Sanità Bill Gates: «Serve un 'corpo pompieri' contro le pandemie globali»

SDA / pab

23.3.2023 - 11:37

Secondo Bill Gates il mondo si deve preparare meglio a possibili future pandemie.
Secondo Bill Gates il mondo si deve preparare meglio a possibili future pandemie.
Keystone

«Dobbiamo prepararci a combattere l'insorgere delle malattie proprio come ci prepariamo a combattere gli incendi». Lo scrive Bill Gates in un intervento sul New York Times ripreso dal quotidiano italiano Repubblica.

«Se si lascia che divampi e vada fuori controllo, un incendio rappresenterà un pericolo non soltanto per una casa, ma per una comunità intera. Lo stesso vale per le malattie infettive, tranne che queste possono espandersi su una scala di gran lunga più grande», ha affermato.

«Come abbiamo imparato fin troppo bene dal Covid – aggiunge – un focolaio in una città può diffondersi rapidamente a un Paese intero e poi a tutto il mondo. Quando per la prima volta ha definito il Covid-19 una pandemia, poco più di tre anni fa, l'Oms ha mostrato il culmine del fallimento collettivo nella preparazione nei confronti delle pandemie».

«Temo che stiamo commettendo di nuovo gli stessi errori. La comunità internazionale non ha fatto granché per prepararsi alla prossima pandemia come speravo. Ma non è troppo tardi per impedire che la Storia si ripeta. Ci serve un dipartimento di vigili del fuoco per i focolai delle pandemie».

«Sono ottimista – prosegue Bill Gates – in relazione alla rete denominata Global Health Emergency Corps che l'Oms e i suoi partner stanno creando. Uno dei compiti fondamentali di questa unità sarà passare rapidamente all'azione per fermare la diffusione dell'agente patogeno».

«Come il Covid-19 ha dimostrato, una pandemia è un problema da migliaia di miliardi di dollari, e attenuare il pericolo non dovrebbe dipendere da volontari. Quel che serve è un corpo formato da professionisti di ogni Paese e regione, e la comunità internazionale deve scoprire come retribuirli per il tempo che trascorrono preparandosi e reagendo alle minacce transnazionali».

Non è la prima volta che Gates parla di questo tema

Giova ricordare che Bill Gates si occupa da anni di ricerca scientifica e di prevenzione. Durante la pandemia è diventato celebre un video di una sua TED talk del 2015, in cui, come riassumono gli articoli dell'epoca, (soprattutto quello di Vox dal titolo «The most predictable disaster in the history of the human race») il miliardario si pone la domanda su come potrebbero essere uccisi milioni di esseri umani «nei prossimi 20 anni».

Un'esplosione vulcanica? Un enorme sisma? Una guerra nucleare? C’è qualcosa che potrebbe abbattersi con maggiore probabilità: «la diffusione di un virus», aveva detto Gates nella sua conferenza «The next outbreak? We're not ready», («La prossima epidemia? Non siamo pronti» ndr.).

Gates descrive i problemi del sistema di prevenzione e risposta mondiale con l’esempio negativo dell’epidemia di Ebola nel 2014 in Africa. Per questo suo intervento del 2015, nel marzo del 2020, all'inizio della pandemia di Covid, sono nate delle teorie complottiste su di lui e sulla sua fondazione, la Bill and Melinda Gates Foudation.

In realtà l'informatico filantropo ha basato le sue parole per spiegare l'importanza del problema, anche, ma non solo, sui dati della pandemia d'influenza spagnola del 1918, prendendo in considerazioni le diverse condizioni di un secolo prima.

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