Germani - TurchiaScholz a Erdogan: «Israele ha il diritto alla difesa»
SDA
17.11.2023 - 18:59
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in un conferenza stampa congiunta a Berlino con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, ha ribadito il diritto di Israele alla propria autodifesa.
17.11.2023, 18:59
17.11.2023, 19:14
SDA
Dopo le ultime dichiarazioni della Turchia sul conflitto in Medio Oriente, anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier «ha chiarito la posizione della Germania» e «ha sottolineato la classificazione dell'attacco di Hamas a Israele come attacco terroristico e di Hamas come organizzazione terroristica», riferisce una portavoce sulla piattaforma X (ex Twitter).
«I presidenti hanno convenuto che tutti gli sforzi devono essere diretti a contribuire alla liberazione degli ostaggi e a prevenire l'estensione regionale del conflitto. La popolazione civile deve essere protetta e le forniture umanitarie a Gaza devono essere urgentemente migliorate», ha scritto la portavoce.
«La Germania aumenterà in modo significativo gli aiuti umanitari a questo scopo. I due presidenti hanno sottolineato che la regione può avere un futuro pacifico duraturo solo sulla strada di una soluzione a due Stati», ha riferito inoltre la portavoce.
Erdogan: gli attacchi di Israele devono finire
Israele deve immediatamente interrompere l'operazione militare contro i militanti di Hamas e accettare un cessate il fuoco, ha detto Erdogan. «Il presidente Erdogan ha affermato che gli attacchi di Israele contro le terre palestinesi devono finire e che la reazione del mondo intero contro le violazioni dei diritti umani è importante», ha affermato la presidenza turca in un comunicato dopo che Erdogan ha incontrato il presidente tedesco. «Un cessate il fuoco dovrebbe essere stabilito immediatamente», si legge nella nota.
Circa i rapporti fra i due paesi e la diaspora turca in Germania, la portavoce ha indicato che «dopo quasi 100 anni di relazioni diplomatiche, abbiamo stretti legami politici ed economici. Nei decenni di immigrazione dei turchi nel paese, si sono sviluppati molti contatti personali e familiari. Queste persone sono diventate membri della nostra società».