Guerra in UcrainaLe fake news come arma, ecco le varie strategie usate da Mosca
David Klepper, AP/tpfi
28.2.2023
L'attacco della Russia all'Ucraina non è solo un conflitto sul campo: è anche una guerra di parole. Mosca sta perseguendo diverse strategie, con vari gradi di successo, secondo gli esperti.
David Klepper, AP/tpfi
28.02.2023, 11:43
David Klepper, AP/tpfi
L'invasione russa dell'Ucraina ha provocato il conflitto più sanguinoso in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale ed è la prima guerra in cui gli algoritmi e i video di TikTok giocano un ruolo importante quanto gli aerei da combattimento e i carri armati. La battaglia online si sta svolgendo sugli schermi dei computer e degli smartphone di tutto il mondo.
La Russia sta usando la disinformazione, la propaganda e le teorie cospirative per giustificare la sua invasione, mettere a tacere i critici in patria e creare discordia tra i suoi avversari. Con l'inizio del secondo anno di guerra, è probabile che la portata della disinformazione aumenti, mentre Mosca cerca di spezzare la volontà dell'Ucraina e dei suoi alleati.
«Sappiamo che la Russia si sta preparando a un conflitto prolungato», afferma Samantha Lewis, esperta di analisi delle minacce presso la società di cybersicurezza Recorded Future. «Indebolire lo spirito combattivo dell'Ucraina è quasi certamente un obiettivo chiave delle tattiche psicologiche della Russia».
Uno sguardo alle strategie di disinformazione usate dalla Russia:
Dividere e conquistare
Le misure di propaganda del Cremlino contro l'Ucraina sono iniziate molti anni fa e si sono intensificate nei mesi precedenti l'invasione, come spiega l'esperta ucraina Ksenia Iliuk, che ha studiato la politica di informazione russa. Mosca ha quindi adattato i messaggi a specifici gruppi target in tutto il mondo.
Nell'Europa orientale, la Russia ha diffuso voci infondate su presunti crimini commessi dai rifugiati ucraini o sulla sottrazione di posti di lavoro ai locali. In Europa occidentale, invece, il messaggio era che la leadership ucraina era corrotta e inaffidabile e che una lunga guerra avrebbe potuto aggravare o far salire i prezzi di cibo e petrolio.
In America Latina, le ambasciate russe locali hanno diffuso in spagnolo l'affermazione che l'invasione dell'Ucraina fosse una lotta contro l'imperialismo occidentale. Contenuti simili sono stati diffusi in Asia, Africa e altre parti del mondo con un passato coloniale.
Le autorità russe hanno anche inondato di propaganda la stessa Ucraina, descrivendo le forze armate come deboli e il Governo come inefficace e corrotto. Tuttavia, secondo l'esperta Iliuk, questo tentativo si è ritorto contro di loro: la resistenza contro gli invasori non è stata indebolita come previsto, ma piuttosto rafforzata. «La propaganda russa ha fallito in Ucraina», afferma l'esperta, aggiungendo che «la propaganda e la disinformazione russa possono essere una minaccia e molto sofisticate. Ma non sempre funzionano».
Incolpare la vittima
Gran parte della disinformazione russa è finalizzata a dipingere l'invasione come una giusta causa o a incolpare altri per le atrocità commesse dalle proprie forze. Dopo che i soldati russi hanno torturato e ucciso dei civili nella città di Butcha la scorsa primavera, le immagini di corpi carbonizzati e di persone uccise a distanza ravvicinata hanno suscitato orrore a livello internazionale. Ma la televisione di Stato russa ha affermato che le morti e le devastazioni erano state inscenate. Tuttavia, i giornalisti dell'AP hanno visto i corpi con i loro occhi. Le uccisioni sono poi state confermate pure da immagini satellitari fornite da una dott specializzata.
La Russia ha inizialmente celebrato un attacco missilistico contro una stazione ferroviaria nella città ucraina di Kramatorsk come un proprio successo, fino a quando non sono emerse notizie di molte vittime civili. Improvvisamente, i media russi hanno dichiarato che non si trattava di un missile russo.
Aggirare gli avversari
Con i Governi europei e le aziende tecnologiche statunitensi che hanno dato un giro di vite alla propaganda del Cremlino, la Russia ha dovuto trovare nuovi canali di comunicazione.
All'inizio della guerra, Mosca si era affidata principalmente ai media statali come RT e Sputnik per diffondere informazioni filorusse e false affermazioni sul conflitto. Ma piattaforme come Facebook e Twitter hanno limitato gli account. Quando l'UE ha chiesto di vietare i media statali russi, anche YouTube e TikTok hanno bloccato i canali di RT e Sputnik.
Di conseguenza, la Russia si è poi rivolta agli account Twitter e Facebook dei suoi diplomatici per diffondere false informazioni sulla guerra e sulle atrocità russe. Questo perché i funzionari godono di una protezione speciale su molte piattaforme.
Inoltre, Mosca ha ampliato la sua rete di falsi account utente sui social media che si collegavano a siti web di presunti giornali tedeschi e britannici. La società madre di Facebook, Meta, ha poi rimosso la rete dalle sue piattaforme in autunno.
Contromisure da parte dell'Occidente
L'Ucraina e i suoi alleati hanno ottenuto i primi successi nella guerra dell'informazione prevedendo le prossime mosse della Russia e rendendole pubbliche. Ad esempio, il Governo degli Stati Uniti ha pubblicato informazioni su un progetto di attacco russo per il quale Mosca voleva incolpare Kiev per avere un pretesto per l'invasione.
Anche le aziende tecnologiche hanno sperimentato nuove strategie: Google, ad esempio, ha lanciato un programma pilota nell'Europa orientale per aiutare gli utenti di Internet a identificare la disinformazione sui rifugiati di guerra. Il progetto ha avuto un tale successo che Google sta ora pianificando una campagna simile in Germania.
A un anno dall'inizio della guerra, l'esperta Iliuk vede una maggiore consapevolezza dei pericoli della propaganda russa. Allo stesso tempo, è cresciuto l'ottimismo sulla possibilità di controllarla.