Banche e giustiziaUBS accusata in Francia di molestie contro due allertatori civici
hm, ats
4.12.2024 - 10:00
UBS ancora sotto processo in Francia: la filiale francese del gigante bancario elvetico è accusata di aver esercitato tra il 2008 e il 2010 pressioni inappropriate su due dirigenti che sono diventati allertatori civici (whistleblower).
04.12.2024, 10:00
04.12.2024, 10:34
SDA
I due avevano puntato il dito su pratiche illegali dell'istituto in materia di aiuto all'evasione fiscale. I dibattimenti sono cominciati ieri e il processo si concluderà il 12 dicembre.
Al centro della vicenda – riferisce l'agenzia stampa francese Afp – figurano l'ex responsabile marketing Stéphanie Gibaud e l'ex responsabile delle revisioni interne Nicolas Forissier.
I due dipendenti, poi licenziati, avrebbero subito pressioni per censurare tra l'altro i verbali delle riunioni a cui avevano partecipato. Sarebbero inoltre fra l'altro state loro negate promozioni.
Con le loro affermazioni i due bancari avevano messo in moto l'indagine sulle pratiche di UBS nell'esagono.
«Questi casi sono molto vecchi»
L'impresa è accusata di «harcèlement moral», cioè – in base al Codice penale francese – di molestie che peggiorano le condizioni di vita o di lavoro. In tribunale UBS ha negato qualsiasi addebito.
Questo caso è «molto diverso» dal dossier principale, ha affermato l'avvocato della banca in una in una dichiarazione introduttiva. I fatti risalgono a 15, 16 anni fa, sono «molto vecchi», ha aggiunto il giurista.
Il procedimento principale è ancora in corso. Nel novembre 2023 la Corte di cassazione ha parzialmente accolto il ricorso presentato dalla banca svizzera contro la condanna (di secondo grado) al pagamento di 1,8 miliardi di euro (1,7 miliardi di franchi al cambio attuale).
L'istituto era accusato di aver aiutato facoltosi clienti a evadere il fisco fra il 2004 e il 2012. Le indagini erano scattate nel 2013.
UBS rimane colpevole ma il dossier va rivisto
Legalmente UBS deve rispondere di fornitura illecita di servizi finanziari a domicilio («démarchage») e di riciclaggio aggravato del provento di frode fiscale.
La condanna è stata di per sé confermata: ma la Corte di cassazione ritiene che i magistrati d'appello abbiano sbagliato in relazione alle pene inflitte e agli indennizzi per lo stato, sulla base di pretese di diritto civile.
UBS rimane quindi colpevole, ma l'istanza precedente deve riesaminare il dossier.