Il dopo Draghi Mattarella scioglie le Camere, l'Italia al voto il 25 settembre

SDA

21.7.2022 - 18:59

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella
KEYSTONE/AP/Andrew Medichini

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver sentito i presidenti dei due rami del parlamento, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, che è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei ministri. Nel corso della riunione del governo è stato comunicato ai ministri che si andrà a votare il 25 settembre.

Il decreto di scioglimento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, sarà consegnato ai presidenti del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati e della Camera dei deputati Roberto Fico dal segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.

«Come è stato ufficialmente comunicato, ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione. Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l'ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell'interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione», afferma il presidente della Repubblica nella dichiarazione resa subito dopo aver firmato il decreto.

«La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato – ha aggiunto – hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l'assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere. Il Governo ha presentato le dimissioni».

«Ho ringraziato Draghi e i ministri per l'impegno profuso»

«Nel prenderne atto – ha sottolineato il capo dello Stato – ho ringraziato il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri per l'impegno profuso in questi diciotto mesi».

«È noto che il governo, con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni, incontra limitazioni nella sua attività. Dispone comunque – secondo Mattarella – di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l'insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori».

«Ho il dovere di sottolineare – ha stigmatizzato il capo di Stato – che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell'aumento dell'inflazione che, causata soprattutto dal costo dell'energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese».

«Interventi indispensabili per gli effetti della guerra ucraina»

«Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. Indispensabili – ha rimarcato ancora Mattarella – per contenere gli effetti della guerra della Russia contro l'Ucraina sul piano della sicurezza dell'Europa e del nostro paese. Indispensabili per la sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale».

«A queste esigenze si affianca – con importanza decisiva – quella della attuazione nei tempi concordati del Piano nazionale di ripresa e resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno. Né può essere ignorato il dovere di proseguire nell'azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa. Per queste ragioni mi auguro che – pur nell'intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale – vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nell'interesse superiore dell'Italia», ha concluso il presidente della Repubblica.

Si voterà il 25 settembre

Nel corso della riunione del governo italiano è stato comunicato ai ministri che si andrà a votare il 25 settembre. Lo riferiscono i ministri presenti alla riunione.

«Voglio ringraziare prima di tutto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la fiducia accordatami e per la saggezza con cui ha gestito questa fase di crisi. Voglio poi ringraziare voi tutti, per la dedizione, la generosità, il pragmatismo che avete dimostrato in questi mesi», ha detto aprendo la riunione il premier Mario Draghi.

«Dobbiamo essere molto orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto, nel solco del mandato del presidente della Repubblica, al servizio di tutti i cittadini – ha affermato –. L'Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo. Lo avete dimostrato giorno dopo giorno in questi mesi di governo».

«Ora rimettiamoci al lavoro»

«Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell'attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato», ha sottolineato il premier.

«Dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all'inflazione e al costo dell'energia. Dobbiamo portare avanti l'implementazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – anche per favorire il lavoro del governo che ci succederà».

Draghi ha aggiunto che «porterò con me un ricordo molto bello di queste riunioni, degli scambi che ho avuto individualmente con voi. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro».

I partiti già si preparano al voto

I partiti già si preparano al voto mentre c'è stata grande attesa nel paese su quale sarebbe stata la data nella quale si voterà. Scelta non facile che formalmente è spettata al governo, decisosi per il 25 settembre.

Mario Draghi continuerà a guidare l'esecutivo per gli affari correnti e ciò sarà fino alla formazione del nuovo governo che è prevedibile non avverrà prima della fine di ottobre o i primi di novembre.

Intanto prosegue l'emorragia di Forza Italia: dopo l'uscita di Maria Stella Gelmini e di Renato Brunetta, anche il senatore Andrea Cangini si è tirato fuori dal partito di Silvio Berlusconi. Grandi movimenti al centro, che sa di avere poco tempo per organizzarsi e trovare il modo di stare insieme.

Draghi sarà virtualmente a lungo nella scena politica italiana

Quel che è certo è che Mario Draghi rimarrà virtualmente a lungo nella scena politica italiana: dal Partito democratico al presidente di Italia al Centro Giovanni Toti, passando per il segretario di Azione Carlo Calenda tutti spiegano che sarà proprio «l'agenda Draghi» a contrapporsi alle politiche del centrodestra.

Concetto confermato anche dal ministro degli esteri Luigi Di Maio (Insieme per il futuro). Il leader di Italia Viva Matteo Renzi chiama ad un «grande rassemblement che, in nome dei principi di questi mesi di governo Draghi, dica sì all'Europa e no a i sovranisti».

Infine il centrodestra si è ricompattato sul voto anticipato ma già si divide su chi dovrà essere il condottiero. La presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni? «Non c'è nessun volto del centrodestra, si vedrà quando si andrà a votare. Avremo un programma politico ed economico, fondamentale la scelta Europeista e Atlantista, il nostro principale interlocutore sono gli Stati Uniti», gela le attese di Fratelli d'Italia il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani.