Stati UnitiI 1'500 rivoltosi di Capitol Hill sono liberi, Trump li ha scagionati
SDA
21.1.2025 - 21:56
Hanno messo a ferro e fuoco Capitol Hill, aggredito poliziotti con spranghe di metallo, terrorizzato politici ed impiegati del Congresso e, d'ora in avanti, potranno girare a piede libero per le strade delle città americane grazie al perdono di Donald Trump.
Keystone-SDA
21.01.2025, 21:56
21.01.2025, 22:52
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In campagna elettorale il presidente aveva promesso la grazia per gli «ostaggi del 6 gennaio» 2021, come vengono definiti dai sostenitori che per 900 giorni hanno stazionato fuori dal carcere a Washington non lontano dal luogo dell'insurrezione, ed ha mantenuto la parola.
Un colpo di spugna a vantaggio di oltre 1'500 persone condannate, alcune per reati violenti, con il quale il nuovo commander-in-chief assolve anche se stesso da qualsiasi responsabilità per aver istigato, come hanno sostenuto i procuratori che lo hanno indagato, una rivolta contro la vittoria di Joe Biden alle elezioni del 2020.
«Queste persone sono state distrutte», ha dichiarato Trump prima di firmare nello Studio Ovale l'ordine esecutivo nel quale le condanne vengono definite una «grave ingiustizia». «Ciò che hanno fatto loro è oltraggioso e raramente si è verificato qualcosa di simile nella storia del nostro paese».
Chi ne ha beneficiato
Secondo i dati del Dipartimento di giustizia, sono circa 1'583 gli assalitori incriminati per l'attacco, di cui 600 accusati di aggressione, resistenza o ostacolo alle forze dell'ordine e 175 di utilizzo di un'arma mortale o pericolosa o di aver causato gravi lesioni personali a un agente.
Ma tra i condannati ci sono anche le menti dell'insurrezione: Enrique Tarrio e Stewart Rhodes, i leader dei gruppi estrema destra Proud Boys e Oath Keepers, con pene rispettivamente a 22 e 18 anni di carcere. I due, hanno fatto sapere gli avvocati difensori, sono già usciti di galera.
Tarrio era stato arrestato a Washington giorni prima della rivolta per aver bruciato uno striscione di Black Lives Matter affisso su una chiesa della capitale ed essere stato trovato in possesso di caricatori per fucili ad alta capacità. Il giudice all'epoca della condanna sottolineò che pur non avendo partecipato all'insurrezione il leader dei Proud Boys «aveva avuto un impatto enorme sugli eventi della giornata».
Rhodes, invece, ex paracadutista dell'esercito americano e avvocato laureato a Yale, aveva guidato un contingente della sua milizia nella capitale americana e aveva tenuto nascoste le armi in una stanza d'albergo dall'altra parte del fiume Potomac, in Virginia, durante la rivolta. Non è mai entrato a Capitol Hill ma, secondo l'accusa, aveva diretto i membri del suo gruppo dall'esterno e per questo è stato condannato nel 2023 a 18 anni di prigione.
Pioggia di critiche dai democratici
La decisione del presidente ha indignato i democratici, messo in imbarazzo alcuni repubblicani ma soprattutto riaperto le ferite dei tanti poliziotti brutalmente picchiati in quel giorno oscuro. «Sei persone che mi hanno aggredito mentre svolgevo il mio lavoro il 6 gennaio, che hanno minacciato me e la mia famiglia, ora saranno libere. Oggi siamo meno sicuri per colpa di Trump», ha attaccato uno dei feriti, l'agente Michael Fanone.
D'altra parte l'uso generoso della grazia da parte dei presidenti è un tema caldo di questi giorni e anche Joe Biden è stato criticato per aver concesso il perdono preventivo ad alcuni oppositori di Trump, a membri della sua famiglia, tra cui il fratello, ma soprattutto al figlio Hunter che era stato condannato.