AbruzzoDue alpinisti scivolano in una gola, dispersi da cinque giorni
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27.12.2024 - 09:56
Due alpinisti sono dispersi sul massiccio del Gran Sasso, sugli Appennini italiani in Abruzzo, da domenica. Le operazioni di soccorso sono state finora infruttuose. Adesso un sorvolo con l'ausilio di un sonar Recco potrebbe aiutare a trovarli.
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Dominik Müller, Redazione blue News
27.12.2024, 09:56
27.12.2024, 09:59
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Due alpinisti sono dispersi da domenica sul massiccio del Gran Sasso, nella regione italiana dell'Abruzzo.
Le operazioni di soccorso sono state ostacolate dai forti temporali, le nevicate e un alto rischio di valanghe.
Oggi, venerdì, sono riprese le ricerche: i soccorritori tenteranno un un sorvolo dell'area, con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco.
I due alpinisti Cristian Guidi e Luca Perazzini sono dispersi da quattro giorni tra i ghiacci. Domenica stavano percorrendo il massiccio del Gran Sasso, nella regione italiana dell'Abruzzo.
Durante la discesa sono scivolati in un burrone e hanno perso il contatto visivo, come riportano i media italiani, tra cui «La Repubblica».
Nonostante le difficili circostanze, uno dei due è riuscito a fare una chiamata di emergenza. I due si trovavano a circa 20 metri di distanza l'uno dall'altro e riuscivano a sentirsi. Al secondo contatto con i soccorritori, l'alpinista ha avuto difficoltà a parlare.
L'operazione di soccorso è stata ripetutamente interrotta da una violenta tempesta. 18 soccorritori hanno dovuto trascorrere due notti in un rifugio a 2'100 metri di altitudine a causa dei forti venti e delle nevicate.
In corso una nuova operazione di salvataggio
Il 25 dicembre i soccorritori sono riusciti a tornare a valle. Le immagini del soccorso alpino mostrano come i soccorritori abbiano liberato la cabinovia dalla neve prima di tornare a valle.
Oggi, 27 dicembre, riprendono in mattinata le ricerche, come riporta l'agenzia stampa italiana Adnkronos: «Le condizioni meteo dovrebbero essere buone e dovremmo risolvere... Avremo le ricerche con gli elicotteri e in quota ci saranno almeno venti soccorritori», ha detto all'agenzia il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, Daniele Perilli.
«Non me la sento di dire altro - continua Perilli - In questi momenti non si può azzardare nulla». In questi giorni, nella zona dove sono concentrate le attenzioni, «ci sono state raffiche di vento a 140 chilometri orari e pesanti e abbondanti accumuli di neve, mentre le cime sono pulite».
Sarà impiegato un Sonar Recco
Oggi si tenterà quindi un sorvolo dell'area, con anche l’aiuto di un dispositivo Sonar Recco: questo è in grado di individuare anche il segnale di un cellulare spento.
Come scrive Adnkronos, le speranze di trovare ancora vivi i due alpinisti sono poche dopo cinque giorni con queste temperature, ma si spera comunque che Luca e Cristian abbiano trovato un rifugio dove ripararsi.
Il redattore ha scritto questo articolo con l'aiuto dell'IA.