GermaniaScholz cede: «sì al voto di fiducia entro Natale»
SDA
11.11.2024 - 20:22
Dopo il passo falso che lo ha esposto alle accuse di aggrapparsi alla poltrona, Olaf Scholz ha fatto dietrofront e si è detto disponibile a porre la questione di fiducia in Parlamento entro Natale, invece del 15 gennaio.
Keystone-SDA
11.11.2024, 20:22
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Intervistato su «ARD» domenica sera, il Kanzler ha assicurato inoltre di tirare avanti dritto: vuole vincere le prossime elezioni, che affronterà come cavallo di punta dei socialdemocratici tedeschi (SPD). Nessun dubbio in merito, ha sostenuto.
A Berlino, però, c'è chi lo dà già per finito. Anche i sondaggi del resto non gli lasciano troppe speranze: l'SPD è al 17% contro il 32% dei democristiani (CDU) di Friedrich Merz (secondo i dati di «Forsa»).
Situazione inedita
Il portavoce ha fatto sapere ai giornalisti che Scholz non si presenterà mercoledì prossimo davanti al Bundestag, come vorrebbe la CDU, perché l'obiettivo resterebbe quello di approvare prima alcune leggi, sondando qualche possibile accordo con l'opposizione, che però non ha alcuna intenzione di assecondarlo.
La situazione resta dunque molto tesa nella capitale, anche perché in Germania non si è affatto allenati alle crisi di governo.
Il fallimento di un'alleanza al governo non è inedito, ma resta un fatto estremamente raro. È accaduto una volta nel 1982, proprio per l'uscita dei liberali dal governo socialdemocratico di Willy Brandt. E fu ancora un socialdemocratico, Gerhard Schroeder, a perdere la fiducia nel 2005.
La situazione in queste ore è talmente critica che il presidente Frank-Walter Steinmeier ha disdetto il viaggio in Arabia Saudita, in agenda la prossima settimana, per dedicarsi con calma ai colloqui di politica interna.
Possibile manovra «alla Biden»
Nel celebre talkshow di «ARD »moderato da Caren Miosga, il cancelliere - che mercoledì aveva licenziato il ministro delle Finanze liberale sfasciando il governo - ha dunque aggiustato il tiro, anche se non è riuscito a salvare la faccia.
Anche dopo la performance televisiva sono piovute un mare di critiche e i primi socialdemocratici si sono fatti avanti per chiedere di cambiare candidato e affidare la nave a Boris Pistorius, il ministro della Difesa che incontra da mesi le simpatie dei tedeschi.
Su X già si parla di una «opzione Biden» alla Willy Brandt Haus, dove si potrebbe scommettere su un altro nome a corsa iniziata, per provare a giocare davvero la partita, che per i sondaggi è già vinta dai conservatori.
E c'è chi, come l'editorialista politico Nikolaus Blume su «Spiegel», ha già messo chiaramente a fuoco la fine dei giochi: con il governo del «semaforo» è alle battute finali anche la sua carriera politica. «Non lo hanno ancora capito tutti completamente, ma non manca molto», commenta Blaume.
Scossone in vista
Ciò che ha fatto Scholz ai microfoni della TV pubblica, è stato tentare di smorzare i toni: «Se tutti sono d'accordo, io non ho alcun problema a chiedere la fiducia entro quest'anno», ha detto decretando la svolta di una linea parsa invece assai rigida dopo lo statement del 6 novembre, con cui ha cacciato a malo modo Christian Lindner.
Stando alle sue parole, a doversi venire incontro dovrebbero essere a questo punto i due capigruppo dell'SPD e della CDU, un dettaglio che mostra ancora una volta quanto Scholz sia vincolato dai dettami del partito.
Se come ci si attende il cancelliere dovesse perdere la fiducia, il presidente Steinmeier avrebbe 21 giorni per sciogliere il Parlamento e si dovrebbe andare al voto entro i successivi 60.