Guerra Missili sull'Ucraina, strage di civili e bambini

SDA

28.4.2023 - 22:14

«Precisamente sull'obiettivo». Il ministero della Difesa di Mosca non mostra alcuna pietà ed esulta per l'ennesima ondata di attacchi sulle città ucraine che a Uman, nel centro del Paese, ha fatto strage di civili con almeno 23 morti, di cui 4 bambini, per un palazzo sventrato da un missile nella notte tra giovedì e venerdì. 

I soccorritori al lavoro dopo l'attacco missilistico a Uman, nell'Ucraina centrale, il 28 aprile.
I soccorritori al lavoro dopo l'attacco missilistico a Uman, nell'Ucraina centrale, il 28 aprile.
KEYSTONE/EPA-EFE/OLEG PETRASYUK

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • C'è stata un'ondata di attacchi sulle città ucraine che a Uman, nel centro del Paese, ha fatto strage di civili.
  • Tra Russia e Ucraina non c'è dialogo. Kiev si mostra infatti sempre più convinta che la fine della guerra non si vedrà con la diplomazia, ma con la tanto attesa controffensiva di primavera.
  • Secondo i russi, mancherebbe poco alla conquista di Bakhmut.
  • È arrivato l'accordo di principio tra la Commissione Ue e Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria per il ritiro del divieto unilaterale all'import del grano ucraino.

Una donna e la sua bimba di due anni sono morte a Dnipro e 11 missili sono stati abbattuti dall'antiaerea mentre volavano su Kiev, nel primo attacco missilistico contro la capitale in 51 giorni.

«Il terrore russo affronterà una risposta equa» e «non dimenticheremo alcun crimine», ha assicurato il presidente ucraino Zelensky. Ma secondo il sindaco filorusso di Donetsk, anche Kiev ha sulla coscienza sette morti, tra cui un bambino, per un attacco che ha colpito un minibus nella città.

Uccisi anche dei bambini

L'aeronautica ucraina ha annunciato di aver abbattuto 21 missili da crociera e due droni nella notte tra giovedì e venerdì, ma almeno altri due razzi sono sfuggiti alla contraerea.

Secondo il ministero della Difesa russo, quelli colpiti erano obiettivi militari raggiunti con missili «di precisione a lunga gittata» su aree in cui erano state radunate unità di riserva dell'esercito ucraino.

Ma i corpi dei bambini estratti dalle macerie di Uman, dove i soccorsi hanno lavorato senza sosta contro lo scandire inesorabile della conta dei morti, raccontano di una verità ben diversa, fatta di una guerra che si combatte sempre sulla pelle dei tanti, troppi civili morti in 429 giorni di invasione, per attacchi che l'Ue ricorda essere «crimini contro l'umanità».

Nessun dialogo tra Kiev e Mosca

Con il sangue che scorre sulle strade delle periferie ucraine, non c'è possibilità di dialogo che tenga. Le bombe russe sulla popolazione «sono la risposta della Russia a tutte le iniziative di pace», ha denunciato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, aggiungendo che «la via per la pace è cacciare la Russia dall'Ucraina» e armare il Paese con gli F-16.

Di fronte a queste stragi, Kiev si mostra infatti sempre più convinta che la fine della guerra non si vedrà con la diplomazia, ma con la tanto attesa controffensiva di primavera, i cui preparativi «stanno per finire», ha assicurato il ministro della Difesa Oleksii Reznikov.

«Non appena ci sarà la volontà di Dio, le condizioni meteorologiche e la decisione dei comandanti, lo faremo», ha sottolineato.

Secondo Mosca manca poco alla conquista di Bakhmut

Mosca però non si lascia intimidire e in risposta ha inviato il suo vice primo ministro, Marat Khusnullin, lì dove la battaglia è più feroce, a Bakhmut, per «valutare i progetti di ricostruzione».

Secondo i russi, mancherebbe infatti poco alla conquista della città simbolo del fronte più duro, mentre lo zar Vladimir Putin ha ribadito che le quattro regioni dell'Ucraina annesse da Mosca sono «terre storiche» della Russia e i loro abitanti «parte del suo popolo».

Con queste prospettive, Kiev ritiene sempre più chiaro che «è possibile sconfiggere il terrore russo solo insieme: con armi per l'Ucraina, con le sanzioni più dure», ha affermato Zelensky.

Ma se da una parte le armi e i tank promessi dalla Nato sono quasi tutti arrivati all'Ucraina – secondo il segretario Jens Stoltenberg – manca invece ancora l'accordo tra i 27 rappresentanti permanenti dell'Ue sul secondo pilastro del piano munizioni per Kiev. E soprattutto gli agognati caccia occidentali.

Accordo sull'import del grano ucraino

Intanto, è arrivato l'accordo di principio tra la Commissione Ue e Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria per il ritiro del divieto unilaterale all'import del grano ucraino.

Un annuncio che prova a far tirare un sospiro di sollievo a quella che è la colonna portante dell'economia del Paese, in una giornata dove sono ancora una volta le lacrime e il sangue a bagnare una terra martoriata dalla guerra.

SDA