UcrainaFeroce battaglia a Bakhmut, Kadyrov: «Eliminare Zelensky»
SDA
10.1.2023 - 09:01
L'esercito russo, alla disperata ricerca di un successo che rilanci la sua offensiva in Ucraina, intensifica i suoi sforzi per soffocare la resistenza del nemico a Bakhmut. Le milizie secessioniste hanno rivendicato la conquista di un villaggio vicino alla città del Donbass che l'Armata di Vladimir Putin cerca di prendere da mesi.
10.01.2023, 09:01
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Le forze di difesa, però, continuano a resistere, ha assicurato Volodymyr Zelensky. Che nel frattempo ha ricevuto l'ennesima minaccia di morte da parte dell'oscuro leader ceceno Ramzan Kadyrov.
Il villaggio finito in mano russa è Bakhmoutské, a nord-est della città che nelle ultime settimane è l'epicentro dei combattimenti. Un tempo nota per i vigneti e le miniere di sale – contava 70.000 abitanti prima dell'inizio dell'invasione russa – Bakhmut è ormai diventata una località fantasma, con più macerie che edifici ancora in piedi.
Sui fronti opposti delle barricate il duello va avanti con il sempre più massiccio ricorso dell'artiglieria, ma i russi (in particolare i mercenari del gruppo Wagner), non riescono, per ora, ad avanzare.
Più complicata è la situazione per gli ucraini nella città gemella di Soledar, dove le truppe di invasione hanno reintegrato le perdite dispiegando nuove unità d'assalto, ha reso noto la viceministra della Difesa di KievHanna Maliar.
Prendere il controllo di quest'area, per l'esercito russo, vorrebbe dire aprirsi la strada per puntare le città più grandi dell'oblast di Donetsk ancora sotto il controllo ucraino, Kramatorsk e Sloviansk.
Duro attacco a Kharkiv
In attesa di una svolta nel Donbass, gli occupanti hanno continuato a colpire anche in altre regioni.
L'attacco più duro è stato sferrato a Kharkiv: missili hanno centrato un mercato nella cittadina di Shevchenkove, con il bilancio di due donne uccise e almeno 7 civili feriti, tra cui una 13enne.
Bombardamenti sono stati segnalati anche nell'oblast di Mikolaiv, con almeno tre feriti e danni ad un ospedale. E l'artiglieria russa è sempre in azione a Kherson, che sarebbe stata bersagliata oltre 70 volte in appena 24 ore.
L'Occidente si mobilita di nuovo
Gli ucraini, comunque, continuano a tenere testa agli invasori praticamente su tutti i fronti.
In attesa delle nuove armi promesse dagli occidentali, a partire dagli americani e dai tedeschi, che di recente hanno concordato l'invio di blindati leggeri e di altri sistemi anti-missili Patriot. Berlino, tra l'altro, ha fatto sapere che in futuro potrebbe mettere a disposizione di Kiev i suoi carri armati Leopard, ed anche la Gran Bretagna sta valutando la possibilità di mandare i tank Challenger 2.
A questa rinnovata mobilitazione occidentale il Cremlino ha reagito affermando che continuare a fornire armi a Kiev non farebbe altro che «prolungare le sofferenze» degli ucraini e non «cambierebbe» gli equilibri di potere.
Kadyrov: «Eliminare Zelensky»
Una dichiarazione, quella di Dmitry Peskov, che sembra voler dire alla Nato: se volete che ci fermiamo e iniziano a negoziare, dovete smetterla di rafforzare gli ucraini.
Ben più aggressiva la retorica di Ramzan Kadyrov, che non ha mai dubitato della necessità di invadere l'Ucraina. «Non dovrebbero esserci negoziati. Dobbiamo colpire la tana dei satanisti nel centro di Kiev! È necessario colpire il principale difensore e agitatore di questa vile ideologia: Zelensky», è stato il nuovo appello lanciato dal luogotenente di Putin in Cecenia.
Il leader ucraino intanto ha ricevuto a Kiev il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans per fare il punto sulle necessità immediate alla luce dell'intensificarsi degli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche.
Il contributo europeo alla ricostruzione del Paese sarà tra i temi principali del vertice che si terrà il 3 febbraio, e che la presidenza svedese ha confermato si terrà in Ucraina.