Schianto in Kazakistan Guasto tecnico o contraerea russa? Resta il giallo sul volo dell'Azerbaijan Airlines

SDA

26.12.2024 - 20:24

Guasto tecnico o contraerea russa? Resta il giallo sul volo J2-8243 dell'Azerbaijan Airlines, precipitato a Natale in Kazakistan dopo aver cambiato rotta a causa di un'emergenza a bordo. 

Keystone-SDA

Il bilancio è di 38 morti, altre 29 persone – compresi tre bambini – sono riuscite miracolosamente a salvarsi perché la parte posteriore del velivolo si è staccata dal resto della carlinga prima che prendesse fuoco. Le immagini mostrano i sopravvissuti che escono dall'aereo, alcuni coperti di sangue e ansimanti, quasi tutti increduli.

L'aereo, un Embraer 190, era in volo lungo la rotta tra Baku, la capitale dell'Azerbaigian, e Grozny, la capitale della Repubblica russa della Cecenia.

Secondo la ricostruzione ufficiale delle autorità kazake, poco prima dello schianto i piloti hanno comunicato al centro di controllo di Rostov un guasto ai sistemi di controllo e lo scoppio di una bombola d'ossigeno a bordo.

Dichiarata l'emergenza, l'equipaggio «ha scelto di dirigersi verso l'aeroporto di Ataku mentre era in rotta tra Baku e Grozny», ha riferito il ministro dei Trasporti kazako Marat Karabayev.

«L'esplosione è avvenuta nella cabina passeggeri, molti stavano perdendo conoscenza e i piloti hanno chiesto unità di rianimazione» allo scalo di arrivo, dove i sistemi di emergenza erano stati effettivamente attivati.

Ma all'aeroporto di Ataku l'Embraer non è mai arrivato: «I sistemi di controllo dell'aereo sono saltati prima di entrare nello spazio aereo del Kazakistan, l'equipaggio non è stato in grado di mantenere una rotta stabile e l'altitudine», ha detto ancora Karabayev.

Aereo abbattuto per errore?

Sul luogo dello schianto, una spiaggia sulla riva destra del Mar Caspio a qualche chilometro dall'aeroporto, sono state trovate due scatole nere. L'esame inizierà domani, con l'arrivo di un team dell'Embraer che analizzerà i dati.

Monta però intanto la tesi che il J2-8243 sia stato abbattuto per errore. Fonti azere hanno rivelato alla Reuters che «secondo un'analisi preliminare» l'aereo sarebbe stato colpito dalla contraerea russa, probabilmente da un Panshir-S. Ipotesi confermata nelle ultime ore anche da responsabili americani.

Il Panshir-S è un sistema di difesa aerea mobile dotato di due micidiali mitragliere da 30 millimetri e vari tipi di missili intercettori. Nel corso degli ultimi anni si è dimostrata un'arma formidabile contro i droni, divenuti assoluti protagonisti nella guerra in Ucraina e non solo.

La versione dell'abbattimento è stata confermata da ulteriori fonti a vari media internazionali, che parlano anche della possibilità che il J2-8243 sia finito nelle maglie di difesa elettronica mentre si avvicinava a Grozny, tanto da essere scomparso per diversi minuti dai sistemi di rilevamento Gps.

Quel che è certo è che poco prima dello schianto il nipote del leader ceceno Ramzan Kadyrov, Khamzat, annunciava l'abbattimento di numerosi droni ucraini nella regione.

La Nato ha chiesto un'indagine completa

I fori sulla carlinga dell'aereo sarebbero dunque imputabili ai proiettili del Panshir o anche ai frammenti letali causati dall'esplosione di un missile a poca distanza dall'Embraer.

Danni che, affermano fonti francesi, «ricordano molto da vicino» quelli del volo Mh17 della Malaysia Airlines, abbattuto nel 2014 da un missile terra-aria sull'Ucraina orientale dai secessionisti russi. «Nessuno vuole dire che l'aereo sia stato colpito di proposito», ha detto una fonte di Baku alla Reuters, «ma ci aspettiamo che i russi confermino l'accaduto».

La Nato, per bocca della portavoce Farah Dakhlallah, ha chiesto un'indagine completa, mentre Mosca ha invitato a non fare speculazioni. «Sarebbe sbagliato fare ipotesi sulle cause del disastro aereo in Kazakistan finché le indagini non saranno concluse. Noi non lo faremo e nessun altro dovrebbe farlo», ha detto il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov.