Guerra in Ucraina Allarme della Polonia, «i Wagner vicini al confine»

SDA

29.7.2023 - 20:03

Il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky (al centro) mentre incontra i militari ucraini durante la sua visita a Bakhmut, nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale.
Il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky (al centro) mentre incontra i militari ucraini durante la sua visita a Bakhmut, nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale.
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Nel giorno in cui Zelensky visita presso Bakhmut le forze speciali ucraine impegnate nella controffensiva, un altro fronte potenziale del conflitto ucraino si delinea nell'area baltica.

Varsavia ha lanciato l'allarme per il presunto spostamento di un centinaio di mercenari di Wagner dalla Bielorussia al cosiddetto Corridoio di Suwałki, passaggio strategico che collega l'enclave russa di Kaliningrad al Paese di Lukashenko, stretto fra due stati membri della Nato: Polonia e Lituania.

Wagner: una minaccia per la Polonia?

La milizia privata Wagner continua a rappresentare una minaccia per il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, secondo il quale è «un passo verso un ulteriore attacco ibrido al territorio polacco». «Ora – ha affermato – la situazione è ancora più pericolosa. Abbiamo informazioni secondo cui oltre 100 mercenari del gruppo Wagner si sono spostati verso il corridoio di Suwałki. Probabilmente saranno travestiti da guardie di frontiera bielorusse e aiuteranno gli immigrati clandestini a entrare nel territorio polacco (...) ma forse cercheranno anche di infiltrarsi in Polonia fingendosi immigrati clandestini», ha aggiunto Morawiecki.

Il Corridoio di Suwałki attraversa la Bielorussia, stretto e fedele alleato di Mosca, che al momento ospiterebbe il grosso dell'esercito privato di Yevgheny Prigozhin.

Praticamente disabitata, questa sottile striscia di terra di nessuno è percorsa da una singola ferrovia e due arterie stradali e viene indicata dagli analisti come potenziale tallone d'Achille della Nato nella zona, perché se Mosca o chi per lei decidesse d'invaderlo militarmente, diventerebbe un cuneo fra la Polonia e i tre Stati baltici (Lituania, Lettonia e Estonia).

Ucraina: controffensiva verso sud

In Ucraina, intanto, la controffensiva verso sud, nella regione di Zaporizhzhia conquista terreno – anche se Mosca afferma di aver inflitto gravi perdite al nemico nella regione – e punta con decisione verso la Crimea, che secondo il capo dell'intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, sarà liberata «presto». Per i servizi ucraini, un deposito temporaneo di munizioni degli occupanti russi è stato fatto saltare nella notte tra venerdì e sabato con granate lanciate da «sabotatori».

Ma proprio a Zaporizhzhia due persone sono morte e un'altra è rimasta ferita in un attacco missilistico russo. Il sindaco ad interim della città, Anatoly Kurtev, citato da Ukrinform, ha detto che «un razzo nemico ha colpito un'area aperta. Sfortunatamente, un uomo e una donna sono rimasti uccisi. Un'altra donna è rimasta ferita». Diversi edifici, un istituto scolastico e un supermercato sono rimasti danneggiati a seguito dell'attacco.

Giornata per le forze speciali

E oggi, nella giornata che l'Ucraina ha deciso di dedicare alle forze speciali, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha reso il suo omaggio, visitando a sorpresa le truppe d'élite nella punta avanzata dell'altro dente della controffensiva: quella di Bakhmut, ancora presidiata dalle forze russe ma in corso di accerchiamento, seppure lento, da nord e da sud.

Bakhmut era stata conquistata dai russi – grazie ai miliziani di Wagner e al costo di decine di migliaia di perdite – lo scorso maggio, e Kiev sta dedicando molte delle sue energie a riconquistare questa città, completamente distrutta, disabitata e dal discutibile valore strategico, ma dall'alto valore simbolico: dunque, nei piani di Kiev, psicologicamente determinante per il prosieguo della guerra.

Mosca, intanto, rivendica di aver centrato venerdì sera a Dnipro, nella parte centro-orientale dell'Ucraina, la sede dei servizi di sicurezza con un missile di precisione. Kiev ammette che il bersaglio è stato colpito, ma denuncia che l'esplosione ha danneggiato un palazzo residenziale, con un bilancio di nove civili feriti, fra cui due ragazzi minorenni.

Da San Pietroburgo, terminato il vertice con i Paesi africani, Vladimir Putin, che ha promesso grano gratuito per diversi Paesi di quel continente (anche se dal Wfp si fa sapere che nessuna offerta concreta è ancora arrivata), afferma di aver raccolto diverse proposte di pace dai suoi interlocutori.

Ma l'Unione africana (Ua) fa sapere che i Paesi che hanno partecipato al summit hanno chiesto a Mosca di ripristinare l'accordo tripartito sul grano con Kiev e Ankara e l'ombrello Onu, dal quale è di recente uscita unilateralmente.

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