perdite «insostenibili». E ha ribadito di volere «raggiungere un accordo» per la fine delle ostilità, assicurando di non volere «abbandonare» Kiev.
Scambio di prigionieri
Da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che la Russia «sostiene pienamente» gli sforzi del premier ungherese Viktor Orban per favorire una soluzione pacifica del conflitto, dopo che ieri il primo ministro magiaro aveva telefonato al presidente russo Vladimir Putin.
Il portavoce ha anche sposato la versione di Orban, smentita da Kiev, secondo la quale la sua proposta di uno scambio di prigionieri su vasta scala e una tregua natalizia è stata respinta da Zelensky.
I servizi segreti interni interni russi (Fsb), ha affermato Peskov, avevano già «presentato le proposte russe per lo scambio di prigionieri all'ambasciata ungherese a Mosca».
Mosca rivendica avanzate, droni colpiscono Kherson e Grozny
Per quanto riguarda gli sviluppi sul terreno, il ministero della difesa di Mosca ha riferito che le forze russe hanno conquistato nelle ultime 24 ore un altro villaggio nell'est dell'Ucraina, quello di Zarya nella regione di Donetsk, e liberato un altro insediamento, Novoivanovka, nella regione russa di Kursk, dove dall'agosto scorso è in atto un'invasione delle forze di Kiev.
Mentre il leader ceceno Ramzan Kadyrov, fedele alleato del Cremlino, ha fatto sapere che quattro suoi militari sono rimasti lievemente feriti a seguito dell'esplosione di un drone ucraino sopra una caserma di un reggimento speciale di polizia a Grozny.
Una persona è invece morta nella regione ucraina di Kherson in seguito a un attacco di droni russi, ha indicato il governatore, Oleksandr Prokudin.
Ucciso un progettista di missili russo
Media ucraini riferiscono infine che a Mosca sarebbe stato ucciso un progettista di missili, Mikhail Shatsky, impegnato nella modernizzazione dei vettori X-59.
Le agenzie di stampa ucraine RBC Ukraine e Ukrinform scrivono che la notizia è stata confermata da fonti della difesa di Kiev, secondo le quali l'operazione sarebbe stata compiuta dai servizi segreti ucraini. Non c'è alcuna conferma della notizia da parte russa.