Guerra in Ucraina A Ramstein discusse forniture di armi a Kiev, Mosca minaccia

SDA

26.4.2022 - 21:35

Mosca minaccia attacchi e rappresaglie in territorio Nato nel giorno in cui gli Stati Uniti convocano in Germania quasi 40 Paesi – dell'Alleanza Atlantica e non – per discutere del sostegno militare immediato all'Ucraina.

Le discussioni si concentrano anche su una strategia a lungo termine per impedire che la Russia minacci ancora i suoi vicini.

Un appuntamento così importante che diventerà mensile, perché ormai è chiaro che l'orizzonte non è più soltanto aiutare Kiev a vincere la guerra scatenata dal presidente russo Vladimir Putin alla fine di febbraio, ma la creazione di un fronte anti-russo guidato da Washington sullo sfondo di una minaccia nucleare sempre presente e dello spettro di una Terza guerra mondiale.

Si teme un'ulteriore escalation

L'affondo questa volta è partito dal governo britannico che, per bocca del vice ministro della Difesa James Heappey, ha affermato senza giri di parole di considerare «interamente legittimo» l'uso da parte dell'Ucraina di armi fornite dall'Occidente per attaccare obiettivi in Russia e «danneggiare la sua logistica e le sue linee di rifornimento».

Non si è fatta attendere la dura reazione di Mosca, che ha minacciato attacchi contro «le linee di rifornimento» ucraino nei Paesi della Nato che forniscono armi a Kiev.

Non solo, il ministero della Difesa russo ha promesso «rappresaglie» se la Russia verrà attaccata con armi occidentali. «Raid proporzionati contro i centri decisionali a Kiev, dove si trovano i consiglieri occidentali», ha ammonito Mosca, accusando Londra «di spingere le autorità ucraine» a colpire il suolo russo.

Parole forti che fanno temere un'ulteriore escalation e il rischio di una fuoriuscita della guerra dai confini ucraini.

Discusse nuove forniture di armi a Kiev

Anche per il timore di uno 'spillover' del conflitto, come lo chiamano i funzionari del Pentagono, il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin ha chiamato a raccolta nella base americana di Ramstein i rappresentanti di 38 Paesi, della Nato e non, oltre naturalmente al ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov.

Per discutere di nuove forniture di armi alle forze di Kiev ma anche per delineare una strategia difensiva più a lungo termine.

Sul primo punto il capo del Pentagono ha incassato la svolta di Berlino, pronta a consegnare all'Ucraina 50 carri armati anti-aereo. L'obiettivo degli ucraini e di tutti gli alleati presenti in Germania è che Kiev vinca la guerra, e c'è la convinzione generale che possa riuscirvi.

«L'Ucraina ha fatto un lavoro straordinario nel difendersi dall'aggressione russa e la battaglia di Kiev entrerà nei libri di storia. Ma ora la situazione sul campo è cambiata, con l'offensiva nel sud e nel Donbass, e dobbiamo capire di cosa ha bisogno l'Ucraina per combattere», ha detto Austin.

Gli Stati Uniti «continueranno a muovere mari e monti per potere soddisfare le esigenze di Kiev», ha promesso l'inviato di Biden, che ha insistito con i partner sull'urgenza: «Sono settimane decisive, non possiamo perdere tempo».

Washington vuole indebolire la Russia

Per quanto riguarda invece il futuro, Austin ha ribadito che Washington vuole rendere «più difficile per la Russia minacciare i suoi vicini» e intende «indebolirla in questo senso».

«Vogliamo essere sicuri che non abbia più le capacità per bullizzare i suoi vicini, quelle che aveva prima che iniziasse il conflitto in Ucraina», ha spiegato il capo del Pentagono, aggiungendo che la Nato mantiene «il principio delle porte aperte», anche nei confronti di Kiev.

Resta l'ombra della minaccia nucleare e lo spettro di una Terza guerra mondiale, evocato lunedì sera dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

La Cina ha esortato tutte le parti ad evitare un allargamento globale del conflitto e a cercare un accordo di pace. Mentre Austin ha bollato la minaccia come «retorica inutile e pericolosa»: «Nessuno può vincere» se si ricorre alla bomba atomica, ha avvisato.

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