Secondo i media, i passeggeri sopravvissuti si trovavano nella sezione di coda dell'aereo.
Un aereo passeggeri Embraer 190 durante un volo di prova sul Brasile.
29 persone sono sopravvissute all'incidente, alcune delle quali sono però gravemente ferite.
Indagini dopo l'incidente del jet passeggeri in Kazakistan - Galleria
Secondo i media, i passeggeri sopravvissuti si trovavano nella sezione di coda dell'aereo.
Un aereo passeggeri Embraer 190 durante un volo di prova sul Brasile.
29 persone sono sopravvissute all'incidente, alcune delle quali sono però gravemente ferite.
Guasto tecnico o contraerea russa? Resta il giallo sul volo J2-8243 dell'Azerbaijan Airlines, precipitato a Natale in Kazakistan dopo aver cambiato rotta a causa di un'emergenza a bordo.
Il bilancio è di 38 morti, altre 29 persone – compresi tre bambini – sono riuscite miracolosamente a salvarsi perché la parte posteriore del velivolo si è staccata dal resto della carlinga prima che prendesse fuoco. Le immagini mostrano i sopravvissuti che escono dall'aereo, alcuni coperti di sangue e ansimanti, quasi tutti increduli.
L'aereo, un Embraer 190, era in volo lungo la rotta tra Baku, la capitale dell'Azerbaigian, e Grozny, la capitale della Repubblica russa della Cecenia.
Secondo la ricostruzione ufficiale delle autorità kazake, poco prima dello schianto i piloti hanno comunicato al centro di controllo di Rostov un guasto ai sistemi di controllo e lo scoppio di una bombola d'ossigeno a bordo.
Dichiarata l'emergenza, l'equipaggio «ha scelto di dirigersi verso l'aeroporto di Ataku mentre era in rotta tra Baku e Grozny», ha riferito il ministro dei Trasporti kazako Marat Karabayev.
«L'esplosione è avvenuta nella cabina passeggeri, molti stavano perdendo conoscenza e i piloti hanno chiesto unità di rianimazione» allo scalo di arrivo, dove i sistemi di emergenza erano stati effettivamente attivati.
Ma all'aeroporto di Ataku l'Embraer non è mai arrivato: «I sistemi di controllo dell'aereo sono saltati prima di entrare nello spazio aereo del Kazakistan, l'equipaggio non è stato in grado di mantenere una rotta stabile e l'altitudine», ha detto ancora Karabayev.
Aereo abbattuto per errore?
Sul luogo dello schianto, una spiaggia sulla riva destra del Mar Caspio a qualche chilometro dall'aeroporto, sono state trovate due scatole nere. L'esame inizierà domani, con l'arrivo di un team dell'Embraer che analizzerà i dati.
Monta però intanto la tesi che il J2-8243 sia stato abbattuto per errore. Fonti azere hanno rivelato alla Reuters che «secondo un'analisi preliminare» l'aereo sarebbe stato colpito dalla contraerea russa, probabilmente da un Panshir-S. Ipotesi confermata nelle ultime ore anche da responsabili americani.
Il Panshir-S è un sistema di difesa aerea mobile dotato di due micidiali mitragliere da 30 millimetri e vari tipi di missili intercettori. Nel corso degli ultimi anni si è dimostrata un'arma formidabile contro i droni, divenuti assoluti protagonisti nella guerra in Ucraina e non solo.
La versione dell'abbattimento è stata confermata da ulteriori fonti a vari media internazionali, che parlano anche della possibilità che il J2-8243 sia finito nelle maglie di difesa elettronica mentre si avvicinava a Grozny, tanto da essere scomparso per diversi minuti dai sistemi di rilevamento Gps.
Quel che è certo è che poco prima dello schianto il nipote del leader ceceno Ramzan Kadyrov, Khamzat, annunciava l'abbattimento di numerosi droni ucraini nella regione.
La Nato ha chiesto un'indagine completa
I fori sulla carlinga dell'aereo sarebbero dunque imputabili ai proiettili del Panshir o anche ai frammenti letali causati dall'esplosione di un missile a poca distanza dall'Embraer.
Danni che, affermano fonti francesi, «ricordano molto da vicino» quelli del volo Mh17 della Malaysia Airlines, abbattuto nel 2014 da un missile terra-aria sull'Ucraina orientale dai secessionisti russi. «Nessuno vuole dire che l'aereo sia stato colpito di proposito», ha detto una fonte di Baku alla Reuters, «ma ci aspettiamo che i russi confermino l'accaduto».
La Nato, per bocca della portavoce Farah Dakhlallah, ha chiesto un'indagine completa, mentre Mosca ha invitato a non fare speculazioni. «Sarebbe sbagliato fare ipotesi sulle cause del disastro aereo in Kazakistan finché le indagini non saranno concluse. Noi non lo faremo e nessun altro dovrebbe farlo», ha detto il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov.