Droni su Mosca Zelensky: «La guerra arriva in Russia»

SDA

30.7.2023 - 19:39

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky (foto d'archivio)
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky (foto d'archivio)
KEYSTONE/dpa/Kay Nietfeld

«La guerra sta arrivando in Russia»: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in visita ai feriti nella città occidentale di Ivano-Frankivsk, commenta minacciosamente gli eventi della giornata, ovvero il raid con droni avvenuto nel centro di Mosca, dove una persona è rimasta ferita, e un attacco parallelo in Crimea.

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  • Due droni hanno colpito un grattacielo a Mosca.
  • Altri attacchi con i droni si sono verificati in Crimea.
  • Putin flette i muscoli affermando che non vi è alcun cambiamento e che potenzierà la Marina. 

Due droni – hanno riferito media russi – hanno causato una forte esplosione colpendo un grattacielo sede di uffici ma dove ci sono anche appartamenti residenziali. «I vetri sono andati in frantumi a seguito dell'esplosione al livello del quinto e del sesto piano dell'edificio di 50 piani sull'argine di Presnenskaya», ha detto alla Tass una fonte dei servizi di emergenza.

Le persone presenti nel grattacielo sono state evacuate. La responsabilità – anche un altro palazzo è rimasto danneggiato – è stata immediatamente addossata a Kiev. A colpire sarebbero stati gli stessi droni poi abbattuti a ovest della regione di Mosca. L'aeroporto internazionale di Vnukovo, così come lo spazio aereo sopra la capitale, sono stati chiusi per qualche ora.

Attacchi con i droni

E sempre i droni sono stati protagonisti di altri attacchi, stavolta in Crimea. Il ministero della Difesa russo ha infatti reso noto di aver respinto nella notte un attacco ucraino con 25 velivoli senza pilota contro la Crimea annessa: alcuni sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea, mentre altri sono stati neutralizzati da sistemi di difesa elettronica.

«Il regime di Kiev ha tentato di effettuare nella notte un attacco terroristico con 25 droni di tipo aereo su strutture sul territorio della penisola di Crimea», ha affermato un comunicato riportato dalla Tass. I nove droni neutralizzati elettronicamente, ha aggiunto la fonte, «si sono schiantati nelle acque del Mar Nero e a Capo Tarkhankut».

«A poco a poco, la guerra sta tornando nel territorio della Russia, nei suoi centri simbolici e nelle sue basi militari, e questo è un processo inevitabile, naturale e assolutamente giusto», ha detto Zelensky dopo aver incontrato «gli eroi» rimasti feriti nel conflitto e ospitati da un centro di riabilitazione.

«L'Ucraina si sta rafforzando», ha aggiunto, avvertendo però che il Paese dovrebbe prepararsi a un nuovo attacco alle infrastrutture energetiche in inverno. Preparativi per «tutti i possibili scenari» sono stati discussi a Ivano-Frankivsk in una riunione con autorità locali e regionali, ha sottolineato.

«La Russia continua a potenziarsi»

Vladimir Putin, intanto, flette i muscoli, dopo aver detto ieri sera che «non c'è alcun cambiamento nell'operazione militare speciale in corso» in Ucraina, affermando che «l'avversario ritira alcune delle unità d'assalto per recuperare forze». «La Russia – ha annunciato il presidente russo alla parata annuale della Marina a San Pietroburgo – continua a potenziare la Marina e avrà altre 30 nuove navi da guerra che si uniranno alla sua flotta già da quest'anno».

E non si fermano i bombardamenti russi: per il Consiglio comunale di Sumy, due persone sono rimaste uccise e altre 20 ferite in un attacco missilistico russo contro una scuola professionale, mentre in un raid su Kostyantynivsk nella regione del Donetsk una persona è morta e altre due sono rimaste ferite, secondo Kiev.

Per il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev le forze armate russe hanno però il merito di prevenire un conflitto nucleare: «Respingendo la controffensiva del nemico collettivo – scrive su Telegram – stanno difendendo i cittadini della Russia e la nostra terra. Questo è evidente a tutte le persone oneste. Ma oltre a questo, stanno prevenendo un conflitto mondiale. Dopotutto, se immaginiamo che l'offensiva degli ucraini con l'appoggio della Nato abbia successo e ci porti via parte della nostra terra, allora dovremmo usare le armi nucleari in virtù delle regole del decreto del presidente della Russia del 2 giugno 2020. Non ci sarebbe altra via d'uscita».

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