Da patriota a traditoreEcco come un ucraino ha tradito la sua patria e ora sta scontando un ergastolo
Sven Ziegler
3.1.2025
Il suo passato e le sue convinzioni lo hanno reso il bersaglio perfetto per lo spionaggio russo: un ucraino ha così tradito segreti militari del proprio Paese al Cremlino. Adesso si trova in carcere.
Sven Ziegler
03.01.2025, 17:08
Sven Ziegler
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Un cittadino ucraino ha fatto la spia per la Russia fornendo informazioni su obiettivi militari.
I servizi di sicurezza lo hanno condannato con l'aiuto di dichiarazioni di alcuni testimoni e conversazioni intercettate.
Ora l'uomo spera in uno scambio di prigionieri per sfuggire all'ergastolo.
In un edificio della polizia di Zaporizhia siede un uomo che un tempo credeva nell'idea del «mondo russo», ma che ora è segnato come traditore. Il 52enne Oleh Kolesnikov è stato condannato all'ergastolo per aver passato alla Russia informazioni su obiettivi militari.
Reuters lo ha incontrato ad aprile, prima dell'emissione della sentenza, e ha avuto modo di capire le motivazioni e le azioni di un uomo che si descriveva come un patriota, ma che lavorava contro il suo stesso Paese.
Kolesnikov, ex gestore di terreni, è cresciuto nell'era sovietica e si sentiva culturalmente e storicamente legato alla Russia. Gli agenti del Cremlino hanno sfruttato questa vicinanza per reclutarlo a fini spionistici. «Non l'ho fatto per soldi, ma per convinzione», ha specificato.
Ma la realtà della guerra lo ha deluso: invece di una rapida vittoria ha sperimentato distruzione e morte. Le vittime civili degli attacchi missilistici, a cui ha contribuito con le sue informazioni, gli sono pesate particolarmente.
Come la convinzione si è trasformata in tradimento
Nel settembre 2022 Kolesnikov fornì le coordinate per una riunione di funzionari locali all'Hotel Sunrise di Zaporizhia. L'attacco all'edificio uccise un civile e ne ferì diversi altri. L'uomo raccoglieva regolarmente informazioni di questo tipo, spesso osservando i luoghi degli attacchi missilistici russi.
Il suo comportamento non è però passato inosservato. Le forze di sicurezza ucraine hanno identificato la sua auto in diversi siti di attacco e hanno intercettato conversazioni nel suo veicolo in cui comunicava con un complice.
Il suo compagno Vitaly Kusakin, autista che a sua volta raccoglieva informazioni, è stato condannato a 15 anni di carcere. Per lo stesso Kolesnikov i giudici hanno deciso per l'ergastolo, visto che le sue azioni hanno deliberatamente e intenzionalmente aiutato agenti russi.
Una vita dietro le sbarre, ma con una speranza
Il caso di Kolesnikov è uno degli oltre 3'200 casi di tradimento aperti in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, scrive «Reuters». I servizi di sicurezza ucraini (SBU) stanno intensificando gli sforzi per smascherare gli agenti russi e smantellare le reti di spionaggio.
Secondo Vasyl Maliuk, capo dello SBU, questo fattore è fondamentale per la vittoria dell'Ucraina.
A Kolesnikov resta una sola speranza: essere rilasciato in uno scambio di prigionieri con la Russia. «Vorrei essere "scambiato", ma ciò non dipende da me», ha commentato il filorusso.