E le aziende sono impotentiPutin utilizza di nuovo la tecnologia svizzera per i suoi droni
Philipp Dahm
26.11.2024
La Russia ha cambiato tattica per gli attacchi con i droni: il Cremlino ne sta usando di quelli particolarmente economici e senza testata per sopraffare le difese aeree ucraine. E in questo contesto la tecnologia svizzera gli è molto d'aiuto.
Philipp Dahm
26.11.2024, 00:00
Philipp Dahm
Hai fretta? blue News riassume per te
La Russia sta attaccando l'Ucraina con un numero significativamente maggiore di droni, ma ora vengono utilizzate molte esche per sopraffare le difese aeree.
Uno di questi droni esca economici è il Parodija, due dei quali si sono schiantati in Moldavia il 10 novembre.
Anche i droni economici non riescono a fare a meno di componenti stranieri: la tecnologia proviene da Cina, Stati Uniti, Taiwan e Svizzera.
La STMicroelectronics di Plan-les-Ouates, nel Canton Ginevra, produce semiconduttori in Malesia che vengono inviati in Russia attraverso Paesi terzi.
A settembre l'Esercito russo ha attaccato l'Ucraina con 1400 droni, mentre a ottobre questo numero è decisamente cresciuto: oltre 2'000. Questo significa che il Cremlino ha cambiato tattica per quanto riguarda i velivoli telecomandati.
L'aumento significativo è dovuto al fatto che Mosca sta utilizzando un numero molto maggiore di esche. Si tratta di droni economici, che volano davanti a Shahed e Co per sopraffare le difese aeree nemiche. Non hanno una testata, ma tutto il necessario per spianare la strada ai droni più pericolosi.
Una di questi droni esca è - come suggerisce il nome - il Parodija, che utilizza un obiettivo di Lüneburg per camuffarsi da drone Shahed-136, ma è significativamente più economico di quest'ultimo. Il costo si aggira tra i 100 e i 200 dollari, mentre lo Shahed costa una cifra a cinque zeri.
La Russia però non può costruire questa variante a basso costo senza un aiuto esterno.
I chip sono stati prodotti nel 2022 e nel 2023
Il 10 novembre, due Parodiya si sono schiantati in Moldavia e poco dopo sono stati analizzati dall'intelligence militare ucraina, che ha scoperto quattro componenti provenienti dalla Cina, tre dagli Stati Uniti, una da Taiwan e una dalla Svizzera.
L'azienda elvetica interessata è la STMicroelectronics di Plan-les-Ouates, nel Canton Ginevra, che è la più grande produttrice europea di semiconduttori e ha fabbriche a Malta, in Lesia, in Cina e nelle Filippine. I componenti trovati nel drone esaminato sono stati prodotti in Malesia nel 2022 e nel 2023.
Non è la prima volta che la tecnologia svizzera compare in prodotti provenienti da Paesi sottoposti a sanzioni. Componenti della STMicroelectronics sono già stati trovati in droni russi come l'Orlan-10, l'Eleron-3SV e il Kub-Bla, nonché nel missile da crociera Ch-101.
Produttore impotente contro l'uso improprio
L'azienda U-blox AG di Thalwil, nel Canton Zurigo, ha prodotto moduli per il Global Navigation Satellite System russo e componenti per lo Shahed-136 iraniano.
Ma, come nel caso della STMicroelectronics, in modo piuttosto involontario. I chip e i semiconduttori sono beni a duplice uso, ossia utilizzati sia in applicazioni civili che militari.
Questi componenti vengono esportati in Russia attraverso Paesi terzi. I Paesi dell'Asia centrale, ad esempio, acquistano lavatrici su larga scala per estrarne l'elettronica e rivenderla in Russia con profitto.
E i produttori della tecnologia sono generalmente ignari di questi processi.