CommemorazioniParigi, 10 anni dopo, non dimentica la strage di Charlie Hebdo
SDA
7.1.2025 - 20:46
«Non dimentichiamo»: a dieci anni dalla strage nella redazione di Charlie Hebdo, la Francia si è stretta nel ricordo delle vittime degli attentati jihadisti che nel gennaio 2015 sconvolsero Parigi e l'Europa.
Keystone-SDA
07.01.2025, 20:46
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In una capitale tappezzata di manifesti con la scritta «2015-2025. Fluctuat Nec Mergitur. Paris se souvient», un primo omaggio si è tenuto in mattinata in rue Nicolas Appert, l'ex sede del settimanale, mentre nelle edicole e sul web era disponibile l'atteso numero speciale dedicato al tema «''Ridere di Dio'»', con una quarantina di vignette e caricature selezionate tra centinaia nell'ambito di un concorso internazionale.
Nell'edizione speciale, Charlie Hebdo si dice «''increvable!''», («''indistruttibile''»): in prima pagina un lettore seduto su un fucile d'assalto legge, rapito, il numero definito «''storico''».
Uccise 12 persone
Dodici persone, tra cui otto della redazione, furono uccise nell'attacco perpetrato dai fratelli Kouachi, francesi di origine algerina che avevano giurato fedeltà ad al Qaida.
Dopo due giorni di ricerche, i due furono uccisi da una squadra d'intervento del Gign, il gruppo d'élite della gendarmeria, in una tipografia a Dammartin-en-Goële, a 45 chilometri dalla capitale, dove si erano rifugiati.
Il giornale anarchico e anticlericale, nato nel 1970 dalle ceneri della rivista Hara-Kiri, era stato bersaglio di minacce jihadiste dopo la pubblicazione delle caricature del profeta Maometto nel 2006.
Tra le vittime dell'attentato anche il suo direttore, una figura simbolo della pubblicazione, il fumettista Charb, così come due leggende della caricatura d'Oltralpe, Cabu e Wolinski.
«Abbandonare la satira, significherebbe abbandonare una parte di umanità»
«Non dimentichiamo», ha scritto il presidente Emmanuel Macron su X postando le foto delle vittime del massacro dopo essersi recato sul luogo della mattanza insieme a Riss, l'attuale direttore di Charlie Hebdo ferito nell'attacco, alla sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, al premier Francois Bayrou, all'ex presidente François Hollande, e a numerose personalità e famigliari delle vittime.
«Abbandonare la satira, significherebbe abbandonare una parte di umanità», ha avvertito Riss.
Sul luogo della strage sono state deposte corone di fiori, poi c'è stato un minuto di silenzio ed è stata intonata la Marsigliese.
Una seconda cerimonia si è tenuta sul Boulevard Richard-Lenoir dove i fratelli Kouachi assassinarono un poliziotto in bicicletta, Ahmed Merabet, prima di fuggire a bordo di un'auto.
Il terzo omaggio
Un terzo e ultimo omaggio si è tenuto per le vittime dell'HyperCacher, il supermercato kosher di Porte de Vincennes dove due giorni dopo, il 9 gennaio, il terrorista Amedy Coulibaly uccise 4 persone di religione ebraica in nome dell'Isis.
Appena il giorno prima, l'8 gennaio, Coulibaly aveva ucciso un'agente della polizia municipale a Montrouge.
Un periodo difficile per la Francia e l'Europa
Quello contro Charlie Hebdo fu solo il primo di una serie di attentati che segnò anni particolarmente bui per la République: l'orrore sarebbe tornato a bussare con gli attentati del 13 novembre allo Stade de France, al Bataclan, e nei locali del centro di Parigi, fino alla strage di Nizza il 14 luglio del 2016.
Dieci anni dopo, il ministro dell'Interno, Bruno Retailleau, ha lanciato l'allarme: «La minaccia terroristica non è mai stata così presente».
«Nove attentati di matrice islamica, di cui tre contro i Giochi Olimpici, sono stati sventati» lo scorso anno, ha spiegato in un'intervista a Le Parisien, aggiungendo che ''la Francia potrebbe essere colpita anche domani''.
Messaggi di vicinanza alla Francia è stato espresso dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «Gli uomini e le donne di Charlie Hebdo sono stati uccisi per ciò che rappresentavano. I valori della Francia e dell'Europa», ha scritto su X mentre il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha detto che la Germania «condivide il dolore degli amici francesi».