Germania L'Spd punta ancora su Scholz, sarà lui a sfidare Merz

SDA

25.11.2024 - 21:56

Olaf Scholz durante una conferenza stampa che ha avuto luogo lunedì 25 novembre al quartier generale dell'Spd, la Willy-Brandt-Haus. 
Olaf Scholz durante una conferenza stampa che ha avuto luogo lunedì 25 novembre al quartier generale dell'Spd, la Willy-Brandt-Haus. 
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C'è chi si aspettava che questo lunedì segnasse la fine della carriera politica di Olaf Scholz. Il cancelliere invece per ora ha vinto, incassando il voto unanime del presidio dei socialdemocratici sulla candidatura alle prossime elezioni del 23 febbraio.

I vertici del partito, per la verità, sono sempre stati dalla sua parte. Ma la titolarità della corsa era fortemente in dubbio a causa della grande popolarità del collega di gabinetto e amico Boris Pistorius, il quale ha fatto un passo indietro ufficiale giovedì scorso, risparmiando all'Spd un conflitto interno che non avrebbe potuto permettersi.

«Insieme a voi voglio vincere le prossime elezioni. E ne sono sicuro: se lottiamo uniti questo è possibile», ha detto Scholz, apparso piuttosto sereno davanti ai compagni, subito dopo la riunione dei 36 nomi che gli hanno dato ancora una volta fiducia.

Toccherà adesso al congresso del partito dell'11 gennaio il compito di ufficializzare definitivamente la nomina.

Scholz vs. Merz

«Con il suo modo determinato e saldamente ancorato ai principi è l'uomo giusto per la cancelleria», ha sentenziato la copresidente del partito Saskia Esken.

Mentre il numero uno, Lars Klingbeil, ha attaccato l'avversario principale della partita: «Friedrich Merz non ha ancora alcuna esperienza amministrativa. E l'esperimento sarebbe davvero troppo grande nel votare un profilo del genere ai vertici proprio di questi tempi».

Lontano dalle polemiche

Scholz ha più volte ridimensionato la spaccatura vissuta dalla Willy Brandt Haus - sede dell'Spd - nelle scorse settimane sulla sua nomina: «È assolutamente okay che vi sia stata una discussione interna», ha liquidato la questione di nuovo.

E sul suo rivale interno pure ha glissato: «Ci conosciamo da tanto tempo, siamo amici e gli ho chiesto fare il ministro della Difesa. Adesso vogliamo portare avanti insieme la campagna elettorale e vincerla».

Fra le chiavi: la politica estera

Il Cancelliere ha poi tirato fuori tutto l'armamentario socialdemocratico: in cima alla lista delle cose da fare, il consolidamento di pensioni stabili, il rafforzamento dell'economia e il mantenimento dei posti di lavoro.

Ma fra le questioni su cui continuerà a far leva c'è innanzitutto il suo atteggiamento cauto sulla guerra, da «cancelliere della pace». Scholz è convinto che proprio questo sia il suo capitale politico rispetto a Merz, che vorrebbe consegnare i missili Taurus a Kiev. «Noi abbiamo offerto un chiaro sostegno all'Ucraina. Siamo la nazione che in Europa ha dato di più e il fornitore più affidabile. E allo stesso tempo, sotto la mia conduzione, abbiamo trattato il dossier ucraino in modo assennato e saggio. Adesso le cittadine e i cittadini hanno la decisione nelle loro mani. Potranno decidere di scegliere il cancelliere che non si lascia mettere sotto pressione e ha i nervi saldi».

Lotta aperta

Scholz possiede sicuramente la capacità di reggere agli urti e alle pressioni. Mentre il suo principale avversario, l'avvocato milionario che Angela Merkel cacciò dalla politica e che oggi guida i cristiano-democratici tedeschi, è noto per il temperamento collerico e gli scatti di impazienza.

Saranno i prossimi mesi a dire però se proprio la prudenza del cancelliere possa spostare di nuovo i voti, facendogli ritrovare gli elettori.

Al momento i consensi personali sono bassissimi, mentre Pistorius aveva scavalcato addirittura Merz. Stando al sondaggio Forsa della settimana scorsa, l'Spd langue ancora al 15% mentre l'Unione è data al 33. Tre mesi sono abbastanza però perché la situazione si ribalti: almeno nei calcoli del cancelliere che ha rifiutato il passo indietro.

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